giovedì 31 luglio 2008

One step back

Per quanto mi riguarda sono sempre stato un appassionato di quelle porcherie videoludiche chiamate videogiochi fin dalla prima volta in cui sono stato a casa di un mio compagno di classe delle elementari a cui avevano regalato il mitico MSX. (Se mai il destino beffardo ti farà passare su questa pagina: Ciao Luca! te lo ricordi il minatore? Gesù quanto tempo).
Ancora me lo ricordo, software caricato su cassetta magnetica e tempi di accesso millenari, del tipo che per metter su qualcosa ci voleva un quarto d'ora/mezzora di caricamento, tempo spesso utilizzato per fare merenda e ben più raramente per fare i compiti, tutto questo per dei giochi che obbiettivamente facevano cagare.
Però allora era diverso, c'era il fascino della scoperta e per gente venuta su negli anni 80-90 a forza di pane, nutella e cartoni animati poter mettere le mani pacioccose su un computer generava timoroso rispetto, occhi sbarrati e grandi "oooooh", beh almeno per me era così.
Quattro pixel cacati su sfondo nero per un undicenne sembravano roba da fantascienza in stile tron.
Da quel punto si vedeva bene il baratro e buttarcisi dentro è stata cosa volontaria, facile e veloce.
Certo, avrei potuto andar fuori a giocare a pallone, probabilmente ci avrei guadagnato in termini monetari visto il quantitativo spropositato di duecentolire che ho buttato nelle macchinette in sala giochi, ma che dire, il calcio mi faceva schifo già a quell'età.
In realtà sarebbe cambiato poco, io andavo in piscina, ma cavolo ora che mi viene in mente anche li a Castiglione c'erano i cabinati ed io e Tosatto finito di nuotare ci fiondavamo di sopra a giocare a double dragon, che coglioni.
L'avanzamento tecnologico e il conseguente abbattimento dei prezzi hanno permesso di creare console e computer capaci di ridicolizzare il concetto stesso di cabinato, infatti ora i videogiochi migliori stanno in casa sulla pleistescion ed le macchinette del videopoker hanno preso il posto dei gloriosi scatolotti neri.
Purtroppo rosico un po' perché grazie a questo discorso è diventato difficile anche trovare i flipper, che sono sempre stati legati a doppio filo ai cabinati (si, quando cadi nel baratro ci sono diverse specializzazioni tra cui scegliere) l'ultimo baluardo dove posso ancora usare una moneta per far correre sfere cromate su piste colorate rimane lo Zidor.
Meglio finirla qui altrimenti tra poco salterà fuori la frase "ai miei tempi" e ora come ora non è proprio il caso.

...Però voglio ricordarmi che finivo da solo e con un gettone King of Dragons! (col guerriero)

e se per un assurdo e quantomai improbabile motivo dovessi fare i soldi mi comprerei certamente un cabinato da sala giochi, un flipper e un juke-box coi tastoni.

E giusto per mantenere vivo il pensiero lascio qui un tormentone...




Chiunque abbia vissuto gli anni novanta ha giocato almeno una volta a questo gioco e se non l'ha fatto questa è la volta buona per rimediare alla mancanza, dopotutto almeno per queste cose non è mai troppo tardi.

Istruzioni:
  1. Cliccare col mouse sulla finestrella del gioco.
  2. Premere Enter.
  3. Usare le frecce di fianco al tastierino numerico (oppure quelle del tastierino numerico) per direzionare il tiro.
  4. Barra spaziatrice per lanciare la bolla.
  5. Enjoy.
  6. P per mettere in pausa
  7. Se non funzionano i tasti elencati premere tutti quelli presenti sulla tastiera e verificarne la funzione secondo il metodo sperimentale.
Attenzione! questo gioco può provocare facilmente dipendenza cronica anche dopo un solo utilizzo, effetti di tale dipendenza variano da persona a persona ed includono: crisi di astinenza, forti cefalee, ansia, fobie, tremore, sudorazione eccessiva, palpitazioni, tachicardia, incubi notturni, parolacce, odio feroce verso le bolle colorate, i draghetti pacioccosi e i programmatori in genere.

mercoledì 30 luglio 2008

Ma il cielo è sempre più blu

Rino Gaetano
1975
(parte I)
...

Chi vive in baracca
Chi suda il salario
Chi ama l'amore e i sogni di gloria
Chi ruba pensioni, chi ha scarsa memoria
Chi mangia una volta
Chi tira al bersaglio
Chi vuole l'aumento, chi gioca a Sanremo
Chi porta gli occhiali, chi va sotto un treno
Chi ama la zia
Chi va a Porta Pia
Chi trova scontato, chi come ha trovato
na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu
ma il cielo è sempre più blu
Chi sogna i milioni
Chi gioca d'azzardo
Chi gioca coi fili, chi ha fatto l'indiano
Chi fa il contadino
Chi spazza i cortili
Chi ruba, chi lotta, chi ha fatto la spia
na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu
ma il cielo è sempre più blu
Chi è assunto alla Zecca, chi ha fatto cilecca
Chi ha crisi interiori, chi scava nei cuori
chi legge la mano, chi regna sovrano
Chi suda, chi lotta, chi mangia una volta
Chi gli manca la casa, chi vive da solo
Chi prende assai poco, chi gioca col fuoco
Chi vive in Calabria, chi vive d'amore
Chi ha fatto la guerra, chi prende i sessanta
Chi arriva agli ottanta, chi muore al lavoro
na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu
ma il cielo è sempre più blu
ma il cielo è sempre più blu
Chi è assicurato, chi è stato multato
Chi possiede ed è avuto, chi va in farmacia
Chi è morto di invidia o di gelosia
Chi ha torto o ragione, chi è Napoleone
Chi grida "al ladro!", chi ha l'antifurto
Chi ha fatto un bel quadro, chi scrive sui muri
Chi reagisce d'istinto, chi ha perso, chi ha vinto
Chi mangia una volta, chi vuole l'aumento
Chi cambia la barca felice e contento
Chi come ha trovato, chi tutto sommato
Chi sogna i milioni, chi gioca d'azzardo
Chi parte per Beirut e ha in tasca un miliardo
Chi è stato multato, chi odia i terroni
Chi canta Prévert, chi copia Baglioni
Chi fa il contadino, chi ha fatto la spia
Chi è morto d'invidia o di gelosia
Chi legge la mano, chi vende amuleti
Chi scrive poesie, chi tira le reti
Chi mangia patate, chi beve un bicchiere
Chi solo ogni tanto
Chi tutte le sere
na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu
ma il cielo è sempre più blu

martedì 29 luglio 2008

Insalata

Questo qui è un coltello, prego notare l'impugnatura ergonomica in plastica rossa e la sobrietà della lama in acciaio con affilatura dentellata, ne esistono molti come lui ed ognuno è stato creato con una specifica funzione, quello nella foto ad esempio non è un arma, non è adatto ad essere lanciato, non è il massimo per tagliare salumi e nemmeno per pulire pesce.
La funzione per cui è stato creato è quella di: "coltello generico da tavola", le mansioni dove questo strumento eccelle riguardano per lo più il tagliare bistecche, formaggi, torte, verdure e così via.
Ed è appunto per la verdura che questo fondamentale attrezzo mi ha assistito nella delicata operazione che descrivo fotograficamente qui sotto.

Il posto dove vivi da sempre vantaggi e svantaggi, uno dei vantaggi di vivere in un paesello del cazzo è avere il giardino con annesso l'orticello, una cosa che a prima vista può sembrare banale, ma che in realtà non lo è affatto.
Ad esempio può capitare che una sera hai voglia di un insalata, ecco quella sera al posto di uscire ed andare all'esselunga metti le ciabatte e fai un giro della casa e taaac ecco qui,
Questa purtroppo è un po' passatella, ma non bisogna mai fermarsi alle apparenze, il cuore è sicuramente ancora tenero quindi...

afferro con la delicatezza di Sam Fisher


Estraggo ed ecco qua


Direi che la radice non serve più


zzac
(nessun cespo di insalata è stato maltrattato nella stesura di questo post)



via le foglie esterne, troppo gnucche.


Et voilà! gioisci! tra meno di dieci minuti sarai in una biella assieme a pomodori, mozzarella e noci.

lunedì 28 luglio 2008

Mare

"Sky of blue, and sea of green"

A dispetto del mio pallore spettrale dovuto alla mia abbronzatura da monitor adoro il sole e il mare, mi piace nuotare e farei snorkeling tutta la vita.
Quel bastardo del dermatologo mi dice di non prendere troppo sole perché la mia pelle è sensibile, o stronzo son vent'anni che vado in sardegna, dirmelo prima?
Tanto non gli avrei dato retta comunque e anzi credo che mi piacerebbe un sacco vivere al mare.
E' anche vero che ho solo la visione estiva e ho sempre sentito dire che d'inverno le località di mare sono molto malinconiche.
Personalmente però non ho mai avuto l'occasione di vederlo se non nei mesi di giugno luglio agosto, quindi non so ma mi sa di pacco.
Dai anche se fosse, cosa cavolo fai al mare d'inverno?
Perché cosa fai d'inverno a Lonazza?
...
Uno a zero e palla al centro.

***

Il traffico finisce subito dopo la tangenziale e posso ritenermi fortunato per la mezzoretta scarsa di coda che mi son fatto, il seguito è tutta una discesa liscia fino a Genova e da li a Finale ligure.
Non ci sono mai stato qui, dicono che non sia esattamente il massimo, ma c'è il mare, il resto non ha molta importanza.

Mentre attraverso il paese spengo l'aria condizionata e abbasso i finestrini.
Salsedine.
Grazie.

La mattina dopo colazione, sacca a tracolla con maschera, asciugamano, crema protezione modello "scudo termico shuttle", libro, emmepitrè.
La spiaggia libera c'è ed è già quasi piena, ma è relativamente presto e il posto si trova, in ogni caso chi se ne frega del posto, la parte importante è quella azzurro-verde ed è li solo qualche metro più avanti.
Non si dovrebbe mai fare il bagno dopo mangiato, fa male.
giah.
vero.
giusto.
beh direi che dieci secondi sono più che sufficienti.
Ciuf, niente cloro, dopo due tre bracciate son subito cinque o sei metri di acqua, va giù in fretta qui, cavolo ancora meglio.
A dirla tutta non c'è molto da vedere quando c'è il fondo sabbioso, ma non importa quando metti la maschera e vai sotto entri ugualmente in un altro mondo, e qualcosa bene o male si trova sempre (pesce, scoglio, riccio).
Mi piace scendere giù, sedermi sul fondo e guardare in su il cielo a specchio generato dall'acqua, da l'impressione di stare in una stanza molto grande e silenziosa, solo qualche rumore ovattato e lontano.
poi si deve tornar su perché l'aria alla fine è quella che è e c'è quella cosa fastidiosa del respirare che ti tocca la spalla guarda in su e ti dice "oh, vedi che è ora di salire", fa parte del gioco, basta saperlo.

Il pomeriggio non è stato altrettanto magnanimo e il sole ha voluto fare il vip nascondendosi saltuariamente dietro le nuvole e chiamando anche un po' di pioggia.
Il bagno si fa anche quando piove, e poi se non si schiodano le gagliarde vecchiette che giocano a bridge (con tanto di tavolo foderato di panno verde!) vuoi tu esser da meno?

Solo quattro gocce, quei dieci minuti di pioggia seria son venuti giù molto più tardi mentre cercavo di mandar giù uno dei tre cocktail più schifosi del pianeta che si fregia del nome di un eroe scozzese, per fortuna il fritto misto e il bianco hanno permesso di concludere in bellezza.

Ad avere ferie avrei fatto anche domenica, ma tra le altre cose anche il tempo è tiranno, quindi nada, però già che c'ero...

Finally




"Non un mostro, ma una risorsa fondamentale per il mare", sono perfettamente d'accordo con il cartello, ma continuo ad esserne assolutamente terrorizzato e anche se non sono affatto dei killer mangiauomini come ci spaccia la cinematografia non ci farei un bagno assieme nemmeno per tutto l'oro del mondo, le tre file di denti non son li per bellezza.

zaaaran, zaaaran, zanzanzanzanzanzanzan, perepeee! ...maledetto Spielberg.




Questi invece sono esseri meravigliosi e mi piacerebbe incontrarne uno dal vivo.


Altro essere spettacoloso, la tartaruga marina è uno degli animali marini che adoro, età media 80 anni, alcuni esemplari sono arrivati a 150!
Da ferma sembra goffa, ma in realtà quando nuota ha una grazia incredibile.
peccato che no barriera corallina, no party. (nun te se vede) e di barriere coralline almeno per quest'anno non se ne parla.

sabato 26 luglio 2008

Why so serious?


Ho sempre pensato che Jack Nicholson nel ruolo del Joker fosse insuperabile, ma mi sono dovuto ricredere.
Heath Ledger, pace all'anima sua, è stato magistrale.

giovedì 24 luglio 2008

Otturazione

Eccolo che arriva, sorridente ed abbronzatissimo appoggia il culo sulla seggiola hi-tech, culo griffato che è arrivato fin qui sul sedile di pelle della porche grigia che IO gli ho regalato in tutti questi anni di otturazioni.
Sembra quasi gongolare mentre esamina l'array di strumenti che l'assistente gnocca con tre orecchini gli ha preparato con cura a dir poco maniacale.
Tutti perfettamente allineati sul ripiano verde ed imbustati singolarmente in pellicola sterile.
Anche il ripiano è hi-tech ed è dotato di alcune graziose lucine di cui però non ho afferrato il senso, il che può essenzialemente significare che non ne hanno, oppure che devo espandere la mia visione e farmi entrare nella testa che un ripiano può essere molto più complesso di quanto credevo fino ad ora.

Con un gesto quasi da prestigiatore fa ondeggiare le dita sul vassoio e come se fosse quella testa di cazzo di harry potter sceglie una bacchetta, scarta lo stumento e dice "apri grande" io penso "tua sorella" poi mi passa lo specchietto in boccca.
"Ah oggi dobbiamo fare questo, la prossima volta facciamo quello e mi raccomando teniamo d'occhio quell'altro".
Nel frattempo spara dei numeri che mi fanno ricordare da vicino la battaglia navale, tipo A2, B4 etc.
La tipa prende nota sul pc e annuisce condendo di tanto in tanto con la sua vocina da z ...assistente "si dottore, certo dottore".

Mentre ravana tra i molari che mi sono rimasti vengo colto dalla vaghissima sensazione che pure quest'anno pagherò le ferie a tutti e due maledetti bastardi che non siete altro, ho anche un flash in cui li vedo su una spiaggia tropicale mentre bevono un mohito e se la ridono brindando alla facciazza mia.
inoltre comincio anche a pensare che il trattamento da superstar e i gran sorrisoni che mi fan tutte quando entro qui dentro non siano esattamente per la mia simpatia.

Vabè va procedi.

Fa senso quando ti siringano in bocca, inutile negarlo anche se la siringa è hi-tech come tutto il resto, tutta cromata con gli anelli antiscivolo per le dita, ago incapsulato monouso e si carica da una fessura laterale modello fucile a pompa, Cla-Clack!

Fa-senso-uguale.

Però oramai ne ho fatte così tante che è più la sensazione di fastidio che il resto, poi a dirla tutta l'ago manco si sente.
E per fortuna che sta porcheria non crea dipendenza altrimenti con tutta quella che ho preso sarei costretto a farmi un otturazione al giorno per evitare crisi d'astinenza.

*angolo della stazione, barcollante, barba lunga e occhio spento*
Scusa tipo, scusa hai per caso una caramella mou? no, perché devo cariarmi i denti.

Almeno questa roba non mi fa sentire dolore, non me la voglio nemmeno immaginare un'otturazione senza una siringata di lidocaina.
Il difetto è che poi per due ore senti il labbro gonfio come quando hai preso un pugno (solo senza il male) e bisogna stare attenti a non masticarsi la faccia.
Tipo adesso che ho ancora mezza faccia impastata dall'anestesia e non riesco nemmeno a bere un bicchiere d'acqua senza spandere tutto in giro, fa un fastidio.

Adoro quasi tutte le forme di tecnologia, quella medica in particolare è una branca che spesso dimentico perché grazie a Dio sto in buona salute. (voglio dire a parte la testa, i denti, gli occhi e qualche volta il ginocchio destro e la sua amica caviglia)
Però quando vai dal dentista ti rendi conto che cazzo c'è da benedirlo quel tizio che ha inventato tutti quegli strumenti di precisione.
No, non sto facendo il gioco della felicità son serio, è un dato di fatto che con tutta quella roba si sente meno male, certo sarebbe sempre meglio farne a meno, ma qui si cade nel luogo comune e ci sta anche un bel graziealcazzo.

Che ci posso fare, mi lavo sempre i denti dopo i pasti eppure mi si cariano lo stesso, ammetto di non passarmi sempre sempre il filo interdentale perché cavoli è un vero spaccamento di maroni.

Sto giro quando dopo una mezzoretta ha finito di fresarmi i denti gli ho chiesto "dottore, ma come mai anche se mi lavo i denti accuratamente dopo un po' mi si cariano lo stesso tipo traforo del frejus? sbaglio dentifricio? non me li lavo abbastanza?" minchia vengo qui da quando avevo cinque anni oramai la macchina gliel'ho regalata mi dia la soluzione.

Quello sorride e mi dice: "Marco", ha la evve moscia appena accennata e mi chiama per nome perché vado veramente li da quando avevo cinque anni, "Tu puoi lavarti i denti quanto vuoi e devi farlo perché altrimenti sarebbe peggio, ma vedi è una questione genetica, un po' come la vista, non è detto che debba intervenire un fattore esterno, il discorso è che il tuo smalto è debole e di tanto in tanto i denti si cariano, non ci sono storie te lo tieni così com'è.
Anche se ti faccio fare una cura apposita e ti faccio usare le mille porcherie che passano in tivù alla lunga non cambierà niente."

"Ciccio mi stai dicendo ho dei denti del cazzo?" penso.
"eh già" e annuisce.
m-ma, un attimo, questo l'ho solo pensato! ah no deve aver letto la mia espressione.
"e ti dirò di più fai in modo di tenerli sempre controllati perché altrimenti poi è solo peggio, fidati."
"vero eh?"
Sticazzi dottò solo una pulizia sono 75 sacchi, cioè i metallica per il concerto vogliono meno eh, capiamoci.
sigh.

Vivere il mio tempo

Litfiba
1999
...

Ti farei volare sulle onde
Sulla vita come un'altalena
E parlare pure con i pesci
Come una sirena
Ti vorrei insegnare l'equilibrio
Sopra un mare che è sempre tempesta
Per vivere il tuo tempo
E starci bene dentro
Se ridi ora
sorridi

Questo gioco è un gioco di equilibrio
Devo solo farci un po' la mano perché
Stare nel mio tempo è viverlo da dentro

Sorridi ora
Guardami

Ti direi "hai ancora voglia di nuotare in questo mare?"
Aspettiamo l'aurora
quando i più bei frutti saranno di tutti

Ti farei volare sulle onde
Sopra un mare che è sempre tempesta perché
Vivere il tuo tempo
È un equilibrio dentro

Sorridi ora
Guardami

Ti direi "hai ancora voglia di nuotare in questo mare?"
Aspettiamo l'aurora
quando i più bei frutti saranno di tutti
Ti direi "hai ancora voglia di nuotare in questo mare?"
Aspettiamo l'aurora
quando i più bei frutti saranno di tutti

...

A Giulia
(1985-1996)

Ricordo che ti piaceva così tanto il mare, il mare che è così lontano da qui, l'ultima volta che ci sono stato ne ho messo un po' in una bottiglia di vetro e l'ho portato a casa solo per te.
Luccicava come un diamante, ma di quelli così preziosi che non li puoi vendere o comprare.
L'ho versata dove riposi, forse mi hai visto e magari avresti voluto tirarmi i capelli come facevi quando bagnavo tutti mentre prendevate il sole, forse hai anche sentito il profumo dell'acqua e il sale, purtroppo non so come funziona, da questo lato nessuno lo sa, però sono convinto che arriverà un tempo in cui ci rincontreremo e giocheremo ancora a forza quattro in spiaggia e quando faremo il bagno ti terrò fermo il materassino così potrai tuffarti ancora.

martedì 22 luglio 2008

Villain

"You're broken... I can fix it."

Ho visto Sylar in piscina, cazzo era troppo lui.
Son rimasto un po' li perché pensavo volesse aprirmi il cranio, poi mi son ricordato che asporta cervelli e mi son sentito al sicuro.
Scherzi a parte c'è un tipo che assomiglia sul serio a Zachary Quinto, è abbastanza inquietante e per inciso comincia ad esserci un po' troppa gente strana in quella piscina.

...certo che avrei preferito vedere la cheerleader e poi sinceramente Sylar lo immaginavo più alto.

lunedì 21 luglio 2008

CIBEK

Scrivo tutto di mia spontanea volontà, sia chiaro che non c'è nessun energumeno vestito di nero con occhiali a specchio che mi sta puntando alla nuca una beretta 92F dotata di silenziatore.

I C.i.b.e.k. sono il gruppo dove suona il mio amico Giorgio, sebbene questa premessa potrebbe scoraggiare chiunque dall'ascoltarli (ti voglio bene bro) devo essere pienamente sincero e ammettere che per quanto io faccia il difficile la loro musica mi piace.
Sarà che sono palesemente di parte, sarà che suonano quel mix di rock condito con effetti speciali alla Korn che io nella mia tamarraggine pseudo-crossover-alternativa gradisco molto, sarà che oramai è un po' che hanno cominciato a esibirsi in pubblico e cominciano a essere decisamente più a loro agio sul palco, sarà quel che sarà a me "garbano di molto" come dice maurino.
Cibek non si legge saibec, si legge proprio cibec acronimo che sta per:"Child's impressions before economic kitchens" e no, non ho idea di cosa cavolo significhi, non ho intenzione di chiederlo e con tutta probabilità non lo sanno nemmeno loro, ma i gruppi rock sono così, devono essere eccentrici ed avere un nome del tutto assurdo tipo eisidisì per intenderci o gansenrosis.
Fa parte del mood insomma.

Diciamo che a mio avviso sabato non c'è stata molta gara visti gli altri due gruppi, ora io non sono certo un critico musicale e lungi da me pretendere di capirci qualcosa sull'argomento musica, però...
Il primo gruppo di cui ovviamente non ricordo il nome mi è rimasto impresso per due cose, anzitutto il cantante era palesemente il figlio di marrabbio di kiss me licia, non ne ho le prove oggettive, ma sono certo che un esame al dna lo confermerebbe inequivocabilmente, in secondo luogo il batterista non aveva la batteria, ma suonava con quella che mi è stata spacciata per una drum machine.
In pratica una sorta di console dove il musicista pigia a tempo i tasti che emettono i suoni della batteria.
Preferisco omettere i commenti che sono girati su questo particolare strumento in quanto offensivi della morale e di più di una religione.
I pezzi erano sul genere cure, che ah tipo cure figata! e uno, ah anche questo è sul genere carino e due, ooh ma al terzo che due cogli... vabè.

Il secondo gruppo erano gli Immaginaria, mi ricordo il nome solo perché a Milano c'era una convenction annuale i giochi di ruolo che si chiamava allo stesso modo mica per altro.
Questi erano più bravi, la cantante aveva una bella voce ed era piuttosto spigliata che non guasta mai, anche i pezzi belli forse a voler rompere le palle un troppo impegnati. Del tipo che alla fine c'è stato una sorta di stacco teatrale in cui hanno recitato una canzone di De Andrè, ho apprezzato molto l'impegno. (la cantante si è anche vestita per declamare)

I cibek si sono esibiti a mo di superstar e cioè per ultimi, quando il pubblico è caldo o molto meno poeticamente perché il sorteggio è venuto così, ma a me piace pensare che nella scelta ci sia stato metodo e che gli altri gruppi fossero i supporter.

La giuria nella forma di due fanciulle dark e un tizio riccioluto purtroppo non ha dato immediatamente il verdetto per cui bisognerà attendere.

domenica 20 luglio 2008

Cantici di Thérèse

Sono andato a teatro.
No, non è pienamente esatto, detto così sembrerebbe che io sia una sorta di intellettuale il che è oggettivamente distante dalla realtà.
Diciamo che mi facevo bellamente i fattacci miei e ho avuto modo di essere invitato a vedere un opera teatrale o meglio di una lettura poetica tratta dai Cantici di Thérèse, che a: non ho mai sentito nominare i vita mia e b: non li ha mai sentiti nominare nemmeno google.
Un tipico caso di trappola da "vieni che ci serve pubblico".
Niente di che, un associuazione culturale, una stanza con due attori e uno sparuto numero di persone che assistiva allo spettacolo.
Cerco fermamente di convincermi anche in questo istante che i quattro gatti in sala indicassero che ho assistito ad una di quelle opere molto ricercate per cui tra dieci anni potrò dire dandomi un tono: "siiii, io li ho seguiti fin dall'inizio quando evano sconosciuti, mi hanno subito ispivato fovti emozioni, dovete sapeve cavi che poi ho conosciuto pevsonalmente l'autvice, una pevsona vevamente squisita, squiiiiisita" e cose così insomma.

I due attori (Lui vestito in nero come jet lee e lei come una figlia dei fiori albina) hanno iniziato leggendo poesie molto, molto complesse, non tanto per i termini che comunque erano ricercati, quanto per la struttura stessa del testo che sembrava non avere nè capo nè coda.
Dico sembrava perché sicuramente un senso ce l'aveva è solo che io non riuscivo a starci dietro. Da quel poco che ho afferrato la storia riguardava la vita di lei.
Leggono leggono e io ascolto ascolto aggrottando sempre di più la fronte ed in seguito benedicendo il fatto che fossi in ultima fila e che quindi la gente non potesse vedermi in faccia.
Fosse stato un fumetto qualcuno mi avrebbe disegnato un grande punto di domanda in bold sopra la testa.
Mentre leggevano lei intingeva le dita in una tempera rossa e se le passava in faccia, tanto che all'inizio sembrava pocaontas e alla fine una vittima di hellraiser.

- What if -

Dimmi Marco cos'ha voluto dire l'autore con questo particolare della tempera rossa?
hmmmm, guardi non lo so prof.
male queste sono le basi, quattro e al posto.
ma...
Al posto.
...cazzo.
CHE HAI DETTO?
Accidenti prof, "accidenti"

- end -

In seguito i toni si sono fatti alti in maniera piuttosto allarmante tanto che il declamare è diventato urlare, e quando dico urlare intendo dire URLARE, strillavano di brutto brutto brutto.
Tutto quanto condito con inframezzi musicali in cui hanno ballato una sorta di danza popolare, le i roteava per la stanza e lui la seguiva girandole attorno.
Alla fine lei si è sdraiata a terra scuotendosi e contorcendosi come se l'avesse punta una tarantola.

Affascinante.

Il tutto sarà durato al massimo una ventina di minuti, quando è finito ho applaudito molto, ma pratica ho assistito allo spettacolo con lo sguardo ebete di chi ha la consapevolezza di essere affascinato da qualcosa senza in effetti capirci un cazzo.
E devo ammettere che mi ha dato anche un bel po' fastidio e mi ha fatto sentire molto ignorante, cosa che probabilmente è anche vera, ma che insomma non è carino ricordare, Perle ai porci insomma.

Terminati gli applausi c'è stato il rinfresco al piano superiore dove mi son bevuto un prosecchino ammirando i quadri del marito della poetessa (tutto in famiglia a quanto pare).
Tutta arte moderna, che anche li, uhm, ho valutato il tutto in base all'impressione che mi ha fatto il colore e la composizione in se qualcosa di quello ne capisco, ma da li a dare un significato ai quadri, beh non son mica stato capace.
Poi cioè, certi titoli che all'inizio li ho presi sul serio, dopo però mi facevano un po' da presa per il culo, tipo: "paradiso dei polli secondo un pollo".
Son cose per cui punto il dito, mi giro verso il mio interlocutore e apro bocca come per commentare, ma poi prima di proferir verbo realizzo che è meglio seguire il famoso adagio "se non sai le cose taci" e allora abbasso il dito, chiudo le ganasce e bevo un altro po' di prosecco mentre passo al prossimo quadro.

A mostra terminata mi son fatto un bel giro al piano di sotto dove c'erano i leggii per dare un occhiata ai testi, ma visto che non ci capivo molto nemmeno così ho lasciato perdere.
Forse devi avere una sensibilità particolare per queste cose o forse devi conoscere l'autore. o magari serve semplicemente qualcuno che ti spieghi cosa stai guardando.

venerdì 18 luglio 2008

Punti di vista

Cioè tu vuoi veramente sapere la mia versione? non pensi che se ne sia già parlato abbastanza in tutti questi anni? voglio dire, libri su libri, film, fumetti fiction.
Mah, rimango dell'opinione che sia meglio lasciare tutto com'è però contento tu, poi non dire che non ti avevo avvertito.
Per caso hai da accendere? grazie.

Vedi io non sono uno complicato, mi bastano poche cose, un lavoro una casa, qualche soldo da parte per il futuro, quello che vogliono tutti insomma, non ti credere che io sia poi tanto diverso da te.

Dall'inizio? mi chiedi un bello sforzo guarda, però ti accontento, mi sembri uno a posto, mi perdonerai se sarò stringato ma devo firmare la presenza, ne ho già saltata una e l'avvocato mi ha detto di non fare altre cazzate o sto giro mi rimettono dentro e buttano via la chiave.

Era un giorno come tanti, all'epoca non me la passavo tanto bene, certo voglio dire meglio di adesso sicuramente.
Si ecco me ne stavo per i fatti miei, andavo per la mia strada e non davo fastidio a nessuno, dovevo parlare con un tipo per un lavoro, ma questo non è importante.

Sulla strada incrocio questa sventola.
Si, Sventola con la esse maiuscola, levati quell'espressione dalla faccia lo so cosa stai pensando e ti posso garantire che la realtà è molto, molto diversa da come l'hanno descritta.
Li ho letti i giornali e ho letto anche il libro, parlano solo del visino da angelo, della mantellina rossa e del cestino.
'Fanculo nemmeno mezza parola sulla minigonna, sul piercing all'ombelico o su quello stacco di gamba da capogiro su tacco da dodici.
Senti ne hanno dette di cose su di me e molte sono vere, ma non sono un pedofilo e quella li non era una bambina.
Ah e se poi al giorno d'oggi Louis Vuitton fa anche i cestini per la merenda non lo so, ma ti giuro che a me risulta molto difficile crederlo, tu che dici?
Giornalisti del cazzo.

La mantellina mi faceva un po' strano, ma le mode son così e poi voglio dire guardami che cazzo parlo a fare.
Vabè ci incrociamo e sai come funziona no, io la guardo, lei mi guarda, poi fa un mezzo sorriso e prosegue con la sua camminata.
Ora mettiti nei miei panni, cosa potevo fare, non te ne capitano molte così e poi quel lavoro poteva aspettare.

Vado li, attacco bottone faccio un po' lo scemo e questa è il miele fatto donna, pareva aspettare solo me, te lo giuro mi sentivo addosso una roba nel basso ventre, che maaaamma mia ci siamo capiti no?
Vabè solite cose dove vai, cosa fai, l'università eccetera eccetera, insomma pasturavo.
Poi lei salta fuori con sta cosa della nonna e io le dico beh carino da parte tua, se vuoi ti accompagno.
Come sei gentile mi fa e mi prende a braccetto, in quel momento avrei dovuto capire che mi stava prendendo per il culo.

Non è che hai un altra sigaretta?
grazie.
eh? no, non vogliono che fumi li dentro, si infatti lascia perdere.
Dov'ero rimasto?

Ah si, la accompagno dalla nonna che abitava li a dieci minuti arriviamo e capisco subito che la vecchia se la passa più che bene vista la jaguar in cortile e la piscina in giardino.
Suona, entriamo nella villa, ciao nonna, nooo non è Gianni è un amico che mi ha accompagnata e l'altra: ooh, ma che bel ragaSSo, ma che bel ragaSSo.

Hehehe, Poverella non ci vedeva un cazzo.
Non sono abituato a quel lusso, ma mi offrono un caffè che faccio dico no? bevo sto caffè sperando che alla signorina serva al più presto essere accompagnata a casa.
Mi sentivo un po' fuori posto eh, la nonna aveva addosso tanto di quel profumo che mi sembrava una baldracca da far west e la "nipotina" si era seduta li davanti a me sulla poltrona con le gambe accavallate in quel modo che avrei ululato anche senza la luna, non so se mi spiego.

Mentre parlo del più e del meno con la vecchia vedo che la fatalona armeggia col cellulare, poi si alza fa il giro del divano e da una botta in testa alla nonnina.
Si, giuro.
te lo giuro, cazzo ero li! con la borsetta, sembrava pesante infatti.
a me cade la tazzina mentre le strillo oh ma che cazzo fai sei scema?
Questa mi guarda con due occhi di ghiaccio e come se niente fosse si toglie la mantellina, poi strappa la maglietta e si passa una mano sul rossetto per sbavarlo.
Io panico, questa qui è fuori di testa, le dico: sorella te non sei a posto e faccio per levare le tende.
In quel momento entra l'eroe dalla porta principale, si l'hanno chiamato "cacciatore" evocativo vero? manco fosse De Niro.
Giornalisti del cazzo.

Lo sbirro mi punta il ferro e mi urla di star fermo, nel frattempo quell'altra comincia a sbraitare come se l'avessero scuoiata, mi vuole stuprare, mi vuole stuprare aiuto!
Io le faccio Aiuto? oooh ma che cazzo dici, ma vedi sta brutta put.. e alzo il braccio per indicarla hai presente come no?
Miii non l'avessi mai fatto, chissà che ha capito lo sbirro, non finisco la frase che il campione della giustizia PUM, mi fa un buco da nove millimetri qui, guarda ho la cicatrice, due centimetri più in la e mi buca lo stomaco il coglione.

Ospedale, caserma e tutta la trafila, ovviamente danno ragione a lei, capirai era a casa di sua nonna e io ero uno sconosciuto, poi la vecchia non ha visto niente quindi si è fidata della nipote, so che se l'è cavata con una commozione cerebrale.

Hai capito? era d'accordo con lo sbirro quella vacca, dalla prigione ho fatto dei controlli.
Come? no, mi ha aiutato il volpe, comunque questa qua era l'unica nipote, voleva accoppare la vecchia e ereditare tutto però le è andata male perché la nonnina era coriacea ed è sopravvissuta, allora al lupo al lupo grandi pianti e tutti vissero felici e contenti, intanto lo stronzo che si è preso la colpa sono io.
Secondo il volpe quella li mi stava già tenendo d'occhio da un po' però io non me ne ero mica accordo.

Com'è finita lo sanno tutti, ne hanno scritto ogni dove inventandosi un sacco di boiate.
E' inutile che mi guardi così, se non mi credi fa niente io te l'ho detto dall'inizio, tanto oramai lo sanno tutti come va a finire la storia di cappuccetto rosso, me ne son fatto una ragione al giorno d'oggi è così.
Almeno adesso mi hanno dato i domiciliari.

Però dimmi la verità anche tu ce l'avrai un cervello, non te la sei bevuta la storia del sol boccone vero?
Come cosa? Dai hanno scritto che me le sarei mangiate "in un sol boccone", ma per chi cazzo mi hanno preso per godzilla? ma mi hai visto?
A parte che come avrai capito non era di mangiare che avevo voglia, ma poi cazzo come fai a scrivere una puttanata del genere?
Altra cosa che mi ha dato molto fastidio e che mi ha anche fatto passare guai in prigione, voglio che sia chiaro: non mi sono mai vestito da donna, mai!
Guarda cani e porci proprio, il guaio è che la gente legge e poi ci crede, ci crede!
Giornalisti del cazzo.

martedì 15 luglio 2008

La bambina dai capelli rossi

Non succede spesso che mi fermi in piscina dopo aver nuotato, in genere capita quando ho esagerato e barcollo troppo, allora mi siedo un attimo sui gradoni a bordo vasca e aspetto qualche minuto in modo che i puntini fosforescenti ai lati del campo visivo se ne vadano per poi andare a docciarmi.
Non so se a farla venire da me sia stato il mio accappatoio da arlecchino, il costume alla baywatch o se semplicemente sono stato la prima persona che ha visto.
Sta di fatto che arriva sta trottola, avrà avuto penso sui quatto o cinque anni, non riesco mai a definire bene l'età dei bambini, mi guarda e dice semplicemente "non trovo più la mia mamma".
Nessuna traccia di lacrime o magone, semplicemente mi ha sottoposto un suo problema ed è andata direttamente al punto come per dirmi: ciccio, trovami la soluzione.
Vai avanti così e diventerai una grande manager bimba.
In testa una cuffia colorata che con ogni probabilità lei stessa aveva maltrattato un po' perché uscivano i capelli rossi un po' da tutti i lati.
Anche se ero seduto era piccolina e mi guardava dal basso verso l'alto con gli occhi verdi più belli e grandi che io abbia mai visto in tutta la mia vita.
Dicono che gli occhi sono lo specchio dell'anima e forse è vero perché sono riuscito a guardarci dentro solo per un secondo poi ho dovuto guardare altrove.
Vieni, le dico e chiamo bagnina.
Miss coda di cavallo e maglietta verde sorride alla pargola e si attacca al microfono, qualche secondo dopo dagli spogliatoi femminili esce di corsa una mamma che tra gli "ti avevo detto di aspettarmi!" e "sciocchina" saluta, ringrazia e si scusa perché era andata in bagno e le aveva detto di aspettare e bla bla bla.
Poi le sistema la cuffia, la prende per mano e le dice: "come si dice Chiara?"
e quella da dietro le gambe della madre "graaazie"
"Prego" rispondo.
Mentre se ne vanno verso la piscina piccola la bimba fa ciao con la mano, io e la bagnina facciamo altrettanto.
Per un momento ho avuto l'impressione di aver incontrato la mitica ragazzina dai capelli rossi dei peanuts.

Una cosa è certa, tra una ventina d'anni quegli occhi e quel carattere saranno fonte di felicità e dannazione per qualcuno.

lunedì 14 luglio 2008

EEEIN PROOOSIT

Una volta all'anno Misinto accoglie per una decina di giorni una delle poche feste della birra degne di questo nome.
I saggi misintesi, misintini, insomma gli abitanti di Misinto preparano un enorme tendone pavimentato in legno e lo decorano con nastri bianchi e azzurri e festoni crucchi (tipo i Cuori di Lebkuchen di panpepato), trasformando il centro del paese in un enorme Kapuziner all'aria aperta.

Si da il caso che nel periodo in cui viene data questa festa compiano gli anni non uno ma ben due allegri compari conosciuti meglio come Dario e Fre che amano utilizzare questa ricorrenza per festeggiare un altro giro attorno al sole.
Personalmente da anni a questa parte ho festeggiato il compleanno una volta sola e non è stato affatto di buon auspicio, ma questa è una cosa mia e partecipo più che volentieri alle feste altrui, sperando anzi che porti ogni bene.

Essendo luglio ci si aspetta caldo e bel tempo, dentro il tendone si mangia e si beve mentre fuori sta il grosso della manifestazione dove c'è il palco con i gruppi rock e le varie bancarelle di adorabili porcherie da fiera.
Quest'anno maledetto in cui sembra voler andare tutto storto ha trascinato anche il tempo nel flow negativo decidendo di regalare in prima serata una demo di diluvio universale e costringendo l'organizzazione a sospendere tutti i concerti.
In pratica minigonnate e manzi canottierati costretti sotto il grande tendone in una bolgia gioiosa seguita a breve da una feroce caccia al posto libero dove appoggiare le chiappe.

Noi si era un passo avanti, vuoi perché stavamo ancora mangiando, vuoi perché c'è della gente a cui devi stare molto attento anche solo al pensare di fregargli il posto.
Personalmente ero incurante della situazione visto che quando ha cominciato a piovere mi ero appena seduto dopo mezzora di code alla cassa e anche Odino avrebbe fatto fatica a levarmi di li.
Personalmente ero del tutto incurante al problema perché il mio unico pensiero era di gratitudine verso il pollo che stavo scannando a mani nude (mi son dimenticato le posate e quando me le hanno portate ahimè era troppo tardi)
Operazione che ho condotto credo senza troppa grazia a giudicare dallo sguardo esplicativo che mi ha lanciato una signora, però oh era la festa della birra non la camera dei Lord.

C'era anche la signora del Kapuziner di Lonate che girava per i tavoli con uno spiedino di bretzel.
Ora finalmente capisco le pubblicità della suddetta festa al Kapu e comunque secondo me quella li da giovane doveva essere una cavalla mica da ridere.

In un primo momento la pioggia sembrava dover rovinare la festa a tutti, ma il maltempo non ha fatto i conti con la giovialità bavarese che ha stupito tutti (me sicuramente) con un piano di contingenza nella forma di un gruppo di vegliardi sul palco.
Bretellati a tema squisitamente crucco e dotati oltre che di strumenti musicali di una resistenza fisica ai limiti della capacità umana hanno attaccato a suonare.
Ampiamente imbenzinati hanno intrattenuto il pubblico dalle 21 alle 2 con pochissime pause, dimostrando così che i Rolling Stones non sono gli unici ad essere indifferenti al passare degli anni.
Le pause erano più che altro momenti alcolici in cui si strillava tutti assieme EEEEEIN PRooooOOOSIT!, EIN PRooooOOOOSIT! seguito da altri buoni auguri in crucchese, conto alla rovescia e brindisi.

Concludendo:
  • Rinnovo gli auguri a Fre e a Dario e li ringrazio per avermi invitato e per le birre, cento di questi giorni!
  • Il maltempo a volte migliora le cose al posto che peggiorarle.
  • Ricordo che ho cominciato a pensare che il segreto dell'eterna giovinezza fosse nascosto nel colore torbido della Weizen e per andar sicuro ne ho bevute un po', capitasse mai.
  • Ho sfidato la pioggia unicamente per andare alla bancarella delle frittelle dove per un "modico" 2.50€ son tornato bimbo zuccheroso fritto e pacioccoso.
  • La maionese macchia i pantaloni.
  • Signora Bianchi, grazie per le caramelle!!!
  • Se devi mangiare alla festa della birra di Misinto vacci prima delle otto.
  • Il mondo è un posto più piccolo di quanto sembri e a volte vedi persone anche dopo dieci anni, questo si chiama "segno".
  • Voglio visitare cruccolandia.
  • Esistono i confetti al cioccolato bianco e Maddie è molto veloce a farli sparire.
  • Se hai una macchina fotografica bella ti regalano i pass della birra.
  • Si, puoi andare in giro con un palloncino a forma di boccale di birra ed essere considerato ancora un uomo molto virile.
  • A volte basta poco.

sabato 12 luglio 2008

Stage

"Il bastone non è solamente un'arma, è prima di tutto uno strumento che serve a dare sostegno"
Con questa frase alla jakie chan il maestro ha introdotto lo stage.

Orfano della mia palestra mi trovo senza compari e a parte qualche faccia familiare per altri stage vago modello ronin in mezzo a squadre di altre scuole.
Per fortuna non è una gara e il clima è rilassato, quasi gioviale.

Appena fuori dallo spogliatoio seduta dietro ad un banco da scuola media sta quella che una quarantina di anni fa doveva essere una leggiadra donzella che in cambio della quota di iscrizione e di un autografo presta bastoni di un metro e ottanta.
Visto che è uno stage di bastone realizzo che sia una buona idea procurarmene uno, quindi pago, firmo e mi equipaggio.

La palestra non è enorme ed è condizionata tipo freezer, quando entro sento il pavimento freddo sotto i piedi scalzi e ho l'impressione di aver sbagliato stagione.
Visto che manca mezzora buona faccio un po' di tutto per far passare il tempo, corsetta di riscaldamento, stretching e cose così, provo anche le forme che mi ricordo col bastone.

Arriva il maestro e dopo i saluti di rito e le frasi di cortesia inizia la lezione vera e propria, si formano le coppie e io mi guardo attorno in cerca di un avversario, però che quelli che si conoscono si mettono assieme e l'unico stronzo rimango io, fico penso, che sia una metafora?
Non faccio in tempo ad approfondire il mio filosofeggiare quando il maestro dice
"Vieni qui"
"Hai!" rispondo.
"nocazzocazzocazzosonofottutomerda" penso.
Ovviamente bastone alla mano corro li.
Quando si è in dispari in palestra ci sono due possibilità o si fanno gli esercizi a tre oppure si fanno col maestro.

Murphy, vaffanculo eh!

Lo stage dura due orette e mezza tre, durante le quali Enzo illustra tutte le varie tecniche base con il classico metodo vi faccio vedere su questo qui (me) e poi provate tra di voi.
Cioè sto frescone si chiamava veramente Enzo, io pensavo qualcosa di più evocativo non so Fukusama, Hiroshi, Nakamura o roba simile, no Enzo.
Nessuno mi leverà mai la convinzione che si sia divertito come un matto, visto che sarò finito per terra una ventina di volte.
E poi mi diceva "Non essere teso e concentrati".
"Si, grazie a sto beatissimo cazzo, vorrei vedere te" penso, "Hai" rispondo.

Funzionava così il maestro annunciava una nuova tecnica con un qualsiasi nome incomprensibile in giapponese, poi si girava verso il sottoscritto e mi chiedeva di attaccarlo in un determinato modo, tipo: "attacca jodan".
Io l'ultima cosa che capivo era che stavo portando un attacco alto, poi sentivo rumore secco di bastone contro bastone e di seguito avvertivo come una strana senzazione di vertigine mentre curiosamente il pavimento si scambiava di posto con il soffitto.
E poi atterravo.
In quei secondi di volo acrobatico sono sicuro di essermi chiesto un paio di volte perché mai in una giornata di luglio non fossi stato a casa a tagliare il prato o lavare la macchina, ma anche a montare un altro paio di scambiatori di calore sul tetto o magari che ne so scaricare putrelle da un camion a piedi nudi sui chiodi o qualsiasi altro piacevole lavoro.

C'è stato il momento pathos in cui mi ha detto:"Ricordati, tu sei alto e per questo hai una portata maggiore, ma per contro anche una stabilità minore."
"ooh ma dai? grazie al ca.."
e per terra.
Son momenti belli, momenti di insegnamento in cui dovresti capire il significato profondo di ciò che stai imparando per farne tesoro.
Ammetto che dopo un po' il mio unico pensiero era che avrei voluto avere in mano un M-4 per spiegargli efficacemente dove poteva metterselo il suo bastone.
No, è un periodo che non sono zen proprio per niente.

Comunque sia, nonostante i voli tipo stuntman allenarsi con un maestro da innegabilmente tutta una serie di vantaggi, innanzitutto si ha modo di imparare direttamente dalla fonte e non di riflesso il che non è affatto banale, in secondo luogo non ti fai problemi quando si tratta di attaccare e vai giù al massimo delle possibilità, tanto ci pensa lui a parare.
...e se sbaglia ti puoi permettere quel mezzo sorrisetto come per dire "oh! ti ho colpito?", ma non c'è problema visto che in genere non capita.

Alla fine dello stage mi ha pure stretto la mano e ringraziato pubblicamente per "l'aiuto".

giovedì 10 luglio 2008

'80

Just remember what ol' Jack Burton does when the earth quakes, and the poison arrows fall from the sky, and the pillars of Heaven shake. Yeah, Jack Burton just looks that big ol' storm right square in the eye and he says, "Give me your best shot, pal. I can take it."
- Big trouble in little china (1986)

Trovo sempre molto piacevole rivedere le vecchie glorie, fosse per me andrei avanti tutto il tempo a film sul tipo Frankenstein jr, Ritorno al futuro etc.
Non so, sarà perché che ci son cresciuto, ma rivedere uno di quei (sigh, oramai) vecchi film è un po' come tornare a casa, c'è un che di rassicurante.
O forse è che son semplicemente belli e oggi non li fanno più come un tempo.
Oddio sto parlando come un vecchio!
Ma no cazzo dai è vero.
La maggior parte dei nuovi film son tutti effetti speciali e zero anima.
E lo dico da fan degli effetti speciali e di porcherie di quel tipo che dovrebbero essere un piacevole contorno ad una scena significativa non il fulcro stesso della scena che cazzo.
Ad esempio l'anima di Ghostbusters era il concept, i personaggi e le battute degli stessi, mentre gli zaini protonici o l'omino dei marshmallows erano lo spettacolare contorno che potevano garantire gli effetti speciali dell'epoca.
In ogni caso massimo rispetto per: "Non c'è niente di più tenero e soffice di quei candidi fiocchi di lichene!"
Frankenstein jr è uno dei film più geniali della storia e non ha effetti speciali di nessun genere a parte la registrazione del nitrito di cavalli
Frau Blücher!
...e ok Inga che era un gran bel pezzo di donna.

Anima, carisma, verve, concetti dimenticati di questi tempi.
Ancora dieci minuti a parlare in questi toni e mi troverò seduto sulla sedia a dondolo sul portico come lo stereotipo di vecchietto del far west.

"Maaaaaaaledetti giovinastri" (con voce stridula)

E' innegabile che attualmente il panorama è pieno di genialoidi che in crisi di idee vanno a ripescare titoli nei meandri della storia per farne improbabili prequel o sequel che irrimediabilmente danno risultati mediocri, oltretutto definirli mediocri è esser buoni.
George Lucas, ti detesto profondamente per quello che hai fatto a Star Wars e sopratutto ad Indiana Jones, se non hai più idee fatti da parte, fai il filantropo e sponsorizza qualcuno che ha ancora fantasia, tu i soldi li hai già cazzo!

C'è un meccanismo strano per cui anche se ho i dvd (originali? pazzo!) non li metto su quasi mai. Sono li sul ripiano e la loro presenza rassicurante è giustificata da:"è per averli", come a scongiurare la possibilità che da un momento all'altro qualcuno cancelli tutte le copie esistenti al mondo della Storia fantastica o Willow e io mi senta in dovere di preservarli per le generazioni future.
Forse è perché sono film legati al periodo in cui causa tecnologia anni '80 non potevo vederli a piacimento e dovevo aspettare che passassero in tv.
Può essere'un eredità del periodo infatti quando passa qualche titolo in seconda serata sui bellissimi di rete 4 oppure quando li propongono a raffica durante il periodo natalizio non riesco a staccarmi anche se li conosco a memoria e anticipo le battute.

mercoledì 9 luglio 2008

Gulden Draak

Ieri sera è arrivato KampA-natale che possiede dei tratti identificativi sostanzialmente differenti dal più noto babbo a cui siamo abituati.
Infatti al posto della slitta ha un'Alfa 147 nera, non è affatto grasso e gioviale ed evidentemente fa il turno estivo.
A dirla tutta non sono nemmeno tanto sicuro che sia buono.
Al suo seguito un entourage di elfi dall'aspetto piuttosto insolito e dai volti stranamente familiari.

Quando rientro e appoggio la borsa della piscina me li trovo in sala che chiaccherano amabilmente, deduco che non sia loro abitudine aspettare la notte ed entrare dal camino, meglio così viste le facce.

Niente "HO HO HO!" o vestito rosso, ma in compenso il pacco regalo c'è ed è li sul tavolo, è un po' triste, nessun fiocco colorato o carta natalizia, penso che dovrebbero investire qualche risorsa sul design perché la scatola è bianca ed anonima nel 2008 fa fico solo se c'è su la mela morsicata della Apple.

Con l'abilità che mi contraddistingue* estraggo un coltello dal ceppo e apro il pacco con la flemma di uno spacciatore colombiano.
Felice Natale! la cassa contiene ben ventiquattro bottiglie bianche di Gulden Draak da 33 cc provenienti direttamente dal Belgio.
Nettare scuro a 10.5° che va bevuto con attenzione e che si sposa perfettamente con la piada alla nutella.
Insomma una vera birra invernale di quelle toste a Luglio, l'unico neo è che metà delle suddette andranno ad arricchire la cantina di Ac.
(comunicazione di servizio: non ho trovato uno stronzo che dividesse una cassa di Blanche con me, 'fanculo)

Ho come la vaga impressione che in lapponia abbiano cambiato gestione o forse anche li c'è recessione visto che mi tocca pure pagarlo sto pacco.
Però meglio non contraddire KampA-Natale perché che anche se ho ancora il coltello a portata loro sono in cinque, fortunatamente a liberarmi di questa gentaglia ci pensa la prenotazione al Kapuziner per le 21 dove i bretzel la fanno da padrone.

*Una volta tanto riesco a farlo senza tagliarmi.

lunedì 7 luglio 2008

Irc


[...]
[23:38]<[m0dj0]> Jes tu ci credi ai segni?
[23:38]<{Jester}> Quali segni?
[23:38]<[m0dj0]> Dai quelle cose che succedono e non sai spiegare
[23:38]<{Jester}> Ma tipo i cerchi nel grano?
[23:39]<[m0dj0]> No son cose più sottili, tipo ho sentito di una donna che aveva perso la fede va da un sacerdote e questo le dice che l'avrebbe ritrovata tramite il suo angelo custode e lei da quel giorno continua a vedere segni che la aiutano, roba tipo una pubblicità con gli angeli oppure una tizia con disegnate le ali sulla maglietta e così via.
[23:39]<{Jester}> A Rosmary Altea, ma vaffanculo va :D
[23:39]<[m0dj0]> Ma no sul serio dai!
[23:39]<{Jester}> Ciccio, quello è un processo mentale che ti fa vedere solo i dettagli a cui sei interessato ed ignorare il resto, fidati non c'è proprio un cazzo di magico.
[23:39]<[m0dj0]> Va bene, ma ci sono tante altre cose che non si possono spiegare così facilmente, non ti è mai capitato di pensare a qualcuno che non vedi da tanto tempo e rivederlo per caso dopo poco tempo?
[23:39]<{Jester}> Si, ma quella si chiama coincidenza.
[23:39]<[m0dj0]> e non ti pare un po' forzato? come te lo spieghi?
[23:40]<{Jester}> Nonostante il mio background di cazzate sullo stile gdr, fantasy e compagnia bella non significa che io creda veramente a tutte ste porcherie, certo a volte capitano cose strane e come la maggior parte della gente cerco di minimizzare, per comodità penso o perché come tutti so che ci sono cose che non si possono spiegare e che forse è meglio così.
[23:40]<[m0dj0]> dai cazzo io invece mi strippo per ste cose, tu non vorresti saperne di più?
[23:40]<{Jester}> Si ma è inutile farci dietro mille pensieri quando non hai una base coerente da cui partire.
[23:40]<[m0dj0]> Forse il problema è proprio stabilire una base.
[23:40]<{Jester}> i segni come volontà di qualche essere superiore che se ne sta seduto chissà dove ad osservare e per qualche oscuro motivo di tanto in tanto fa qualcosa che a seconda di come ha le palle girate ti confonde, ti aiuta o ti fa incazzare.
[23:40]<[m0dj0]> Per qualcuno quello è Dio
[23:41]<{Jester}> Che si chiami Dio, fato, sfiga, karma o destino non penso sia poi importante, immagino si possa chiamare un po' come si preferisce, alla fine un nome è solo una parola.
[23:41]<[m0dj0]> Ti sento disilluso, io invece voglio credere che ci sia un motivo preciso per cui succedono ste cose e che magari un giorno qualcuno riuscirà a spiegale
[23:41]<[m0dj0]> *spiegarle
[23:41]<{Jester}> quando succede fai un fischio :)
[23:41]<[m0dj0]> :D
[...]

domenica 6 luglio 2008

Freak on a leash


Korn
1998
...

Something takes a part of me.
Something lost and never seen.
Everytime I start to believe,
Something's raped and taken from me...
from me.

Life's got to always be messing with me.
You wanna see the light
Can't they chill and let me be free?
So do I
Can't I take away all this pain.
You wanna see the light
I try to every night, all in vain... in vain.

Sometimes I cannot take this place.
Sometimes it's my life I can't taste.
Sometimes I cannot feel my face.
You'll never see me fall from grace

Something takes a part of me.
You and I were meant to be.
A cheap fuck for me to lay
Something takes a part of me.

Feeling like a freak on a leash.
You wanna see the light
Feeling like I have no release.
So do I
How many times have I felt diseased?
You wanna see the light
Nothing in my life is free... is free

Sometimes I cannot take this place.
Sometimes it's my life I can't taste.
Sometimes I cannot feel my face.
You'll never see me fall from grace

Boom na da mmm dum na ema
Da boom na da mmm dum na ema

GO! something on the...

So... Fight! something on the...
Fight! ...some things they fight
So ...something on the...
Fight! ...some things they fight
Fight! ...something of the...
No! ...some things they fight
Fight! ...something of the...
Fight! ...some things they fight

Sometimes I cannot take this place.
Sometimes it's my life I can't taste.
Sometimes I cannot feel my face.
You'll never see me fall from grace

Part of me...
Oh...

sabato 5 luglio 2008

Saldi

Il 98% della popolazione femminile sa perfettamente che oggi cominciano i saldi, specularmente la maggior parte degli uomini ignora beatamente questo fenomeno almeno fino a quando ne parlano al telegiornale o vengono illuminati dalla loro controparte femminile.
In genere la corsa ai saldi provoca gran frullamento di maroni e marce forzate a tappe per tutti i negozi del centro, riducendo possenti e fieri combattenti a portantini di borse colorate e glamour.
Giusto per fare il bastian contrario io faccio parte di quella minoranza maschile a cui i saldi interessano non allo stesso livello delle donne (l'eccellenza va in ogni caso riconosciuta), ma quasi.
E nonostante le facili conclusioni che si possono trarre da questa mia affermazione sono fermamente convinto che questa mia fissa non significhi che ho tendenze omosessuali.

MA CHE MERAVIGLIOSE TENDINE!

Scherzo, scherzo.
No, cioè sul serio sto scherzando, lo saprei cazzo.

In ogni caso la realtà non cambia, quindi tanto vale ammettere che mi piace andare per saldi e arruolarsi nei corpi speciali di assalto ai negozi e poi oh, che ognuno creda un po' quel che vuole.
In realtà quest'anno mi va piuttosto male.
...
...
...ehm

Mi va piuttosto male nel senso che molte cose le ho prese a Ny e quindi da un certo punto di vista potrei anche evitare la sbatta di girare per tutti gli store, tantopiù che i soldi li ho già spesi e che ora come ora non mi manca niente.
Questo è un esercizio di autoconvincimento che sto cercando di fare, ma che non serve assolutamente a nulla, infatti a certe cose non si può proprio resistere e so bene che in questo peridodo cadrò preda della verve consumistica.
Sono un patetico, prevedibile, imperfetto essere umano esattamente come tutti gli altri, forse un tantinello indietro rispetto agli altri, ma che ci vuoi fare.
Certo, potrei rimanere chiuso in casa e giocare col pc, anche se con 30 gradi non sarebbe tanto furbo, oppure potrei lasciare nel cassetto la carta di credito, eeh ma "non sai mai quello che può succedere", meglio averla dietro per le emergenze.
No, la realtà è che bisogna sapersi limitare e comprare unicamente quello che serve.
maccertamente!
Non ci credo nemmeno io che l'ho appena scritto.

giovedì 3 luglio 2008

Serial Addicted

Mi sto drogando di serie televisive, sono un paio d'anni oramai che ho cominciato, dopo Lost che è alla quarta serie (quindi mi sa che sono più di due anni), mi son perso dietro a Dr. House, Heroes, Life, Terminator, Dexter e sopratutto 24.

Questo a portato a decine di ore di download e visione tali da spappolare qualsiasi cervello sano (il mio poi) e portare a farsi domande che una persona normale non si immagina nemmeno di porre, tipo:
Quanto impiegherebbe e sopratutto in che modo Jack Bauer risolverebbe un caso di Jessica Fletcher?
Domande simili non dovrebbero essere pronunciate per paura delle risposte.


THE FOLLOWING TAKES PLACE
BETWEEN 10:00 AM AND 11:00 AM

bip, bip, bip

La telecamera inquadra una visuale aerea di Cabot Cove, tranquilla* cittadina americana sulla costa del Maine, nonostante il vertiginoso numero di morti l'anno la vita procede tranquilla.
E' una splendida mattinata di sole e devono essere tutti rincoglioniti, pazzi o psicopatici perché ognuno se ne va in giro come se fosse il paese più normale del mondo sorridendo e sbrigando le faccende di tutti i giorni.

Un suv nero con vetri oscurati parcheggia in una via laterale nei pressi della centrale di polizia, scende un uomo sulla cinquantina, molto in forma, con occhiali scuri e auricolare, guarda velocemente a destra e sinistra e si dirige con passo deciso verso l'edificio tenendo la pistola aderente alla gamba.

L'uomo entra nell'edificio e colpisce il vicesceriffo alla nuca con il calcio della pistola e questi va a terra tipo sacco di patate, poi la punta allo sceriffo Amos che stava mettendo mano al revolver.

Jack Bauer: Fermo! gettala a terra!

Lo sceriffo rimpiange i tempi di Happy days e spaventato ubbidisce.

Jessica Fletcher: Oh cielo, ma chi è lei?

(ovviamente in quel momento Jessica si trovava alla stazione di polizia per un qualsiasi motivo)

Jack Bauer: Stia tranquilla signora sono un agente del CTU, non voglio farvi del male, ma lo farò se non collaborerete, ora la prego si sieda laggù insieme agli altri.
Jessica segue gli ordini diligentemente e con la calma signorile che la contraddistingue si siede di fianco allo sceriffo.
Jack Bauer tira fuori una foto e la mostra allo sceriffo: Sto cercando quest'uomo, so che sai dov'è devi dirmelo subito.
Sceriffo Amos: Quel..
Jessica Fletcher: Ma quello è Seth!
Jack Bauer: ignorando lo sceriffo, Signora lei conosce quest'uomo?
Jessica Fletcher: Ma certamente
Jack Bauer: Qual'è il suo nome signora.
Jessica Fletcher: Jessica, Jessica Fletcher
Jack Bauer: Senta Jessica, il dottor Hazlitt è molto pericoloso, è molto importante che io lo incontri il prima possibile, mi ha capito? mi deve portare immediatamente da lui o dirmi dove posso trovarlo, ora!
Jessica Fletcher: Oooh! suvvia conosco Seth da sempre non posso credere che sia implicat...
Jack Bauer: Jessica! non capisce, devo vederlo subito! è in possesso del codice di sblocco di un arma nucleare sovietica, molte persone moriranno se non...

Si apre la porta ed entra il dottor Seth Hazlitt fischiettando, la chiude dando le spalle come fanno sempre in questo telefilm, poi si volta e vede la scena, musichetta di tensione, si guardano, sembra riconoscere Jack Bauer! sgrana gli occhi si getta fuori dalla finestra che esplode in mille pezzi, tutti strillano.

Jack Bauer: HAZLITT, FERMO! da un calcio alla porta e si mette a corrergli dietro.

Segue breve inseguimento per il giardino nel quale il dottore sporadicamente si gira e esplode alcuni colpi di pistola verso il suo inseguitore (con tutti i morti che ci sono a Cabot Cove, andrei in giro armato pure io), Jack si limita a stare in copertura per quanto può, ma non spara mai perché Hazlitt gli serve vivo.

Il dottore sale sulla sua auto e parte sgommando, Jack raggiunge il suv.

Jack Bauer: Chloe, sono Jack ho identificato Hazlitt si dirige verso nord, mi serve la copertura del satellite, il sospetto è fuggito quando mi ha visto, quindi avevi ragione è lui la talpa dei russi.

Ora c'è un inquadratura multipla alla 24 in cui in un riquadro si vede il dottore che guida febbrilmente, sotto Jack Bauer nel suo suv con un espressione di determinazione assoluta e di lato Jessica Fletcher e lo sceriffo Amos che si guardano senza aver capito un cazzo di quello che è successo.

bip, bip, bip, bip

Allo stesso modo credo che Jessica riuscirebbe a risolvere una crisi internazionale con implicati dei terroristi suicidi senza sparare un colpo e senza versare una goccia di sangue.
A proposito di crossover assurdi, leggendo qua e la ho scoperto che c'è una puntata in cui la signora in giallo va alle hawaii e ovviamente per caso si trova a collaborare nientemeno che con Thomas Magnum! non avevo idea che le serie fossero contemporanee, smuoverò mari e monti per recuperare quella puntata.

Si, sono stanco e devo smetterla, ora spengo tutto ed esco.

* Beh se stiamo a vedere mica tanto tranquilla, ogni 3/4 puntate della signora in giallo schiatta qualcuno di morte violenta in quel paesello del cazzo e hanno fatto DODICI serie!

mercoledì 2 luglio 2008

Log

A volte capitano delle cose che cambiano radicalmente il senso della giornata, basta solo un o stupido dettaglio tutto quello che stavi facendo prende una piega diversa.
Non sconvolgimenti da cambiare la vita, ma piccoli e fastidiosi contrattempi che vanno rovinare quelle due cazzate che stai facendo, rompendoti le palle e compromettendo l'umore.
Come quando vai dal dentista e il frescone ti annuncia gagliardo che devi sistemare questo o quel molare e che per il suo disturbo sono cinquecento sacchi e mezza giornata di ferie.
Cioè il mondo prosegue nel suo giro, ma nel frattempo trai due importantissime conclusioni, la prima è che son soldi che non avevi previsto di spendere e da qualche parte li devi cacciare, la seconda è che dovevi fare il dentista.

Lo so che non si può pianificare tutto, ci provi perché è insito nell'essere umano, organizzi e credi di avere la situazione sotto controllo, ma non hai un bel cazzo di niente sotto controllo, quella che pensi essere la fortezza inespugnabile delle tue certezze non è altro che un castello di carte pronto a cadere al primo soffio di vento e cavolo basta veramente poco.
Una volta ho letto su un log di msn "la vita è quello che ti succede mentre stai facendo progetti" non mi ricordo di chi fosse e non so se la frase era farina del suo sacco o se l'avesse presa nei meandri della rete, ma nonostante il sapore fortemente smemorandesco mi ha colpito, forse perché ci ho visto del vero.
Quando ricavo qualche suggerimento in questo modo ho sempre l'impressione che non arrivi semplicemente da qualcuno dall'altra parte del cavo ma che arrivi da oltre, chiariamoci, non sono animista e non credo che gli oggetti abbiano un anima o simili, ma devo ammettere che ogni tanto le coincidenze mi lasciano spiazzato.
Ad esempio ultimamente mi capitano splendidi suggerimenti subliminari dalle macchine, tipo il server di posta che per quanto non voglia crederci sembra essere dotato di volontà propria e deve anche essere piuttosto stronzo visto che prima dal mio canonico giro sotto /var/log/ ho trovato un errore altisonante che recitava: "You will pay for your sins" (molto meno tollerante del mio cellulare, ma questa è un altra storia), credo sia arrivato il momento di staccare per un po'.
Dopo la piscina mi guardo l'ultima puntata della sesta serie di 24 e mi chiedo se anche a chloe o'brian capita di trovare log come i miei, dubito.

Tutto questo per dire che ho cominciato la giornata con una buona impostazione mentale e per una serie di sfortunati eventi è finita in modo non proprio soddisfacente.
Io giuro che ci provo ad essere zen, provo anche a fare la pollyanna della situazione, ma mi sa che non sono proprio il tipo e poi io detesto pollyanna.
Esco va.

martedì 1 luglio 2008

The Roof

Scendo le scale con la borsa a tracolla pregustando il fresco della vasca da 25 metri dove ho intenzione di essere da li ad una decina di minuti, quando vengo fermato ad un posto di blocco nei pressi della porta.

"Metti giù la borsa, non stai andando da nessuna parte"
"Eh?"
"Dobbiamo andare sul tetto ad installare quello" e indica un mastodontico scambiatore di calore fuori dalla porta.
"Oh ciccio guardami un po', ti sembro forse uno spazzacamino? eh? cosa dici? ti sembro un cazzo di spazzacamino?"

Se sono qui a scrivere della democratica conversazione che ho avuto con mio padre è perché l'ultima frase l'ho solo pensata, altrimenti sarei finito scuoiato e in questo istante la mia pelle sventolerebbe a mo di bandiera sul tetto.
Ovviamente ho risposto "ok, nessun problema" e per stasera di piscina non se ne parla, prendo atto e sistemo la borsa, magari vado dopo.

***

L'affare in questione pesa una sessantina di kg che non è nemmeno poi tanto in due, il problema grosso è l'ingombro e sopratutto riuscire ad issarlo sulla scala a pioli che porta in soffitta.
Visto che sulla scala in due non ci si può stare, imbraghiamo il gravo con una corda da scalatore di cui ancora mi sto chiedendo la provenienza e stabiliamo, anzi stabilisce, la tattica da utilizzare.
Uno sale fa passare la corda su un asse portante del tetto e tira, mentre l'altro accompagna su per le scale il bestio.

mi chiedo quali saranno i ruoli, quando lui prende il capo della corda e sale, ora visto che siamo in due il cerchio si restringe, ergo il minchiotauro che deve star sotto a spingere è il sottoscritto.
Il tutto senza nemmeno il gioco della pagliuzza più corta, trovo veramente fantastica la capacità di semplificare le cose di mio padre.
In realtà poi non facciamo tutta sta fatica, anzi è più problematico evitare che si incastri tra un piolo e l'altro che il peso in se, quindi arrivati in cima sono convinto che il peggio sia passato, ma come diceva Swarzie: "grave errore, madornale errore"

La soffitta è un ambiente piuttosto ricercato dove l'etichetta impone di camminare carponi per evitare di giocare a testa di ferro con le travi che sorreggono il tetto, la temperatura media è assai terapeutica per chi soffre i reumatismi visto che in questo periodo dell'anno non scende sotto i trentacinque (35) gradi e per concludere in bellezza su ogni cosa ci sono due centimetri di polvere che danno quel tocco così bohemien.

In pratica sono cazzi.

Portiamo sul tetto lo scambiatore accompagnandolo con apprezzamenti coloriti riguardanti le abitudini sessuali della madre del progettista, gentiluomo che evidentemente non ne ha mai sollevato uno in vita sua altrimenti si sarebbe di certo reso conto che la sua creazione è un parallelepipedo regolare senza maniglie o appigli di nessun genere.

Finita l'installazione all'esterno mi concedo un minuto aggrappato all'antenna come un marinaio sulla coffa e vengo premiato dalla vista aerea del paesello.
Ammetto a malincuore che non è esattamente come guardare New York dalla cima dell'Empire state building, ma non è nemmeno una cosa che faccio tutti i giorni, vedo un sacco di cose interessanti e curioso neli giardini delle case adiacenti, in più scopro che nel quartiere di fianco un tizio si è fatto la piscina in giardino, maledetto.