lunedì 30 giugno 2008

Caspoggio is burning

Fa sempre un certo effetto ripercorrere queste strade, sopratutto quando per tanti motivi (stupidi o seri che siano) è da un sacco che non lo fai.
Mentre sali ritrovi certe cose che ti arrivano addosso come un pugno in faccia assieme ad altre che ti svegliano tipo secchiata di acqua fredda il 15 luglio.

Il blueprint del paesello è lo stesso per tutti da queste parti, come se qualcuno si fosse divertito a costruirli con pezzi simili messi in posti differenti, parchetto, bar, chiesa, ristorantino, eccetera, però anche qui si sono dimenticati di metterci le persone, evidentemente nella scatola non ce ne sono mai abbastanza.

I rinforzi arrivano dilazionati per tutta la mattinata mentre si approntano tavoli, panche e compagnia bella senza dimenticarsi di sfanculare amabilmente i paccari dell'ultimo momento.
La griglia viene gestita a turno dal canonico pirata e da chi ha le capacità di farlo, io mi limito a dare una mano per quanto so, mangiare e pulire alla fine.

ACRay stupisce (e inquieta) presentandosi con delle fiorentine alte 4 dita e spacciandosi come esperto in materia con l'inconsueta abilità di "massaggiatore di bistecche".
Interdetti dall'esibizione di tutta la trafila, dal massaggio fino alla presentazione sul piatto, viene ufficialmente insignito come Regio Fisioterapista della Fiorentina.



***
Fiorentina, Salamelle, Costine e Birra fatta in casa regnano sovrane per tutto il pomeriggio, mentre al morire del giorno, quando l'ululato di un lupo s'innalza a salutare la luna (ma anche no) i pochi tenaci sopravvissuti rientrano in casa assembrandosi attorno al tavolo per sfidarsi a puerto rico, gioco in scatola nerd made in negozio nerd che nonostante l'intro consiglio vivamente e che genera momenti di grande pathos e ghignate non indifferenti.
Il gioco termina con la vittoria di sua maestà mentre io rimedio un secondo posto meditando terribile vendetta tipo antagonista dei cartoni anni 80. Gli altri accampano scuse banali e scontate sul fatto che noi due avevamo già giocato e quindi conoscevamo il gioco ed eravamo avvantaggiati (il che per inciso è verissimo) e bla bla bla.

Salutati i coraggiosi che decidono di partire ad un ora più vicina alla mattina che alla notte scatta il discorso serio.
Sua maestà, Mauro ed il sottoscritto iniziano a parlare di argomenti troppo impegnati per poter sperare in una qualsiasi conclusione coerente, ed alimentati con un mix 50% e 50% di pessima vodka e succo di sanguinella si discute fino ad orario imprecisato.

In conclusione:
  • Ringrazio Efrem per la sua consueta ospitalità e rinnovo gli auguri di buon compleanno.
  • Vedere un uomo adulto che massaggia una fiorentina (e la fiorentina è una bistecca) è inquietante.
  • Ho gli avambracci smezzati alla ringo boys, sopra scottati tipo aragosta, sotto pallore e punture di zanzara.
  • "Jester tu non sei stronzo, sei diversamente simpatico."
    Non mi ricordo chi me l'ha detto e ora non rende, ma al momento ho riso molto.
  • Sono diventato una chiavica a Guitar Hero.

sabato 28 giugno 2008

Everybody Hurts


R.E.M.
1992
...

When the day is long and the night, the night is yours alone,
When you're sure you've had enough of this life, well hang on
Don't let yourself go, 'cause everybody cries
and everybody hurts sometimes

Sometimes everything is wrong. Now it's time to sing along
When your day is night alone, (hold on, hold on)
If you feel like letting go, (hold on)
When you think you've had too much of this life, well hang on

'Cause everybody hurts.
Take comfort in your friends
Everybody hurts. Don't throw your hand. Oh, no.
Don't throw your hand
If you feel like you're alone, no, no, no, you are not alone

If you're on your own in this life, the days and nights are long,
When you think you've had too much of this life to hang on

Well, everybody hurts sometimes,
Everybody cries. And everybody hurts sometimes
And everybody hurts sometimes. So, hold on, hold on
Hold on, hold on, hold on, hold on, hold on, hold on
Everybody hurts.
You are not alone.

venerdì 27 giugno 2008

Subliminare

La partita alla televisione desta il mio interesse quanto Elisa di Rivombrosa, russia spagna? per un attimo si forma nella mia testa l'immagine di ivan drago davanti ad un torero: "mualeduetto ibuerico io ti spiezzo in due."
Cancello l'immagine e do la colpa alla temperatura, o meglio, cerco di convincermi che sia quella.
Ancora mezzoretta.

Aria immobile e caldo soffocante, normale amministrazione oramai, il colonnello in tv ha detto che questo fine settimana si abbassa un po', bah, intanto il ventilatore sposta l'afa da un angolo all'altro della stanza e io sto in mezzo.

Una mela digitale brilla in un angolo buio, segnale che l'ipod è contento di starsene incastonato sulla docking station.
- click -
Il click è immaginario visto che il telecomando è a sensori.
Massive Attack?
no, non è ora di dormire - click -
Lamb of God?
non mi pare il caso sinceramente - click -
Weezer?
e sia!

Nel frattempo accendo la candela di citronella e la metto sul davanzale pur sapendo che non serve assolutamente a niente, più che altro è una specie di rito estivo, ebbene si, c'è chi fa la festa della luna e chi accende citronelle, ad ognuno il suo come diceva quel tipo.
Preferisco i metodi tecnologici e cercando di ignorare quelle voci dissidenti e sovversive che le danno per cancerogene tendo a fidarmi maggiormente delle salviette umidificate di raid (oggi con herbal flavor!).
Però vista la costellazione di punture di zanzare che ho sulle braccia dubito che anche queste servano a molto, a sto punto facevo prima a comprarmi una di quelle lampade elettrizzanti con la luce viola e andare a donare il sangue, almeno avrei fatto del bene e l'infermiera mi avrebbe dato una caramella come l'ultima volta.

Poco dopo, mentre la batmobile sfreccia per le strade portandomi verso il mio obiettivo mi raggiunge il sospetto che quella fruit joy all'arancia me l'abbia data più per il mio pallore spettrale che per simpatia, uhm.

Al solito si parla di ogni genere di cazzata e qualcuno, non ricordo perché tira fuori la parola mare.

Dopo un paio d'ore rientro e come al solito non ho sonno, allora esco sul balcone per cercare la gatta e sento un venticello talmente leggero che potrebbe far parte dell'allucinazione, proprio a quel punto sento l'odore del mare.
...Impossibile, decisamente.
Roba da film, non ho nemmeno bevuto, è solo suggestione visto che mi separano centinaia di fottutissimi chilometri dal blu, ma per quell'attimo ho sentito o mi sono immaginato di sentire l'odore del mare e non importa se era un bug del cervello perché dopo quando sono andato a letto mi sono addormentato subito (senza i massive attack) e non capitava da tanto, tanto tempo.

giovedì 26 giugno 2008

the day after tomorrow

L'emergenza è passata dopo due giorni di lavoro intenso e farcito di impropri. Ora il sistema è nuovamente integro, i dati importantissimi sono stati recuperati, quelli importanti ricostruiti in qualche modo e tutti gli altri rimpiazzati o dimenticati.
L'ira dell'armadiona condizionata si è placata e i server funzionano sotto la supervisione del nuovo sistema di backup dal nome molto evocativo, anche se rimane comunque il problema degli ups.
Arrivati a 'sto punto ci si può permettere di scherzarci sopra, sorrisetti nervosi e pacche sulle spalle molto virili, tutto questo per cercare di esorcizzare il fatto che se il recupero non fosse stato possibile sarebbe stato un vero disastro.
Quando le contromisure sono insufficienti e l'elettronica ti lascia a piedi ci si rende conto di quanto si è sopravvalutato il problema e del guaio in cui ci sarebbe potuti trovare.
Per raccimolare qualcosa di buono da tutto questo e fare la pollyanna della situazione (anche se odio profondamente pollyanna) devo ammettere ho imparato un sacco di cose sulla gestione del file system di debian e sul recupero dei dati cancellati, tutti argomenti molto interessanti se sei dell'ambiente, disastrosamente pallosi se non lo sei.
Rimango un n00b, ma ora come ora qualcosina posso dire di saperla.
Son convinto che queste son cose con cui ti scontri solo nel momento in cui ti capitano, non conosco nessuno sano di mente che va a studiarsi i metodi di recupero dei dati da una cancellazione accidentale se prima non gli è successo di perdere qualcosa.
Oddio forse qualcuno c'è, ma ha un sacco di tempo libero e poi cazzo: paranoia within.
é anche vero che quando ci si mette la sfiga c'è poco da fare...
Stavo pensando di mettere un santino sul case.

martedì 24 giugno 2008

Beautiful day

Devi leggere bene il manuale prima di usare comandi che non conosci.
E quando l'hai letto lo rileggi e quando sei sicuro lo rileggi ancora fino al momento in cui il concetto non è solamente chiaro, ma cristallino e puro al livello del Koh-i-Noor e sei talmente illuminato da non avere il minimo dubbio in proposito sull'argomento, ecco a quel punto quando saresti disposto a giocarti la tua mano destra che è come dici tu, esattamente al culmine della sapienza e dell'illuminazione, quando non c'è niente in cielo o in terra che potrebbe farti cambiare idea, in quel punto esatto: chiedi un parere.
Altrimenti rischi di perdere il lavoro di oltre sei mesi perché all'ignoranza abissale si aggiunge il fatto che il backup non esiste causa inspiegabile calo di tensione e conseguente crash catastrofico seguito a ruota da un ecatombe degli ups, che più che difensori sono schiattati come lemmings kamikaze.
Calma zen? calma zen un cazzo.

sabato 21 giugno 2008

Verdena


Scusate sapete dov'è il Live Club?
A dire il vero stavamo seguendo voi.
ah bene.

Qualcuno ha fatto i soldi qui, l'intera struttura sembra dire guardami quanto sono fica, il wanna-be-alcatraz della zona, alternativo quanto un calcio in culo e tanto nuovo che ho idea di poter trovare il cartellino col prezzo delle suppellettili, tutto sommato mi piace.
Sul megaschermo passa un filmato ipnotico sul quale speco anche fin troppo tempo e parole.
Mauro mi fa notare lampadari sopra il bancone del bar fatti con una raggera di bottigliette di aperol, non li avevo visti, originali.
Sto in maglietta e ho caldo, Kabbo ha la giacca e sono certo sopravviva solo grazie al mastodontico impianto di aria condizionata che soffia fuori un piacevole venticello a -8°c.
Ma guarda, siamo proprio sotto il bocchettone, dove occasionalmente qualche goccia di acqua gelata guidata dalla mano di Murphy riesce ad infilarsi nell'intercapedine tra maglietta e schiena con conseguente catena di impropri veramente poco signorili.

Ciao, mi dai una rossa, una bionda e una guinnes grazie?
Lava il bicchiere - di plastica - e spilla come se non ne avesse ben chiaro il concetto.
La guardo e penso che non l'hanno certo presa per la sua bravura, beh meglio lei del maori che serve cocktails li di fianco.

Non è la prima volta che vedo i Verdena dal vivo, ma devo concordare con l'uomo in giacca riguardo al coinvolgimento del pubblico praticamente inesistente, va bene che la bassista non è sto fiore, ma se stai suonando su un palco almeno girati dalla parte del pubblico, evidentemente l'amplificatore era più interessante.
Non discuto le star sono loro, sarà una cosa imposta dal genere "Alternative Post-Grunge", ma rimango inossidabilmente convinto che il carisma sia un dono innato di quelli che o ci sei nato o non ce l'hai, ed è una qualità indipendente dal talento.
C'è da dire che hanno suonato quasi due ore e non è certo da tutti, su questo onore al merito.
Per quella che temo stia diventando una fastidiosa coincidenza sembra che non suonino mai la canzone che mi aspetto di sentire, in questo caso valvonauta, sarà anche una canzone scontata, ma l'ultima volta l'hanno suonata e anche se è vecchia la consideravo un po' la bandiera, boh forse è troppo indietro negli anni e appartiene a quello che era lo stile originale.
O magari non era in scaletta, semplice.

Fuori c'è lo svoncio a portata di mano, ma senza un motivo razionale ci convinciamo di non aver fame e alle due di notte partiamo alla ricerca di un pub nei dintorni, pub che ovviamente non troviamo, un po' per il posto, un po' perché traditi dal tom tom, un po' perché ce la siamo proprio andata a cercare.

Ci tornerò per sentire Caparezza.

venerdì 20 giugno 2008

Sun is shining

"There are only two tragedies in life. One is not getting what one wants, and the other is getting it." - Oscar Wilde

Questo non mi schioda affatto dalla posizione di ignorante cosmico, però ha senso, sembra un po' la stessa cosa che suggerisce quell'antico adagio giapponese che dice di stare molto attenti a quello che si chiede agli dei, perché lo si potrebbe ottenere.
Volevo il caldo, ora fa caldo.
Qui ci sono ventotto gradi all'ombra e un umidità del 120% che sono sicuro mi ricorderebbe da vicino le giungle del vietnam se solo ci fossi mai stato.
Il sole è alto nel cielo e l'afa ha imposto la sua cappa di sovranità su granducato e dintorni.

Le prime ore del giorno sono piacevoli, le scuole hanno chiuso e c'è meno traffico, una brezzolina lieve lieve entra dalla finestra rendendo molto piacevole la mia postazione, un immagine destinata a trasformarsi radicalmente nelle ore successive, con il passare del tempo la temperatura aumenta impietosamente e l'ufficio (arredamento a parte) diviene pian piano un girone infernale, mi sudano le mani la schiena e i pensieri, un bizzarro effetto entropico si abbatte su tutto il lavoro fatto finora, il codice sembra inspiegabilmente contorto e quello che funzionava fino a qualche minuto prima si riempie di bug ed eccezioni, ad aggravare il tutto la maledetta porta seriale decide di smettere di collaborare.
Panico, panico, panico, lucette rosse ovunque, segnali di warning, server che si spengono, mail perse, cani e gatti che vivono assieme, gente che entra ed esce volando, cavallette.

Ah no, è solo ora di pranzo.

Arranco fino all'auris sotto un sole di mezzogiorno in pieno stile Sergio Leone e quando la apro mi accoglie una vampata tipo vento nucleare, pensavo di finire spellato come quella scena in terminator, mi si sono seccati gli occhi.
Tutto merito della mia splendida auto nera che ha solo due difetti: si sporca immediatamente e attira giusto quell'attimo i raggi solari.
Oddio difetti, difetto è un parolone, si chiamano "features" meglio mettere in chiaro.

L'aria entra copiosa dai finestrini abbassati e mentre torno a casa vedo e sento con grande gioia i clichè di questo periodo dell'anno.

Il cielo azzurro (anche se non proprio terso a dirla tutta) senza nuvole.
I campi di grano sotto il sole.
Il profumo di erba tagliata.
Quella testa di minchia con lo scooter rosso che se va avanti a guidare così qualche volta finisce male.
l'aria calda sulla mano fuori dal finestrino.
Gli occhi socchiusi perché quando c'è sole non vedo una ciolla.
Cose così.

Ci sono i campi tra la zona industriale e il centro del paese, una strada dritta li attraversa per il lungo e ad un certo punto c'è un vivaista che coltiva fiori, quando passi di fianco vedi i suoi campi tutti colorati e senti il profumo, si insomma mi rendo conto che sembra un po' un pensiero da culattone, ma cazzo è bello da vedere.
Premo il tasto random sull'ipod e lui tenta di rovinarmi il quadro selezionando la canzone sbagliata su sedici giga di canzoni, ma resisto alla tentazione di farlo volare fuori dal finestrino, anzitutto perché sarebbe un ufo cromato molto costoso e poi perché posso premere di nuovo il tasto random.
Questa volta il figlio di Steve jobs mi caccia fuori i baronetti che cantano Penny Lane e anche se non c'entra veramente niente mi piace e il sound ci sta.

Grazie a Willis Carrier che nel 1911 ha inventato l'aria condizionata, hai reso migliore il mio pomeriggio.

giovedì 19 giugno 2008

Princess

Vai bene te che te ne stai sulla poltrona acciambellata in mezzo ai cuscini, te lo dico, hai capito tutto della vita.
Il gatto è già di per se piuttosto stronzo, un gatto femmina è l'essere più stronzo del creato e la cosa peggiore è che lo sa, lo sa perfettamente e non fa niente per nasconderlo.
Indipendentemente dalla situazione si mette sempre e comunque un gradino sopra di te, quando si sdraia svaccata sul davanzale e tu ti avvicini lei ti guarda con un espressione di sufficienza come per dire: umano, nella mia grazia e magnanimità ti acconsento di rimirarmi, ma bada non osare toccarmi perché in questo momento non lo gradisco.
La gatta non condivide la casa con te, semplicemente con nobile disdegno tollera la tua presenza in fronte ai molteplici benefici che ne trae, tipo i croccantini.

E poi è una faccia di merda senza vergogna perché quando vuole essere coccolata non sta a sentire ragioni, ad esempio può capitare una serata infrasettimanale abbastanza alcolica perché sono mesi che vorresti bere una gulden draak e quando la trovi la prendi anche se è mercoledì e al rientro può succedere di dimenticarsi che lei è sulla poltrona in sala e ovviamente se ne sta zitta e buona.
Qualche ora dopo, in piena notte sale le scale indisturbata, entra in camera mentre stai dormendo e pensa sia un suo assoluto diritto salire sul letto e passeggiarti in faccia per farti capire che in quel momento ha deciso che vuole coccole.
E ti prende anche per il culo perché fa le fusa la stronza.
I gatti non ridono, ma possono sorridere e io sono certo che in quel momento lo stesse facendo.
Al che ti alzi e mentre scardini qualche santo dal paradiso sottovoce (perché c'è gente che dorme e domani si lavora) la prendi in braccio e la porti giu al buio cercando di evitare gli spigoli.

La lasci giu in corridoio e lei ti guarda come se fossi l'ultimo dei coglioni che sta proponendo un'assurdità come ad esempio uscire di casa quando è così palese che lei vuole essere coccolata, cioè non capisco quale sia il problema stupido umano: voglio le coccole ora, fammi le coccole, è il tuo compito no?

E' notte fonda, sono in mutande, scalzo, ho sonno, mi sono dimenticato gli occhiali, tiro su col naso e apro la porta.

Dai esci
mieuuuuuu, e si stira le zampe davanti
Dai esci
mieuuuuuu, e si stira le zampe dietro, una alla volta, con calma che fretta c'è?
noci.. esci
mieu? e sbadiglia ondeggiando la coda, annoiata dalla mia fastidiosa e quantomeno inopportuna insistenza.
ESCI
mieeeeeee e si sdraia sul pavimento come a dire: minchia non ci arrivi proprio? COCCOLE!

La tiro su di peso e la porto fuori.
Senti finalmente fa caldo, sei un felino e dovresti cacciare di notte, non senti gli odori? non senti la primavera? ha anche smesso di piovere dai.
Mi guarda poco convinta, sospetto che se avesse potuto parlare sarebbero volati insulti e commenti a tema sul fatto che è stata sterilizzata e della primavera e degli odori non se ne fa proprio niente, poi con lentezza studiata si allontana e sparisce nel buio senza girarsi indietro.

Stamattina quando sono sceso era già sulla poltrona, seduta a sfinge con le zampe anteriori incrociate, mi ha guardato e si è girata dall'altra parte offesa.

martedì 17 giugno 2008

Tavoletta

Ora sul serio, in genere sono una persona abbastanza paziente, senza esagerare ma nella norma e capisco sinceramente che ci sono diverse visioni ed interpretazioni di quel bizzarro rito di passaggio che chiamiamo vita, però...
Però dai cazzo, se devi nuotare con la tavoletta vai nella corsia dove son tutti a sgambettare allegramente con la tavoletta.
Si, intendo quella di fianco alla corsia di acquagym, dove escludendo gli strumenti a dir poco imbarazzanti che usano c'è un bel vedere.

No.

Pedala il coglionauta, spinge fiero il suo mezzo metro quadro di spugna sintetica giallo limone,
rinforza l'addominale incurante del sottoscritto che nello stesso tempo avrebbe fatto quattro vasche e smaltito un po' più di nervoso quotidiano.
Non dico di non farlo, solo vai nell'altra corsia!

Mentre penso seriamente all'acquisto di una fiocina, joina il prototipo di Sciura.
Dai miiiinchia su anche lei con sta tavoletta, poi se sorpasso mi sembra di fare lo sborone che va veloce, già le corsie le hanno fatte un buon trenta centimetri più strette rispetto a Castiglione e ogni volta che qualcuno si allarga per evitare il frontale mi tocca compensare di lato e mi scartavetro un arto sui galleggianti* con conseguente sproloquio e caduta libera di beati dalle schiere celesti.

Per fortuna c'è ricambio, in questi periodi si riempie di gente che cerca disperatamente di mettersi in forma per poter affrontare la prova costume, simpaticoni con l'agilità di un gatto di marmo e il fiato di un novantenne, di rado superano la quindicina di vasche.
e ovviamente ci sono anche le eccezioni, come le sedicenni che nuotano - parlano - nuotano - parlano - nuotano - parlano e non smettono MAI.
Ti prego ragazzina, anzi ti scongiuro, per la tua stessa incolumità non fare pausa per parlare dei Tokyo hotel con la tua amica proprio mentre mi sto riposando anche io, perché evidentemente non lo sai, ma quando sono aggrappato al bordo e ansimo come un mantice vuol dire che sono stanco è quello è il momento peggiore per farmi innervosire, correte un rischio enorme, sopratutto in acqua.

Una fiocina? 29.00€ con mastercard.

Eddai poi proprio dei Tokyo hotel dovete parlare? mi si cariano i denti solo a sentirli nominare, Bill di qua e Bill di la, sto ermafrodito del cazzo probabilmente ha le unghie più curate delle vostre, per quanto mi riguarda seguirei alla lettera le istruzioni scaltramente suggerite da Quentin Tarantino.

Vabè esco va.
Acqua dentro, acqua fuori e niente ombrello.


* I galleggianti appaiono ai più come oggetti innoqui, ma in realtà sono strumenti diabolici sotto mentite spoglie che mascherano le loro reali intenzioni con una facciata colorata e giocosa.
Si presentano in file ordinate atte a separare una corsia dall'altra, ma non fatevi ingannare perché di fatto sono armi insidiose portatrici di dolore da sfregamento.
Bambini, non sottovalutate mai i galleggianti.

lunedì 16 giugno 2008

rain

...é come dire che sto tempo alla blade runner non faccia il suo schifo di effetto sul morale, lo fa eccome.
Non è che le cose cambiano se c'è il sole, ma il più imbecille dei designer può dirti che la confezione è fondamentale nella vendita del prodotto, cioè ti mette nell'ottica giusta, come il titolo o la copertina di un libro che non hai mai visto e alla fine compri perché ti ha incuriosito anche se non hai la minima idea di cosa tratti, stessa cosa.
Insomma i pomeriggi di giugno non dovrebbero essere piovosi, non tutti almeno.
"L'uomo saggio usa l'ombrello" dicono, io odio portarmelo in giro e preferisco guardare su e dire bon, magari regge e nel caso correre con la risultante che a volte mi prendo l'acqua, ma non sempre.
A questo punto non penso di poter intraprendere la carriera del saggio della montagna.
Poco male, ci sono già fin troppi detentori della saggezza per i miei gusti.
Prendo la macchina, magari la lavo (che sarebbe ora), ma poi cosa la lavo a fare con questo cielo? stasera di sicuro piove.
Non serviva essere oracoli per azzeccarci.
Di sicuro poi il traffico sarà assoluto, tutti in coda a prendersi secchiate di acqua agitata non mescolata col fastidio verso chi, come la maggior parte dei cittadini, non sa guidare.
Prendo il treno e immerso nel black album mi rendo conto che mi scazza un bel po' farlo, non ascoltare i metallica, prendere il treno.
le nord non sono cambiate di una virgola e non è un complimento.
Quando esco dalla libreria e passo al negozio nerd lo trovo stretto d'assedio da una folla di sfigo-nerd, entro e al bancone coperto di oggetti nerd c'è un commesso molto nerd al quale chiedo se è arrivato il fumetto nerd che sto cercando.
Mentre esco cercando di non mutilare nessuno penso che forse dovrei ricavare qualche sorta di morale da tutto questo, ma no, mi sfugge.
Mentre torno il signor Hetfield insiste a sottolineare: forever trusting who we are and nothing else matters, capisco you al posto di who e sembra maledettamente convincente.
Rimanere a guardare i rigagnoli di pioggia sulla finestra come se fosse novembre ha sicuramente il suo fascino ...a novembre. Ora mi indispone una tanticchia, anzi a dirla tutta mi straccia i maroni, anche se al tavolo c'è gente allegra che ride e i bicchieri son pieni di belga scura.
Non se ne va mai del tutto.
Una cameriera porta le patatine e mentre ne mangio una non so perché, forse il sale, forse l'alcool ma mi viene in mente il mare.
Dio, quanto vorrei essere al mare.

sabato 14 giugno 2008

Hollow man

R.E.M.
2008
...

I've been lost inside my head
Echoes fall off me
I took the prize last night
for complicated mess
for saying things I didn't mean
and don't believe

Believe in me
Believe in nothing
Corner me
And make me something
I've become the hollow man
have I become the hollow man I see?

I see this echoing
You had placed your trust in me
I went upside down
I emptied out the room in thirty seconds left
I can't believe you held your ground

Believe in me
Believe in nothing
Corner me
And make me something
I've become the hollow man
have I become the hollow man I see?

I'm overwhelmed
I'm on repeat
I'm emptied out
I'm incomplete
You trusted me
I want to show you
I don't want to be the hollow man

Believe in me
Believe in nothing
Corner me
And make me something
I've become the hollow man
have I become the hollow man I see?

giovedì 12 giugno 2008

sacco

Per tutta una serie di motivi molto tristi ed irrimediabilmente pallosi non frequento più la mia storica palestra di karate.
Qui attorno c'è poca speranza di trovare un alternativa, ma un paio di ore fa passando in piscina vedo che ci sono nuovi corsi open nelle sale della palestra sopra e tra questi c'è Kickboxing.
Mai stato un fan, ma provare giusto per...

Guarda io non so proprio niente di Kickboxing ho fatto per anni karate, ma non c'entra una fava.
Tranquillo nessun problema qui non ci si allena a livello agonistico è giusto per tenersi in forma.

mh... Non sono troppo convinto e ho l'impressione che la cosa si capisca benissimo.

Fai così, ti faccio provare così ti fai un idea, sai sparrare un po'?
si, direi di si, vediamo com'è sta cosa.

Si gira e chiama babi, bibo, una roba del genere, li per li non presto molta attenzione al nomignolo occupato come sono a far mente locale sul fatto che tra qualche momento dovrò allenarmi con un energumeno di novanta chili.

Arriva una tizia con guanti e caschetto.

...mi pigli per il culo? penso.

Lei è Barbara, allenati un po' con lei che ti fa vedere come si fa.
ciao, Barbara.
Marco, ciao.
Mentre mi sistemo i guanti la guardo non senza un certo imbarazzo.

Il paradenti non serve, non tiriamo in faccia ok?
ok. ...volevo ben vedere.
Comincio io, pronto? e si mette in guardia.
Pronto, e mi metto in guardia, nella mia.

Mi fa notare che non è corretta, ah ops, scusa sono abituato in un altro modo.
Guardo la sua e provo a seguirla, è tipo quella da pugile e non mi sento per niente a mio agio, non ci sono abituato e usarla è come dire ad un mancino di scrivere con la destra, insomma viene uno schifo.
Annuisce e dice che così va bene.

Oh Gesù peso 75 kg e questa almeno almeno 20 chili meno di me, mentre mi sto chiedendo cosa potrà mai fare la signorina mi piazza un calcio sul fianco destro, sotto il gomito, proprio dove sentivo scoperta questa guardia del cazzo.
Uhm, ero distratto, il prossimo non passa.
Invece passa, solo dall'atra parte.

- questo - l'ho - sentito -

oeh bambolina non mi sto divertendo.

Ti ho fatto male?
Tesoro, ammetterò che mi hai fatto male quando mi trascineranno in ortopedia e forse nemmeno allora.
No no, vai tranquilla.

Nel frattempo nella stanza di fianco è cominciato qualche genere di corso pseudo tamarro e c'è la musica tunzatunzatunzatunza a un volume tale da inibire il pensiero.
Barbarella segue il ritmo e questo rende le cose molto, molto più facili, infatti niente più punti a segno, così in effetti è quasi banale.
Andiamo avanti per un cinque minuti, questa non ha nemmeno l'ombra del fiatone e anzi aggiunge rispondi pure eh.

Io penso che sono 4 minuti e 58 secondi che vorrei molto calorosamente rispondere e l'avrei anche fatto se non fosse che mi sembri fragile come vetro di murano e ho paura di rompere qualcosa.

Miss coda di cavallo in compenso non sembra avere questo genere di problemi e va giù con la ricercata delicatezza di un fabbro.
Finisce lo sparring proprio mentre stavo cominciando ad innervosirmi sul serio e alla fine credo sia stato meglio così.
bravo, dice tutta contenta e mi da una pacca sulla spalla.
bravo cosa che non ti ho nemmeno sfiorato, ma glisso con: grazie figurati sono un attimo fuori allenamento.
Se vuoi ora puoi fare un po' di sacco.
Visto che finora l'ho fatto io il sacco mi sembra una buona idea.

Considerazione

...Mah, ti dirò, come telefilm a me piace la signora in giallo.

mercoledì 11 giugno 2008

Villa B.

E' una bella giornata di sole, siamo stati graziati, penso mentre seguo la lancetta verde sul gps.
Faccio per parcheggiare, ma mi dicono, no, portala dentro c'è spazio.
Ottimo.
Il cancello è largo qualche centimetro più della macchina e la strada è piuttosto stretta, sudo freddo qualche secondo, ma tutto fila liscio.
Parcheggio, scendo e mi trovo nel giardino, davanti a me villa B.
Fa caldo e si sente odore di carbonella, non sono mai stato qui eppure mi ricorda qualcosa, ovviamente non ricordo cosa.
Saluto tutti.

Il cuoco mi intercetta per ultimo, Uella. ha una bandana con la bandiera nera del jolly roger, mi mette in mano un bicchiere di birra e sorride, l'ha fatta lui, stupito guardo le bottiglie sul tavolo e l'assaggio, cavolo è buona.
Anche la birra ti fai? ma è difficile? e per il luppolo come fai? maddai, ma quante ne sai?

Poi i padroni di casa mi sequestrano e mi dicono, Jes vieni, la devi vedere e mi fanno entrare nella villa.
Rimango senza parole, sembra di fare un tuffo nel passato praticamente è stata conservata come doveva essere anni e anni fa, i mobili gli oggetti, tutto.
Mi fanno fare un tour per ed io rimango inebetito ad osservare ogni dettaglio, ogni oggetto.
Le stanze sono enormi, come si facevano un tempo e anche se la villa è stata divisa in due parti è comunque molto grande.
Cucina, stanze da letto, stanze degli ospiti, cavolo è proprio una villa di altri tempi.
Il salone è grande e scuro, c'è un camino a metà alto fino al soffitto con davanti divani e poltrone, sul fondo una libreria e in mezzo il pianoforte.
Un tempo le persone si sedevano qui con il fuoco acceso e qualcuno suonava, e forse il padrone di casa stava seduto su quella poltrona a leggere un libro mentre fumava la pipa.
Ho paura di rompere qualcosa e cerco di muovermi con attenzione, i padroni di casa per contro non sembrano farsi particolari problemi a mostrarmi questo o quell'oggetto e a dirmi guarda, prova.
Mi fanno proseguire il giro a forza, mentre sono infatidito dal fatto di non essere riuscito a trovare il congegno del passaggio segreto nel caminetto, (sono fermamente convinto debba esserci).
Nello studio c'è uno scrittoio, sembra uscito da un film su Sherlock Holmes, ci sono la lampada, il ripiano regolabile e i cassetti e anche i pennini la ceralacca e quell'affare a mezzaluna per asciugare l'inchiostro.

è spettacoloso, indico, Posso?
Ma certo!
Mi ci siedo.
Assaporo l'attimo, mi fanno anche una foto, purtroppo non mi viene in mente nessun capolavoro, ma cazzo, non fa niente, ho sempre desiderato farlo.


Sono fottuto, potrei girare per questa casa per ore, mi propongo come higgins della situazione, sono disposto a sopportare anche un eventuale Magnum P.I. Varese non è distante e qualcuno dovrà pure curare questa casa.
Non ci sono solo lati positivi ciccio, l'inverno si fa sentire in queste stanze così grandi, e poi fidati dormire qui dentro da solo è abbastanza inquietante.
Immagino sia vero, ma sono convinto ci dormirei comunque anche solo per provare.

Mentre penso a questo mi fanno vedere un quadro con l'albero genealogico che risale fino al 1500.
Cerco immediatamente il nome cancellato, penso che ci DEVE essere il nome cancellato del parente con la storia oscura alle spalle.
Guardo bene, ma no, non c'è.
Vabè
Ok
Affascinante, io saprei indicare giusto fino ai bisnonni, e hm, nemmeno tutti.

L'ultima cosa che mi fanno vedere è accompagnata da "l'abbiamo lasciato per ultimo apposta" e ridono.
E' un muro in cantina e ci sono appese delle spade, vere.
Tra tutte riconosco immediatamente una striscia italiana e una sciabola da cavalleria, purtroppo non sono abbastanza esperto per dire di quando sono, ma non fa niente, va bene così.
Penso che forse sono state usate in qualche parata e questa cosa aggiunge fascino.

Il giro si conclude e dalla cantina usciamo nuovamente al sole accolti dal profumo di costine, in un attimo son tutti attorno al tavolo, non si scherza un cazzo qui. Il cuoco parla alla moglie e col coltello in mano sembra veramente un pirata se non fosse che nell'altra ha una salamella e che è buono come il pane.

Si mangia benissimo, il tempo fa qualche scherzo ma tiene, prima di andar via mi propongono di firmare il diario della casa.
eh? dico io.
Il diario della casa è un libro dove gli ospiti scrivono le loro impressioni e firmano, è un modo per ricordare e ce n'è sempre stato uno qui.
Non lo sapevo, si, volentieri.
Perdo un sacco di tempo a leggere i commenti degli ospiti e alla fine non mi viene nulla se non qualche frase banale che comunque scrivo e firmo.

Forse in futuro qualche ospite di Villa B. leggerà quello che ho scritto.
In ogni caso, grazie di tutto!

ps. Il discorso higgins rimane valido.

lunedì 9 giugno 2008

Tir

Faccio per attraversare la strada, guardo a destra e a sinistra non c'è nessuno, ho guardato, ne sono sicuro, appoggio il piede sui sanpietrini e mi pare di avvertire una sorta di brezza, poi dal nulla, dal cazzo di fottuto nulla si materializza un tir bianco e blu lanciato a tuono che da aria ad un milione di decibel di clacson e mi fa un pelo tipo quello di topgun alla torre di controllo.
Devo essere bianco come uno spettro, barcollo di due, tre passi indietro sul marciapiede, mentre il camion sparisce come è arrivato portandosi dietro cartacce, foglie e un annetto buono della mia vita.
Ti sei spaventato? mi dice una vecchietta con un espressione indecisa tra la preoccupazione e la presa per il culo (sospetto preponderante per la seconda).
No tutto a posto signora, grazie.
Non mi sono spaventato, sono stato colto da terrore cieco, che è diverso.
Spiacente figlio di troia, hai spezzato i sogni di molti e mi hai mancato, niente tacca sul cruscotto.

mercoledì 4 giugno 2008

Dinosaur Jr


June 3, 2008
MusicDrome
Milan, Italy
...

Ho fatto un po' di fatica a trovare il locale, forse perché il pullman del gruppo era parcheggiato davanti e nascondeva completamente l'entrata, avrei dovuto immaginarlo, ma alla fine l'importante è essere arrivato.

Il cielo è grigio, anche se ancora non piove, per fortuna suonano al chiuso.
Sembra che il sole non abbia nessuna intenzione di uscire quest'anno, in tutti i sensi.
Mentre a naso in su rifletto su questi concetti molto profondi con una -orrore- heineken in mano mi rendo conto di quanto deve essere grunge questa scena e mi viene da ridere.

Son li che aspetto l'apertura appoggiato alla saracinesca di un negozio chiuso, controllo il biglietto visto che non ho molto altro da fare e quando per caso alzo la testa vedo J Mascis (assonanza inquietante) uscire dal pullman ad un metro da me, scopro così che entrano dall'ingresso principale assieme alla gente.
Senza sapere esattamente il perché mentre passa gli faccio "hey" e lui alza la mano e mi fa: "hi" come se ci fossimo visti cinque minuti prima e prosegue.
Al che deduco che è molto simpatico o è impasticcato come pochi.

Sono le nove e si entra, passo al bar e mi prendo una rossa per cercare di lavare via il sapore della pseudo-birra di prima, non funziona molto, ma almeno è una rossa.

Gironzolo senza fretta fino a quando non addocchio una buona posizione e mi ci fiondo.
La rossa è finita da un pezzo e nel frattempo il locale si è riempito quindi se mi alzo perdo il posto, decido di seguire il consiglio dei rem e di rimanere dove sto, tanto di birra cattiva ne ho abbastanza.

Il supporter si presenta sul palco solo con la sua chitarra, parla vicentino ed è un mix tra babbo natale e Che Guevara.
Suona e parla, parla e suona, all'inizio è anche simpatico, dopo sei pezzi molto malinconici sdruma i maroni.
Va bene che sono in un periodo sadness ma che cazzo, c'è un limite a tutto.
Completa la sua performance staccando microfono e amplificatore e suonando un pezzo in mezzo alla gente, molto coreografico e popolare, ma col risultato che lo sentono solo le sei persone che ha intorno e gli altri si attaccano.
Sinceramente non mi sono strappato i capelli per sta cosa.

Poi arrivano i Dinosaur jr e si attacca con la musica vera, a parte l'acustica a dir poco terribile il mio posto soppalcato mi garantisce buona visione quindi non mi lamento.
Il concerto è bello, la musica è bella, io ho la conferma che lui è impasticcato, ma ho smesso di giudicare, mi basta che suoni.
Il batterista pesta come un fabbro mentre il bassista sembra preda del demonio (e dire che qualche minuto prima l'ho visto uscire dal bus con la figlia in braccio, ho pensato che fosse una cosa molto rock.)
Suonano per un oretta e qualcosa, con pause inesistenti e con tanto di scenata in cui loro se ne vanno, il pubblico fischia, tornano sul palco, ovazione e altri tre pezzi bonus.
A concerto finito l'unico fastidio aggiunto all'udito ovattato è che non hanno suonato la canzone che piace a me, ma forse è un po' troppo lenta, immagino che sarà per la prossima volta.
La ascolto in macchina mentre sto tornando a casa, e da una leggera inflessione dell'umore deduco che forse non è stata un ottima idea, ma il cambiamento non è eccessivo e concludo che alla fine come chiusura di serata ci stava.

lunedì 2 giugno 2008

Sing for absolution


Muse
2004
...

Lips are turning blue
a kiss that can't renew
I only dream of you
my beautiful

tiptoe to your room
a starlight in the gloom
I only dream of you
and you never knew

sing for absolution
I will be singing
falling from your grace

there's nowhere left to hide
in no one to confide
the truth runs deep inside
and will never die

lips are turning blue
a kiss that can't renew
I only dream of you
my beautiful

sing for absolution
I will be singing
falling from your grace

sing for absolution
I will be singing
falling from your grace

I won't remain unrectified
and our souls won't be absolved