martedì 30 dicembre 2008

Lost

I just got lost
Every river that I've tried to cross
And every door I ever tried was locked
And I'm just waiting till the shine wears off

- Lost, Coldplay

lunedì 8 dicembre 2008

I’m Outta Time


Oasis
2008
...

Here’s a song
It reminds me of when we were young
Looking back at all the things we’ve done
You gotta keep on keepin’ on

Out to sea
Is the only place I am asleep
Can get myself some piece of mind
You know it’s getting hard to fly

If I’m to fall
Would you be there to applaud
Or would you hide behind the law
Because If I am to go
In my heart you grow
And that’s where you belong

If I’m to fall
Would you be there to applaud
Or would you hide behind the law
Because If I am to go
In my heart you grow
And that’s where you belong


If I’m to fall
Would you be there to applaud
Or would you hide behind the law
Because If I am to go
In my heart you grow
And that’s where you belong

Yes I’m out of time
I’m out of time
I’m out of time
I’m out of time
I’m out of time

...

Video

martedì 2 dicembre 2008

3/3

Ho cambiato lavoro, alla fine almeno in quell'ambito le cose sono andate come dovevano andare.

A distanza di due anni mi trovo nuovamente a fare la spola con la "big city" che poi se stiamo a vedere tanto big non è.
Però di certo da opportunità e un'offerta di lavoro come quella che mi è capitata tra le mani non la potevo certo trovare al paesello.
Per ora mi trovo molto bene e come pensavo non mi pesa più di tanto fare il viaggio visto che i pro che ho a disposizione battono clamorosamente i contro.
E' presto per dare un giudizio obiettivo, ma in questo campo il trend è positivo e per quanto mi riguarda va bene così.

C'è qualcosa di nostalgico nel prendere nuovamente il treno, o forse boh non è tanto il nuovamente quanto il treno in se che fa questo scherzo.
Comunque sia certe cose non cambiano mai e il servizio delle nord è una di queste, infatti mi sono bastati solo due giorni per constatare che fa schifo nello stesso identico modo in cui l'ho lasciato.

Ad esempio quando domenica sono andato in stazione a far l'abbonamento armato con la mia customer-sticazzi-card la sciura mi ha squadrato schifata manco fossi stato un black-block, poi tutta impettita e con con espressione da maestrina lievemente troieggiante mi fa:
"Eh no eh, non va più bene quella, le abbiamo cambiate due anni fa le tessere", Frase condita da un tono che suggeriva la parola "coglione" alla fine della stessa.
Due anni fa? avrei voluto rispondere alla vecchiarda che fino a due anni fa ero una persona felice per un sacco di motivi e non per ultimo il fatto di non averle ancora rivolto la parola.
Hai voglia poi a raschiare il fondo del barile della pazienza, appiccicare al vetro la card e mostrarle che sulla tessera, poco sotto il mio nome, sta scritto scadenza 2010 e che oh! guarda a caso, non siamo ancora nel duemiladieci maledetta baldracca.

Ma chi sono io per intralciare l'inarrestabile avanzata della tecnologia? chi sono per bloccare i mastodontici ingranaggi della burocrazia delle nord? nessuno mi sa.
Giah giah.
Quindi visto che ora pare sia tutto automatizzato della mia card vecchia (ma valida) non me ne faccio più niente, ergo molto umilmente ho chiesto un modulo per la richiesta della nuova tessera che probabilmente questo giro avrà valenza eterna, ma che verrà comunque cambiata l'anno prossimo.
Interpretando il cianciare sconnesso della bigliettara scopro che devo portare una(1) foto, la fotocopia del documento di identità(davanti e dietro) e 4€ per costi non meglio definiti, ma che di certo non possono essere la tessera in se visto che ne abbiamo prese un centinaio nel posto dove lavoravo prima e costavano tipo 0.15€ l'una.
Pensavo di sgozzare un capretto ed offrirlo in sacrificio alla macchinetta automatica, magari sarebbe stata più clemente della megera che per inciso non mi fa nemmeno l'abbonamento sostitutivo, ma il carnet da 10 viaggi, un'inculata bella e buona oltre che palese, sentita e pagata.

Mentre la strega di blair fa scivolare il modulo sotto il vetro che divide i due mondi (quello reale e quello fnm) penso che si, son successe un sacco di cose, ma sono quasi certo che due anni fa c'erano già i computer e che vista la mia carriera affezionata con le nord i miei dati dovrebbero già essere li dentro da qualche parte, oppure no?

Inutile sprecare altro tempo computazionale in domande senza risposta, preferisco lasciar perdere e torno a casa a vedermi un film.
La scelta cade su Wall-e, dopo ottanta secondi realizzo che non è il tipo di film da guardare la domenica sera da solo, perché si, uhm insomma lascia un po' di malinconia, giusto quell'attimo.

L'ho guardato un po' perché consigliato da tutti e un po' perchè incuriosito dalle forme familiari del robottino.
Wall-e il mi ricorda molto da vicino il mio glorioso gamecube, ma anche numero 5 dall'omonimo film e sopratutto il Nintendo R.O.B. (sogno proibito per tutti i bimbi videogiocatori degli anni '80 possessori di NES).

Sono un fan Pixar, casa che ha sfornato dei gran bei titoli e penso sinceramente che sia sui contenuti che sul piano tecnico questo sia uno dei migliori in assoluto.
Non è sempre facile esprimere la creatività coi mezzi moderni, loro ci sono riusciti sfornando una bella storia con tanta morale uoldisneiana, ma anche con tante trovate divertenti, un mucchio di citazioni più o meno visibili e una massiccia dose di sentimentalismo.

Cioè ti rendi conto? è martedì.

martedì 25 novembre 2008

lunedì 10 novembre 2008

dead space


Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are!
Up above the world so high,
Like a diamond in the sky!

When the blazing sun is gone,
When he nothing shines upon,
Then you show your little light,
Twinkle, twinkle, all the night.

Then the traveller in the dark,
Thanks you for your tiny spark,
He could not see which way to go,
If you did not twinkle so.

In the dark blue sky you keep,
And often through my curtains peep,
For you never shut your eye,
Till the sun is in the sky.

As your bright and tiny spark,
Lights the traveller in the dark,—
Though I know not what you are,
Twinkle, twinkle, little star.

Music

lunedì 3 novembre 2008

IF THEN ELSE

Se parli, è perché parli e sei logorroico
Se non parli, è perché non parli, quindi non ti confronti e ti tieni sempre tutto dentro.
Se dici una cosa e ne pensi un'altra sei un falso.
Se dici una cosa ed è quella che pensi, sei uno stronzo.
Se sei sensibile sei una checca.
Se non sei sensibile sei gretto e materiale.
Se ti piace il fantasy sei un nerd.
Se non ti piace il fantasy sei troppo razionale.
...un attimo e come la mettiamo con Harry fottuto Potter? no Harry Potter non conta, lui è Harry Potter, puoi essere fico e cool anche se guardi Harry Potter, anzi devi guardare Harry Potter altrimenti sei out.
Ah.
Se scrivi poesie non è detto che tu sia un poeta, ma è quasi certo che tu sia una checca.
Se non le scrivi sei una persona normale e probabilmente un po' noiosa.
Se ti commuovi per un film diobono se sei checca.
Se non ti commuovi per un film, sei un insensibile.
Se non riesci a smettere di ridere quando c'è il momento di pathos e la protagonista muore tra le braccia dell'amato sei un autentico mostro!
Se sei calmo e pacato non hai le palle.
Se ti incazzi in fretta, sei un mestruato.
Se metti il peperoncino nella pasta, ma come fai a mangiare sta porcheria, non si sente nemmeno il sapore!
Se non metti il peperoncino nella pasta, ma dai non sa di niente! e poi guarda che fa bene alla circolazione e al pisello.
Se esci spesso sei uno che spende a sproposito e non ha cura dei soldi.
Se non vuoi uscire, minchia ma che larva del cazzo, cioè mollami, troppo che sei vecchio dentro.
Se vai in discoteca sei un tamarro e poi "cioè-li-non-puoi-parlare", come se di solito invece si facessero gran discorsi.
Se non vai in discoteca sei uno sfigato, non vorrai fare tutta la serata al pub?
Se vai in piscina, guarda che il cloro fa male a pelle e capelli.
Se non vai in piscina, dovresti fare dello sport.
Se fai arti marziali è perché sei un violento e vuoi picchiare la gente.
Se non fai arti marziali non sai difenderti e sei un vigliacco e per questo potenziale checca.
Se ti piace l'america sei un "imperialista del cazzo".
Se non ti piace l'america dovresti portare il colbacco.
Se ti sono sempre piaciuti i colbacchi sei un comunista e mangi i bambini!
Se ti piace il metal sei solo un ignorante col chiodo e oltretutto è evidente che non ti lavi.
Se non ti piace il metal, sei un poser e cerchi botte.
Se vai a sciare vuol dire che hai un sacco di soldi da buttare.
Se non vai a sciare sei proprio l'ultimo degli stronzi.
Se vai con gli sci sei Old School.
Se vai con lo snowboard, hai rotto il cazzo! mi rovini la pista con il tuo surf di merda! e mettiti un paio di pantaloni normali che hai trent' anni perdio!
Se ti piacciono i videogiochi sei un nerd.
Se non ti piacciono i videogiochi...
Nah, stronzate, piacciono a tutti, altrimenti come si spiegherebbe la wii?
Se ti fai la barba, nooo! stavi meglio prima! eri così interessante!
Se non ti fai la barba, Ah datti una rasata che fai schifo.
Se ti piace fare sesso sei un porco e pensi col pisello.
Se non ti piace fare sesso, impossibile.
Se stai male per i sensi di colpa, sbattitene un po' e vedi di uscirne che la vita va avanti.
Se non stai male per i sensi di colpa, sei un bastardo e non te ne frega niente di un cazzo di nessuno.
Se non prendi una decisione, sei un indeciso. (tautologia?)
Se prendi una decisione, ciccio vedi che hai sbagliato avresti dovuto aspettare chi cazzo ti corre dietro?
Se torni indietro, noOo non si faAa, una cosa chiuUusa è chiuUusa, sei un indeciso del cazzo.
Se non torni indietro, oh ciula, guarda che finché sei vivo a tutto c'è rimedio, che te ne fotte.
Se ti piace fare shopping sei una checca.
Se non ti piace fare shopping, Gesù, ma lo veste sua madre?
In ogni caso, se vai da sephora sei una checca al 100%
Se ti piace il sushi, va che il pesce va cucinato, pirla! vieni con me che ci spariamo un fritto misto come Dio comanda.
Se non ti piace il sushi è perché non l'hai ancora assaggiato come si deve.
Se leggi i fumetti sei uno sfigato.
Se non leggi i fumetti sei sfigato uguale, quindi tanto vale.
Se ascolti i Rolling Stones sei vecchio.
Se non ascolti i Rolling stones non hai capito un cazzo di musica.
Se giochi online sei un alienato, ma spegni tutto, esci fatti una vita vera.
Se non giochi online lol what a n00b! l2p & /spit.
Se hai un'auto piccola, non ci sta un cazzo nel bagagliaio.
Se hai un'auto grande, si ma dove la parcheggi?
Se hai un'auto media, il bagagliaio non basta comunque e in più non trovi parcheggio.
Se hai una porche dovrai imparare a gestire un paio di modelle alla volta (anche se leggi fumetti e giochi online).
Se non metti la cravatta non sei adatto all'occasione, indipendentemente dal vestito.
Se ti piace il viola sei strano, è un colore funebre.
Se sbagli, vuol dire che almeno ci hai provato.
Se non sbagli, beh vuol dire che non fai un cazzo.

venerdì 31 ottobre 2008

Rimanere in tema

Jack era un vero bastardo, uno di quelli di prima categoria ed era anche furbo, qualcuno diceva anche che fosse troppo furbo e che un giorno l'avrebbe pagata per le sue malefatte.
Si perché a Jack piaceva fare degli scherzi ed era così sveglio che un giorno riuscì a mettere nel sacco perfino il diavolo in persona.
Quel bastardo di Jack era riuscito, non ricordo come, a convincere il diavolo ad arrampicarsi su un albero e mentre quello se ne stava su Jack ha inciso un crocefisso sul tronco, bloccandolo lassù, e facendolo scendere solo dopo avergli strappato la promessa che qualsiasi cosa Jack avesse fatto in vita, il diavolo non l'avrebbe mai fatto entrare all'inferno.
Poi le cose andarono come andarono e un giorno di autunno arrivò anche l'ora di Jack che provò ad entrare in paradiso, ma era stato un tale bastardo in vita che non venne fatto entrare, allora non rimanendogli molte alternative bussò alle porte dell'inferno, ma venne cacciato anche da li per via del patto stipulato col demonio tanti anni prima.
Cominciava a fare buio e Jack rifiutato sia da paradiso che dagli inferi, non sapeva proprio dove andare, allora fabbricò una lanterna con una rapa e ci mise dentro una candela, in modo da illuminare la via e si mise a cercare un posto dove trovare pace.
Da allora ogni notte di Halloween, ognissanti, Samhain, in qualsiasi modo la si chiami, Jack, soprannominato Jack'o'Lantern vaga senza riposo per le strade del mondo cercando un posto dove stare e chi non desidera la sua compagnia mette fuori casa una lanterna fatta con una rapa per fargli capire che non troverà rifugio tra quelle mura.
Dopotutto chi vorrebbe mai la compagnia di quel bastardo di Jack.

giovedì 30 ottobre 2008

Could be worse... could be raining

[...] e poi a me piace la pioggia, sarà per quello che non ho mai l'ombrello.
forse è perché in un certo senso lava via.
O forse perché è una vita che li dimentico in giro e ad un certo punto ho smesso di ricomprarne.

Oltretutto, se va avanti così domattina sarà un casino in strada, considerando il fatto che bastano quattro gocce per rincoglionire irrimediabilmente il 90% delle persone che hanno malauguratamente l'accesso alla patente B, figuriamoci con sto diluvio, sarà l'armageddon automobilistico.
Non che sia poi così incidente per me (pessima scelta di parole) dopotutto dieci minuti di strada nel peggiore dei casi diventano venti.
Per ora almeno.
Ma venti minuti di parolacce & bestemmie assortite anche se decisamente meritate sono sufficienti ad aumentare di qualche anno il soggiorno in purgatorio.
Sopratutto quando non ne sei affatto pentito.

Minchia però vien giù forte eh, speriamo che non rovini la pianta di limoni che il vaso pesa quanto un monolito.

No, non è che mi fa malinconia o roba del genere, voglio dire...
è solo che piove e la pioggia lascia sempre un po' così, è normale, cazzo è pioggia!

...

uff touché

Esco a farmi una birra va [...]

giovedì 23 ottobre 2008

Gaiman has just left the building

Pur promettendo che metterà l'Italia in cima alla lista delle sue prossime visite Neil Gaiman ha tirato il pacco per il workshop a Ventimiglia, motivo sufficiente a far "rosicare di molto" tutti coloro che come il sottoscritto ambivano a partecipare all'evento e a sentire cosa aveva da dire.

Anzi, a dirla tutta ero li li per andare a Londra il 31 alla presentazione del nuovo libro quando Mab, che inspiegabilmente sta sempre un passo davanti a me, mi ha molto gentilmente fatto notare che il signor Sandman teneva un corso il 18 a Ventimiglia presso una manifestazione dal nome altisonante di Autunnonero (uuh!).
Stavolta oltretutto non sarei stato solo nell'impresa visto che appena si è sentita la parola "Gaiman" una schiera di personaggi più o meno plausibili ha immediatamente confermato l'adesione.
Insomma nessuno era spaventato dal fatto che c'era da alzarsi presto e farsi ste tre o quattro ore di macchina verso il confine francese, tutti galvanizzati e pronti a far colazione con caffè e rustichella mediterranea in autogrill.
Praticamente fatta insomma.
E invece sto frescone scrive sul blog che è stanco dal viaggio in cina, che gli spiace tanto, che lo sa che non è professionale e bla bla bla, ma se la fila diretto a casa a dormire e sarà per la prossima volta.
E noi RosicoTime.start
Cazzo da come ha scritto mancava che mi facesse "Ciaa, Ciaa" come fa Campanella quando vuole sfottere.

Peccato, personalmente sono molto curioso di vedere che tipo sia Gaiman dal vivo, oramai ho letto praticamente tutto quello che ha scritto siano essi libri, fumetti o telefilm (eh già anche telefilm, gran cosa internet) e mi piacerebbe vedere se è uno che ha carisma.
Anni fa ho avuto l'occasione di vedere Benni alla presentazione di un libro e ricordo(!) di essere rimasto molto stupito perché anche se era piuttosto distante da me era è esattamente come lo immaginavo.
Ovviamente non intendo fisicamente, per quello hanno inventato degli strumenti fantastici che si chiamano macchine fotografiche, intendo come presenza, personalità e voce, quella roba che si percepisce dal vivo insomma.
Pensavo di poter depennare Gaiman dalla lista e invece no.
Poco male, sarà per la prossima volta.

Oltretutto riordinando* la mia personalissima libreria mi sono reso conto che sto accumulando una serie tendente all'infinito di libri da iniziare.
Prima riuscivo a leggere molto di più causa viaggio in treno, mentre ora che faccio casa-lavoro, lavoro-casa in meno di 10 minuti e effettivamente ho più tempo leggo pochissimo, è paradossale, ma in definitiva penso sia un po' come l'effetto cyclette, finché vai in palestra la usi regolarmente, ma ti viene la malaugurata idea di comprarla e ce l'hai in casa stai pur certo che rimarrà li a prendere polvere e a occupare spazio.
Tra un po' la solfa dovrebbe cambiare.

Beh quantomento sono finalmente riuscito a mangiare sushi come si deve dopo quattrocento anni di astinenza (ovviamente escludendo l'atroce esperienza dell'esselunga), astinenza che stava per sfociare in un impulso omicida nei confronti di una persona di cui non faccio il nome, ma lavora in sistemi informativi è alto, riccioluto e il suo soprannome comincia con K e finice per -ab00m che se lo sbafa ogni santissima settimana alla facciazza mia e non manca mai di farmelo presente.


*Nb. "Riordinare" è un concetto del tutto relativo, può succedere ad esempio che uno riordini perché inciampa su un libro lasciato per terra e quasi lascia gli incisivi sullo spigolo del mobile.

lunedì 13 ottobre 2008

Triennale

Da perfetto ignorante quale sono è normale che io rimanga affascinato da tutto ciò che non riesco a capire, un po' tipo perline luccicanti per intenderci, quindi adoro approfittare di ogni possibile occasione per sorbire conoscenza e arte, in qualsiasi modo siano esse presentate.

Sabato sono andato alla mostra fotografica di Douglas Kirkland.
fa di un fico dire così eh?
Quando mi hanno proposto tale evento ho detto:
Chi?
MA... COME? *espressione fighetto-scandalizzata* nooooooOON sai chi è Douglas Kirkland? o mio Dio tesooOOOoooro ma dove vivi, nella preistoria?
Beh guarda può anche essere, visto che io sto tizio non l'ho mai sentito nominare e anche se l'avessi sentito probabilmente ora l'avrei dimenticato.

Comunque per non saper nè leggere nè scrivere e visto che se non conosco qualcuno c'è una buona probabilità che sia una persona importante mi sono rivolto a nostra signora della salvezza wikipedia grazie alla quale ho ottenuto risposte.

Al che ho detto quello che per me sta diventando oramai un mantra: perché no.

La Triennale di Milano sta vicino a Cadorna, il che in effetti spiega inequivocabilmente il perché si chiami per l'appunto "Cadorna Triennale", solo un perfetto imbecille potrebbe frequentare per anni Milano senza fare due più due.
Incredibilmente sono in anticipo e mentre mi faccio largo tra la folla di puffi-boyscout che intasano la stazione tento di reprimere istinti omicidi.
Realizzo che a parte i coldplay non ho nessuno con cui fare due chiacchere, quindi guadagno l'uscita e per ingannare l'attesa mi fiondo nel tendone trasparente sul piazzale dove c'è la tipica vendita di libri a cui io non so assolutamente resistere.
Per fortuna posso girarci dentro solo un quarto d'ora prima di essere raggiunto dagli allegri compari, quindi il portafoglio-bleeding è limitato ad un solo volume.

Mi faccio guidare da chi conosce la zona meglio di me, quando entro in Triennale avverto una pallida analogia con il MoMa e non sono l'unico, ma è una sensazione sbiadita e lascia un po' di amaro in bocca, preferisco accantonare.

La mostra è sponsorizzata da Vanity Fair che festeggia i 5 anni e l'entrata è piacevomente aggratis (tutta una parola e con due g come dice un mio amico).
Sui muri sono alternate stampe delle fotografie più famose e frasi celebri del fotografo in questione.
Qua e la alcune gigantografie grandi quanto la parete, salta fuori una strana equazione secondo cui più le opere sono grandi più le didascalie sono piccole.
La maggior parte delle persone che mi accompagnano ne sanno di fotografia e ovviamente hanno una visione più dettagliata e "tecnica" della mostra mentre io penso che sia tutto molto fico, guardo le foto, mi avvicino/mi allontano, annuisco e fingo di capire quello che vedo, mi sento quasi un intellettuale.

E' banale dirlo, ma il tizio in questione è indubbiamente un maestro, la maggior parte delle foto sono bellissime, alcune rasentano l'opera d'arte, altre rasentano la carta igenica e mi fanno palesemente schifo, ma stavolta sono abbastanza saggio da tenere i pareri su quest'ultime al guinzaglio del mio neurone.
Vagando tra i corridoi scopro che ha fotografato praticamente tutte le icone dell'ultimo secolo, da Marilyn Monroe a Andy Warhol, dalla Loren a Schwarzenegger.
Mi fanno particolare invidia le foto sulla Kidman per cui io nutro vera e propria adorazione.

Scopro anche che la foto in cui Ripley tiene Newt in braccio e il fucile nell'altra l'ha fatta lui, io da buon nerd fan di Aliens mi ricordo di averla vista per la prima volta su un servizio di Topolino credo mille anni fa.
A volte ritornano, come diceva Stephen e un altro paio di persone che conosco.
Esco con la solita impressione di essermi perso qualcosa, nel senso che non sono riuscito ad afferrare tutto quello che c'era da capire, ma questo concetto per me è di default e non gli do troppo peso, e poi chi se ne fotte ho passato un bel pomeriggio.

Visto che siamo in giro e relativamente in zona non manca la visita ad Alastor dove sottopongo la mia volontà a stress test per impedirmi di cedere alla nerdaggine e comprare la riproduzione in scala 1:1 della lightsaber viola di Mace Windu.
Evento stupido che però mi ha riportato alla mente il ricordo di un occasione del tutto simile avvenuta oramai diversi anni fa in un luogo ed in un contesto del tutto differenti, ma che ad oggi rimane uno dei miei ricordi più belli.

Oggi c'è il sole.

lunedì 6 ottobre 2008

Pomi's Wedding

Il cielo è azzurro e non c'è una nuvola, mi sembra che sia domenica mattina, non so perché forse ho associato i matrimoni alla domenica.
Nonostante il sole splenda c'è una brezzolina a -8°C che contribuisce a conservarci in fresco come degli scampi, personalmente oltre a farmi sentire una vocina da sud-est che gongola un: "te l'avevo detto" il freddo mi ha fatto venir voglia di correre a casa, raccattare lo snowboard e far rotta per le piste.
Mi guardo intorno e realizzo che non credo di aver mai visto tutti i miei compari messi "in tiro", è stato piacevole, anche se ovviamente ho ricevuto critiche perché non avevo la cravatta.
I miei tentativi di spiegare che la giacca alla coreana è un taglio e non viene veramente dalla corea e che la cravatta non ci va sono stati bollati come stupide scuse.
Ancora una volta: Ignorance is a bliss.
In ogni caso me ne fotto signorilmente visto che a me invece piace molto e non sono in tanti a poter dire di aver avuto l'insegnante migliore al mondo in materia.

La sposa era molto bella e l'abito anche, ma vista la pioggia di fotografi ufficiali e non lascerò che siano le foto a ricordarmi questi dettagli.
La cerimonia è stata esattamente la stessa che viene in mente quando si pensa ad un matrimonio, chiesa, fiori bianchi, musica za za zazaaan.
Molto bello, molto classico, quasi mi sono commosso quando ho visto il padre che accompagnava la sposa in chiesa.
Anche se devo dirla tutta il prete aveva un timbro troppo basso e un tono di voce talmente piatto da rasentare l'ipnotico.
Ci son stati momenti in cui avrei voluto dirgli "oh ciccio si stanno sposando, su un po' di brio cazzo".

Uscita, Riso, coriandoli, foto.

Arrivati al ristorante sul cartellone/piantina per tutti c'erano scritti i nomi, per noi i soprannomi, quando sono arrivato al tavolo e ho visto il cartellino con scritto "Jester" ho riso di cuore (e me lo sono portato a casa come ricordo).
Visti i soggetti gli sposi hanno pensato molto, mooolto saggiamente di relegare tutti noi in un tavolo in fondo alla stanza, ben lontano da madri, padri e parenti più stretti il che la dice lunga sulle molte questioni inerenti la forma, il rispetto dell'etichetta ed in generale sulla grazia degli invitati al tavolo dove sedevo.
Sagge precauzioni che tuttavia non sono servite a molto visti i risultati e le foto del padre della sposa con la parrucca alla Guybrush Threepwood.
Spero che queste persone non cambino mai.

Nonostante il prequel gelido a mattina inoltrata il tempo ha regalato agli sposi una splendida giornata dalla temperatura primaverile tendente al "meglio se mi levo la giacca".
Il ristorante dava direttamente sulla riva del lago di varese che sabato era obiettivamente bellissimo con tanto di barche a vela, cigni e paperelle (ammetto che per un attimo ho pensato a duck hunt) e circondato con alberi dai colori autunnali.
Molto, molto suggestivo, nessuno tra i presenti potrà mai dire il contrario e se lo fa mente sapendo di mentire.
- Da questo momento in poi i comaschi sono autorizzati a rodersi il fegato. -

In quanto a noi, dire che ci siamo trattenuti sarebbe una bugia, la realtà è che abbiamo cominciato a fare casino fin da quando ci siamo trovati davanti alla chiesa alle 10 e abbiamo smesso (e nemmeno tutti) quando siamo usciti dal ristorante alle 21.

Spero che gli sposi abbiano apprezzato gli sforzi per rendere unica la giornata.

Ah a proposito, girano delle foto in cui vengo ritratto mentre appoggio bicchieri pieni d'acqua sul pavimento di casa vostra, queste immagini digitali compromettenti sono frutto di fotomontaggi e uso abbietto di photoshop, lo so che sembra, ma non sono io.
Inoltre credetemi quando vi dico che non ho idea di abbia riempito casa vostra di palloncini e di chi abbia messo sotto ghiaccio la chiave del bagno e nemmeno di chi ha impacchettato le vostre auto col nastro trasparente.
C'è del metodo e deve trattarsi di un gruppo organizzato di delinquenti, sto indagando, appena vengo a sapere chi sono sporgerò regolare denuncia! promesso!

Siete delle brave persone e vi auguro una vita piena di felicità.

Ps. New York è una città stupenda, vi divertirete! (uscite ogni tanto che ci sono un sacco di cose da vedere)

mercoledì 1 ottobre 2008

Viva La Vida


Coldplay
2008
...

I used to rule the world
Seas would rise when I gave the word
Now in the morning I sweep alone
Sweep the streets I used to own
I used to roll the dice
Feel the fear in my enemy's eyes
Listen as the crowd would sing:
"Now the old king is dead! Long live the king!"
One minute I held the key
Next the walls were closed on me
And I discovered that my castles stand
Upon pillars of salt, and pillars of sand

I hear Jerusalem bells are ringing
Roman Calvary choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can't explain
Once you go there was never, never an honest word
That was when I ruled the world

It was the wicked and wild wind
Blew down the doors to let me in.
Shattered windows and the sound of drums
People couldn't believe what I'd become
Revolutionaries Wait
For my head on a silver plate
Just a puppet on a lonely string
Oh who would ever want to be king?

I hear Jerusalem bells are ringing
Roman Calvary choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can't explain
I know Saint Peter won't call my name
Never an honest word
But that was when I ruled the world

Hear Jerusalem bells are ringing
Roman Calvary choirs are singing
Be my mirror my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can't explain
I know Saint Peter will call my name
Never an honest word
But that was when I ruled the world

video

giovedì 25 settembre 2008

Coincidenze Collaterali

Io non voglio credere agli oroscopi e li odio, sopratutto quando ci azzeccano.
Probabilità ok, schema mentale e bug del cervello per cui leggi e valorizzi solo le cose che quagliano ignorando il resto ok.
Alla fine il meccanismo è lo stesso dei giochi di prestigio, ma sapere come funziona purtroppo non mi impedisce di andare in rage.
Emotivo? eh porca puttana si!
Leggi ed è come se il creato sia li a prenderti per il culo.
E odio le coincidenze al limite delle probabilità e sopratutto odio le catene di sant'antonio via mail che un po' per deformazione professionale un po' per partito preso non leggo e non faccio mai e la volta che senza motivazione plausibile mi metto a leggere mi scopro ad odiarle ancora di più perché... perché cazzo è innegabile che sto giro ci hanno preso e che c'è del metodo.

Giornalmente arrivano nella mie caselle mail tonnellate di oroscopo-fortuna-catene che vengono sistematicamente ed impietosamente cestinate dallo spam filter o direttamente dal sottoscritto nonostante la maggior parte di esse minacci decenni di terribile sfiga, inondazioni, cavallette, pioggia di fuoco e/o apertura dei sette sigilli.
Quello che urta ferocemente il mio già provato sistema nervoso è che tra tutte le decine catene che arrivano per... boh, curiosità immagino, quella che apro e leggo ci azzecchi.

Coincidenza.
"saran tutte così"

Allora preso dal nervoso sono andato ad aprirne altre scovando i soliti "gatti cinesi in scatola, basta!", "non fermarti in superstrada quando ti toccano dentro il finestrino o ti rapinano", "lega per la protezione del coguaro cingalese fai girare che è importante", "il tuo vero segno zodiacale", "mi serve un rene nuovo chiedi in giro", etc

Niente che mi riguardi quindi? come si spiega? butterfly effect? karma? grandi numeri? o semplicemente sfiga.

martedì 23 settembre 2008

Sushi for Dummies

Stasera ho un tantinello esagerato con la piscina e sono uscito cercando di distinguere al meglio l'alto dal basso.
Per non saper né leggere né scrivere mi sono fatto quei dieci minutidi idromassaggio (a sbafo) che mi hanno aiutato a ripigliarmi un attimo.
A dirla tutta mi stavo addormentando.

Se è stato per tutta quell'acqua non lo so, ma sta di fatto che sulla strada di casa mi prende sta voglia atavica di sushi e per convincermi ulteriormente dico ad alta voce, «cazzo ho proprio voglia di sushi»
Milano o Como?
Le gambe mi tremano e sinceramente non ho tutta sta voglia di farmi sta botta di chilometri alle 9 di sera per mangiare da solo.
«Però ho una cazzo di voglia di sushi»
Allora mi viene in mente il saggio Kaboom che in una sorta di apparizione via di mezzo tra un maestro Jedi e D'Artagnan mi ricorda che all'esselunga vendono sushi.

L'esselunga! mi illumino come Jake "Joliet" Blues quando vede la luce.
L'estasi mistica si interrompe quando realizzo che Kabbo intente la sua di esselunga, che da qui sarà all'incirca come andare ad inculandia o all'equidistante alfa centauri.

Perché cazzo devo stare dove c'è l'esselunga sfigata, nelle altre vendono la coca in bottiglia di vetro e il sushi, boia ce le ho tutte io?
No! fiducioso del sistema globalizzato esselunga decido di provarci lo stesso e 3,8 minuti dopo atterro nel parcheggio con una manovra da far invidia ai cugini Duke di hazzard.
Più che altro per la macchina, visto che la mia clacson escluso è decisamente meglio del generale lee.
(ha delle feature interessanti, tipo che portiere si aprono)

Sono le 21 e il cartello mi dice che ho ancora un ora, ma ci sono poche persone in giro e la maggior parte sono alla cassa l'impressione di chiusura imminente è nell'aria.
Tuttavia entro con espressione affamato-antisocial-arcigna, capelli spettinati, occhi rossi (da cloro, ma questo lo so io), barba lunga, felpa e jeans, in pratica la descrizione media del tizio che da motivo di esistere al servizio di sorveglianza.
Pensando banco frigo, banco frigo, banco frigo faccio slalom tra le corsie con l'andatura rilassata di JacK Bauer.

Arrivo a destinazione e dietro c'è una ragazza con carnagione vampirica e capelli neri che mi ricorda un po' la tipa di shining e non è un complimento.
Lei saluta molto cortesemente e io faccio altrettanto mentre scansiono quello che c'è dietro il vetro con l'avidità e l'impazienza tipiche di un bambino di sei anni davanti ad un giocattolaio.

Nothing, Niente, Nada, Niet.

Uff, ma io ho voglia di sushi.

Guardo la commessa che sembra possedere il segreto dell'allegria perché pare contenta come fosse il suo compleanno.
Per un attimo mi chiedo che cazzo avrà mai da essere così entusiasta il martedì sera alle ventuno
nel reparto pescheria dell'esselunga.

Riappare il Jedi-Kaboom azzurrino e traslucido che pacato mi dice «Rosichi giovane Padawan?»

Allontano l'immagine buttando li un interrogativo: «uhm... sushi?»

La vampira risponde, «si guarda è rimasto quello» ed indica l'ovvio piatto di sushi che sta in centro al bancone e che sono convinto abbia fatto apparire magicamente perché porca eva prima non l'ho visto, cioè non c'era cazzo.

«AH...» La mia espressione beota deve averla ripagata di tutte le otto ore di turno.
«Si lo prendo, ma tranne quelli col salmone»
La figlia di dracula invaschetta il tutto e mi chiede come mai non voglio il salmone che di solito è il più ricercato.
Io inspiro alzo l'indice e sto per spiegarle tutta la pappardella, ma poi proprio non ne ho voglia e le dico solo che non mi piace.

«Guarda c'è anche quello cotto al vapore se vuoi»
Sushi cotto? che mi pigli per il culo? penso.
Ma poi realizzo che a parlare senza sapere non può venirne fuori niente di buono e stasera non ho voglia di prendere lezioni di cucina giapponese da "wendy, tesoro".
«Aah no grazie prendo solo quello al tonno e i maki, grazie molto gentile»

Mi dileguo.

Arrivo a casa e mi accorgo che la nonmorta non mi ha messo le bacchette, cazzo, con le mani a mezz'aria tipo chirurgo guardo sconsolato la vaschetta e tristemente mi rendo conto che non posso mangiare sushi con la forchetta, cioè ok volendo anche si, però sarebbe come mangiare un toast con coltello e forchetta, e no, non si fa.
Qualcosa (che sia la forza?) mi attira verso il cassetto delle posate e senza ben sapere il perché rovisto in mezzo a forchette e coltelli in una ricerca che sembra vana fino a quando incredibilmente trovo le almost-dimenticate bacchette del ristorante cinese, cimeli perduti e ritrovati.
Si! Sono così contento che improvviso una jam session di batteria sulla confezione trasparente, mi fermo giusto l'attimo prima di lanciare le bacchette verso il pubblico.

Siedo.

Io, Bacchette, Sushi.

Manca qualcosa.

...

...ok mangio va.


Il delicato sapore del sushi mi distoglie dal turbine di pensieri.
Minchia una merda, ma una merda, ma una tale merda che vorrei sedermi sulla sponda del fiume di pietra e piangere, sembra di mangiare strisce di plastica adagiate su colla stick UHU.

«Beh sicuramente i maki saranno meglio, a me piacciono i maki, tutti sanno che sono buoni i maki»
Spalanco le ganasce e Oplà.
No.
No, coè fanno schifo uguale.

Al che scatta un carosello di imprecazioni che va dall'antico giappone feudale fino alla descrizione delle colorite abitudini sessuali della madre del signor esselunga, passando dalla discendenza di dracula e arrivando a toccare l'ordine dei cavalieri Jedi nella sua intierezza.

Concludo con un semplice asciutto e signorile vaffanculo.
Il panegirico è così vissuto e sofferto che al termine mi aspetto quasi l'applauso.

Invece entra in cucina mio padre e mi dice:
«Oh parli da solo? ma sei scemo?»
«No è che... »
Alzo la mano e chiudo gli occhi cercando le parole migliori per spiegare, ma non le trovo e allora
«No niente»
«Vabò, booonnanotti» (in sardo)
«'notte»

Concludo la serata con un toast standard prosciutto cotto/sottiletta, una Grazie-Dio-Gulden Draak e scrivendo queste porcherie senza capirne l'esatto motivo.

lunedì 22 settembre 2008

Happy Hippo

20,7 grammi di felicità

Non sarebbe bello se fosse sempre così semplice?

domenica 21 settembre 2008

Outing

Ok va bene lo ammetto, inutile negarlo oltre:

Mi piace l'ultimo singolo di Cremonini.

Minchia che liberazione.

Si cazzo, mi piacciono la musica e le parole e non è tutto, perché lo scrivo a chiare lettere, mi piace anche maggese.
Ne parlavamo ieri sera e spalleggiato dall'ambrata (che per essere artigianale non era nemmeno sta meraviglia) finalmente l'ho ammesso tipo outing, è un sollievo.
Non mi importa se legioni di metallari mi additeranno come eretico ed untore, non ci posso fare niente se mi piace, alcune cose te le scegli altre no.

E già che son qui se devo dirla tutta a parte il nome, mi piace anche l'ultimo album dei metallica e non lo sto scrivendo per pareggiare i conti, mi piace sul serio, è vero che son tornati a pestare come si sente dire in giro.
Va bene, correzione: i Metallica degni di questo nome si sono fermati al Black Album (qualcuno sostiene pure prima), posso anche essere d'accordo, mettiamola così: l'attuale gruppo "pop" che usa il nome dei Metallica ha fatto un bell'album.
...Certo che per Unforgiven 3 potevano anche trovare un altro nome, evidentemente ci si sono affezionati.

E per chiudere in bellezza anche se un sacco di gente lo negherebbe sul letto di morte, sopratutto i puristi, so di per certo che sono molti, moooolti, mooooooooolti quelli che quando passa la nuova pubblicità dell'alfa fanno andare il piedino al ritmo di Technologic dei Daft Punk e magari nemmeno sanno cosa stanno ascoltando!

I SEE YOU! *fa il segno con le due dita agli occhi*

Non per menarla ulteriormente, ma Human after all sta sul mio ipod da quando è uscito nel 2005.

Non è questione di non saper scegliere un genere, è questione di essere anche capaci di ascoltare qualcosa di diverso senza cadere in discorsi esclusivi da fanatici estremisti del cazzo.
Musicalmente parlando non penso sia sbagliato spaziare un po' provando ad ascoltare anche musica molto distante dai propri parametri standard.
Magari si viene a scoprire che quella canzone è bella e che le parole dicono proprio quello che volevi dire.
O magari dopo attenta analisi di musica e testo ti rendi conto che ci sono gruppi la cui unica utilità è quella di alimentare un inceneritore, tipo i Finley o i Tokyo hotel...
Ok scherzo.
Anche perché non so il mondo, ma al sottoscritto ascoltare sempre sempre la stessa roba dopo un po' sbrindella i maroni.

sabato 20 settembre 2008

Monorail Cat


é me-ra-vi-glio-so!* e ha un unico, importante scopo, quello di ricordarmi quanto ho riso quando
mi hanno passato questa foto.

*potrei sbagliarmi, ma ho dato per scontato che il tatone qui sopra sia un maschio visto che in genere le gatte hanno un espressione un tantinello più intelligente.

venerdì 19 settembre 2008

Hysteria


Muse
2004
...

it's bugging me, grating me
and twisting me around
yeah I'm endlessly caving in
and turning inside out

'cause I want it now
I want it now
give me your heart and your soul
and I'm breaking out
I'm breaking out
last chance to lose control

yeah it's holding me, morphing me
and forcing me to strive
to be endlessly cold within
and dreaming I'm alive

'cause I want it now
I want it now
give me your heart and your soul
I'm not breaking down
I'm breaking out
last chance to lose control

and I want you now
I want you now
I feel my heart implode
and I'm breaking out
escaping now
feeling my faith erode

video

giovedì 18 settembre 2008

The Glad Game

Quando aprì gli occhi si trovò immerso nell'oscurità, senza alcun indizio su chi fosse o perché si trovasse legato mani e piedi a quello che al tatto sembrava un tavolo in legno.
Il panico e l'emicrania lancinante resero arduo il compito di rovistare nella memoria alla ricerca di risposte.
Impossibile determinare dopo quanto tempo ricordò il suo nome e sebbene i postumi della droga stavano via via scomparendo rinvenì solo vaghi, fumosi ricordi della notte precedente.
Tentò disperatamente di forzare le cinghie di cuoio, ma ben presto si rese conto che l'operazione sarebbe stata impossibile perfino se fosse stato nel pieno delle forze e presto abbandonò l'idea.
Dopo un tempo che parve infinito sentì lo scatto di una serratura e la corrente di aria fresca proveniente dalla porta gli regalò degli attimi di sollievo.
Stava per chiedere aiuto e spiegazioni, ma la voce gli morì in gola quando vide il volto della giovane donna che entrò reggendo una lampada ad olio.
In quel preciso istante ogni pezzo del puzzle andò al suo posto, fu tutto chiaro e capì che non ci sarebbe stato nessun aiuto per lui.

«Quindi siete voi»
La giovane donna annuì con studiata lentezza, godendo di quella ammissione.
«Se mi è lecito come...»
«Nell'assenzio»
«Nell'assenzio!» ripetè l'uomo rivolgendo lo sguardo al soffitto colpito dall'improvvisa rivelazione «è ovvio, in modo da coprirne l'odore»
«Il vostro vizio vi ha tradito signor Abberline» aggiunse la donna appoggiando la lampada su un tavolino accanto ad una scatola in legno dall'aspetto costoso.
«Che stupido, che maledetto stupido sono stato!» sbottò l'ispettore in un impeto di rabbia e frustrazione.
«Non siate così severo con voi stesso signor Abberline, voi non siete affatto stupido, al contrario siete fin troppo intelligente ed è proprio il vostro acume che ci costringe qui ed ora, capirete bene che vi siete spinto troppo in la».
«E' finita dunque» disse l'uomo con amara rassegnazione.
la donna lasciò volontariamente in sospeso la risposta mentre con fare impeccabile si accomodò sulla poltrona davanti al tavolo.
«Non vedo soluzioni compatibili con la sopravvivenza di entrambi signor Abberline» aggiunse con voce neutra.
«Tuttavia vi rispetto e non è certo mia intenzione negativizzare più del necessario questo nostro ultimo incontro, immagino abbiate delle domande»
«Ditemi! avevo visto giusto? Snow, Pendleton, Nancy, il dottor Chilton e l'uomo in Parker street erano opera della stessa mano, eravate, mio dio! eravate voi!»
«E' un peccato che lo abbiate realizzato solo ora, sarei stata a mio modo lusingata se foste stato voi a mettermi in scacco, ebbene si le persone sulla vostra lista sono state tutte mie ospiti signor Abberline, tuttavia mi insultate non citando la mia opera migliore»
«Vi riferite a Miss Harrington»
«...Zia Polly era simile a voi, così intelligente e acuta tanto da essere quasi giunta alla verità» lo sguardo della donna divenne vitreo, assente visualizzò il passato, per un attimo parve provare sentimenti.
«Ho tentato di spiegarle il mio punto di vista mentre ...lavoravo su di lei, ma dubito abbia compreso pienamente, è un peccato, dopotutto lei era la principale artefice di quello che sono ora, ma forse con voi avrò maggiore fortuna»
«Tutto questo è assurdo, ma perché, perché?»
«Perché? La banalità della vostra domanda mi sorprende, non vi nascondo che da un uomo come voi mi sarei aspettata maggiore sensibilità, dopo l'oppio il "perché" è la vostra maggiore ossessione signor Abberline»
«Non mi avete risposto»
«Non è così incredibilmente palese? l'orfanotrofio mi ha creato, zia Polly mi ha creato, la cosidetta gente per bene, le assicuro che ognuno ha contribuito a proprio modo.
Vede uno dei pochi principi universalmente validi è che ad ogni azione corrisponde una reazione signor Abberline, hanno abusato e prosciugato ogni scintilla di vitalità e ottimismo di una bambina e ora che la bambina è cresciuta ha restituito loro il favore e si è ripresa il suo ottimismo a suo modo»
«Ma... è impossibile! Avete perduto il lume della ragione! Voi siete pazza Pollyanna!»
«Oh no signor Abberline non impossibile, inevitabile e vi assicuro che non sono affatto pazza, al contrario sono perfettamente lucida e ve lo dimostrerò tra breve»
la donna raggiunse il tavolo laccato e con morbosa lentezza fece scattare le serrature in ottone della pesante scatola di legno, poi altrettanto lentamente aprì le paratie rivelando una collezione di ferri chirurgici maniacalmente ordinati sul velluto cremisi.
Pollyanna rivolse ad Abberline uno sguardo languido, le sue dita indugiarono in un gioco osceno sugli strumenti chirurgici fino a fermarsi sull'impugnatura di un lungo coltello per amputazioni.
Le labbra della donna si schiusero in un sorriso senza gioia.
«Ora facciamo il gioco della felicità»

lunedì 15 settembre 2008

Sogni e Incubi

In genere non sogno, anzi no, un mio amico medico (e non solo lui) mi ha detto che tutti sognamo è solo che io non mi ricordo i sogni.
...MA DAI? non ricordo? cazzo non l'avrei mai detto

«è un esperienza nuova per me junior»
«a me invece capita sempre!»

Credo però che il signor sandman abbia cambiato idea nei miei confronti visto che ultimamente mi ha regalato un incubo ricorrente.
Visto che ho imparato sulla mia pelle che non è saggio far incazzare il signore dei sogni accetto il dono allo stesso modo in cui si accetta un regalo brutto e inutile che ti fanno i parenti alla prima comunione, e cioè sorridendo e ringraziando.
Anche se a dirla tutta lo manderei nemmeno troppo cordialmente affanculo.

Ricorrente è una parola grossa visto che finora l'ho fatto solo due volte, però insomma, preferirei evitare altre repliche...
Mi sveglio in una stanza in penombra, non saprei dire esattamente quale, ma sospetto sia la camera da letto visto che... ehm c'è un letto e io ci sono sdraiato sopra.
Anche se è familiare sono sicuro che non sia la mia stanza, son quelle cose strane dei sogni mi dicono.

Insomma mi sveglio per un non meglio specificato motivo e siccome ho addosso una sensazione strana mi passo una mano in faccia e la sento bagnata.
Siccome sono sul mood "...ma che cazzo succede?" mi alzo e guardo la mano, poi vado in panico perché è sporca di sangue, mi giro, corro verso lo specchio del bagno e nella mia immagine riflessa vedo che sto perdendo sangue dagli occhi dalle orecchie dal naso e dalla bocca.

Al che mi sveglio rilassato come un gatto in una gabbia di dobermann.

Più tardi mi torna in mente il parere più che autorevole di una persona che ne sa talmente tanto sull'argomento che io nemmeno in dieci vite, pare che l'interpretazione dei sogni seppur praticata i campo medico/psicologico non sia assolutamente attendibile, anzi.
Quindi inutile cercarne il significato, gradirei solo che la smettesse.
Forse ora ho capito perché non ricordo mai quello che sogno, ho due borse sotto gli occhi che se fossero di Louis Vuitton potrei venderle e farmi ricco.

ah, quasi dimenticavo, sandman vaffanculo eh.

venerdì 12 settembre 2008

Frag Out!

Cose del genere possono succedere ovunque, in qualsiasi momento, tutti noi dovremmo essere preparati a queste eventualità, ma la realtà è che perfino il più coraggioso nel profondo spera che incidenti simili non si verifichino mai.

Era una giornata come tante altre quando ci colse la malaugurata idea di fare una pausa, accadde tutto così in fretta che ci colse tutti di sorpresa, il mio primo pensiero dopo le imprecazioni fu che quella non era certo la prima volta e che ce lo meritavamo perché ci cascammo tutti come novellini.
Nonostante tutto reagimmo adeguatamente e l'accerchiamento fu impeccabile, ma non fu che l'inizio.
Il nostro obiettivo si stagliava monolitico ed impassibile in mezzo a noi, sprezzante gesto di sfida di chi è perfettamente consapevole della propria superiorità.
Dal canto nostro volevamo risolvere la cosa in fretta, un po' perché ne avevamo bisogno, un po' perché ci eravamo messi da soli in quella condizione e ci bruciava.
Uno ad uno vidi i miei amici farsi avanti ad affrontarlo e ad uno ad uno li vidi sconfitti e costretti alla resa fino a quando mi trovai solo.
Non potevo tirarmi indietro e lo afferrai rendendomi immediatamente conto dell'errore, il maledetto pesava almeno il triplo di me, ma a quel punto non avevo altra scelta e lo scossi con tutta la forza che avevo in corpo, di seguito intravidi una vulnerabilità e lo colpii ripetutamente sul fianco cercando senza successo di avere la meglio.
Infine stremato mi arresi e gettai la spugna davanti all'evidente superiorià del mio avversario.

Ok raga oggi niente caffè, minchia quando si incastrano venti centesimi in questo distributore del cazzo non c'è verso eh.

mercoledì 10 settembre 2008

Apocalypse please

Muse
2004
...

declare this an emergency
come on and spread a sense of urgency
and pull us through
and pull us through
and this is the end
this is the end of the world

it's time we saw a miracle
come on it's time for something biblical
to pull us through
and pull us through
and this is the end
this is the end of the world

proclaim eternal victory
come on and change the course of history
and pull us through
and pull us through
and this is the end
this is the end of the world

...


Mi sembrava appropriata come canzone, anche se ovviamente la butto sull'ironico.
Insomma il Large Hadron Collider è stato acceso e per fortuna il mondo non è ancora finito, sarà che ho scoperto che lo scontro serio non c'è ancora stato, ma vabbè, l'importante è il mood.
Parlando qua e la ho realizzato di conoscere un inquietante numero di persone a cui non dispiacerebbe un bel reset globale tra i quali qualcuno è così estremista da sperarci addirittura.
O almeno così dice.
Credo che la distruzione del mondo sarebbe quantomeno fastidiosa, l'ennesimo spreco insomma e di sprechi personalmente ne ho abbastanza.

S'i' fosse foco, arderei 'l mondo
diceva Cecco
S'i' fossi Jester, ti manderei a' fanculo
Mi vien da dire

Si, in un certo senso fa pensare... voglio dire, è affascinante e allo stesso tempo ridicolo immaginare un pozzo di supergravità microscopico che si mangia il pianeta.
Ok, già mi vedo l'assalto dei geek astro-fisici, lo so che è fisicamente possibile che un buco nero si pappi la terra condita con tutte le nostre chiappe, ma grazie a Dio allo stesso tempo so che è eeeeestremameeeeente improbabile che si formi un buco nero stabile, quasi fantascienza insomma.

Non so cosa farei se avessi la certezza matematica il mondo avesse veramente le ore contate.
Realisticamente parlando credo che cadrei in preda al panico e correrei per casa come una checca isterica finendo a sbattere contro uno spigolo per poi risvegliarmi con un gran mal di testa.
Credo che poi raggiungerei le persone a portata per salutarle e per le altre farei un giro di telefonate del tipo "beh è la fine del mondo, non so cosa dire, è stato bello conoscerti, ciao".
Oppure manderò a tutti lo stesso sms come nelle feste comandate.

Andrei in montagna e arrivato li anche se dovesse far freddo me ne starei su quella panchina scomoda in pineta ad ascoltare l'ultima musica dal mio ipod e a guardare il cielo tra i rami.
Nel frattempo molto cinematograficamente penserei alle cose fatte, quelle non fatte e quelle lasciate a metà, a tutti i baci che non ho dato o ricevuto e a tutti i pugni che avrei dovuto ricevere e che avrei dovuto dare e a tutti i libri che non ho fatto in tempo a leggere.
Quando il cielo si spezzerà e le montagne comincieranno ad accartocciarsi davanti a me penserò che cazzo ora come ora avrei voglia di sushi, ma sono in valtellina e al più potrei farmi un piatto di sciatt e un bicchiere di inferno.
E penserei che mi sarebbe anche piaciuto rivedere il mare, ma che cioè non si può mica avere tutto.
E a come sono andate le cose e a come potevano andare, alla fragilità dell'esistenza e al fatto che però un ultima partitina alla xbox me la farei e non solo quella.
Poi stapperei una birra belga e farrei una bella carrellata mentale su tutte le persone che non posso salutare e che chissà cosa stanno facendo l'ultimo giorno del mondo e se mai le troverò dall'altra parte.
e penserei al fatto che tra una cosa e l'altra non ho mai avuto l'occasione di stringere la mano a Gibson a Benni o a Gaiman.
e non ho ancora invitato a cena Nicole Kidman.
e non sono ancora stato in Giappone.
e cazzo alla fine quel film non l'ho mai visto, minchia ora è tardi.
e che dopo anni di nuoto ancora non so fare la capriola a fine vasca.
e non ho ancora imparato l'inglese e nemmeno l'itaGliano.
e non ho potuto sperimentare un Psg1 sul gattino virgola.
e non riesco ancora a fare Knights of Cydonia a livello difficile su guitar hero 3.
e al fatto che non ho ancora finito di pagare la macchina, ma che forse ora non importa.
e non ho mai imparato veramente la matematica.
e nemmeno a capire le persone.
e che avrei ancora tante stupide storie da raccontare.
e non ho detto...
e non ho fatto...
e non...

Puf!

Li metteranno i titoli di coda alla fine del mondo?
Io li metterei.

lunedì 8 settembre 2008

Caparezza e Kempo

Caparezza è un genio.
Le persone che suonano con lui sono della stessa pasta.
è un artista che sa cantare il suo genere e tenere il palco, prendere in giro e far ridere, ma sopratutto sa prendersi in giro, qualità così rara nei tempi menosi in cui viviamo.
Si è fatto attendere un buon tre quarti d'ora, tanto che sinceramente mi stavo sbrindellando le palle, ma poi ne è valsa la pena visto che tra lui e il suo socio supporter (come dice Paolo, molto nu-metal) hanno strillato per quasi due ore intervallando i pezzi con sketch stile cabaret, ovviamente da nerd inside ho apprezzato veramente tanto la presentazione di abiura di me col pacman gigante e il fantasmino.
Uno che si mette il costume dicendo «scusate, ho imparato a vestirmi ad art attack» per quanto può valere ha tutta la mia simpatia.
So che dopo un po' il genere musicale può stufare, ma se si conoscono i pezzi vale la pena di andarlo a vedere dal vivo perché merita veramente.
Grazie chi è venuto con me e mi spiace per chi non c'era, ma si sa ognuno ha le sue.

***

Domenica mattina, il mio personalissimo viaggio attraverso le arti marziali non si ferma, questa volta ho sperimentato il nippon kempo ad un open stage di presentazione del corso.
Sinceramente non sapevo che cavolo aspettarmi visto che a parte antiche rimembranze di un mio amico che lo praticava (o diceva di farlo) in seconda media non avevo la minima idea di cosa cavolo fosse sto nippon kempo.
Prendo la borsa della piscina, aggiungo alla dotazione il kimono e faccio quei 5 minuti di strada.
Quando entro in palestra vedo i pasticcini e solo in seguito ho realizzato che avrebbero dovuto mettermi in guardia, da quando si portano pasticcini alla presentazione di un arte marziale?

E' un po' una bolgia, nel senso che essendo una presentazione aperta sono presenti tutti i generi di personaggi, dai curiosi come il sottoscritto, agli addetti ai lavori, dai tamarri con lo scooter alle mamme con bimbo aspirante goku.
Non conosco il protocollo delle cinture ma da come si presentano intuisco che i maestri sono due e il resto sono allievi storici, una buona metà hanno la nera, gli altri sono cinture colorate modello karate.
Il maestro è sulla cinquantina, relativamente giovane quindi, ma da come parla e si atteggia mi da subito la spiacevole impressione dello sborone, che chiariamoci se fai kickboxing va anche bene, se fai un arte marziale seria fai solo ridere.

Arriva la biondona che funge da speaker, spiega cos'è il nippon kempo, come si è sviluppato, che è un arte marziale unicamente difensiva, l'onore il rispetto e blah blah blah.
Le solite cose che dicono alle presentazioni, è curioso, all'inizio nessuno mai ti spiega che "difensivo" è un concetto del tutto relativo e che le arti marziali sono solo uno strumento, una volta appreso dipende unicamente dalla testa di chi lo usa.
Una matita può essere usata per fare un bel disegno, oppure modello nikita, non so se mi spiego.
Tuttavia dubito sia conveniente per le iscrizioni essere completamente sinceri e spiegare alla giovani mamme che i loro bimbi potrebbero tra le tante buone cose diventare dei piccoli bulli bastardi.

La prima cosa che salta all'occhio è che questi combattono bardati di tutto punto, a oltre alle ovvietà come guanti e conchiglia si mettono anche una maschera con bande metalliche (tipo quella che indossa il ricevitore del baseball e ti da l'impressione di stare davanti a charlie brown) e un corpetto protettivo che ripara il petto e l'addome.
Una volta equipaggiati come dei giocatori di football e dopo il saluto rituale se le danno di santa ragione.

La presentazione dura un quarto d'ora/venti minuti i maestri fanno vedere le varie proiezioni, uno contro uno e ok, uno contro due (l'importante è crederci), uno contro quattro (HAHAHAHA).
Non mi dilungo in tecnicismi ma di fatto è un mix tra karate, judo e pugilato, ah e siccome hanno le protezioni tirano sul serio.

Alla fine arriva la prova sul campo, sul cartellone c'era scritto che chi voleva poteva sperimentare una lezione pronti via.
Ovviamente ho provato.

Ora, sinceramente io non mi reputo abilissimo nelle arti marziali, anzi penso di essere abbastanza una chiavicaccia, ma in genere e sottolineo in genere sul livello fisico riesco a stabilire se un avversario è alla mia portata oppure no e questo indubbiamente lo era.
Siccome il maestro non poteva far dietro a tutti si son formati dei gruppetti capitanati da cinture nere che dopo le presentazioni di rito han fatto provare qualche attacco così tanto per far vedere come funziona.
Arriva il mio turno e mi metto in guardia, lui mi chiede se ho fatto qualcosa ed io rispondo che ho fatto qualche anno di karate al che commenta:
Uomo Mascherato: «ah, Karate»
Io: «"ah Karate" cosa?» Penso
Ancora adesso non son riuscito a capire bene se fosse un commento di sufficienza o cosa cavolo volesse dire, ma poco importa visto che dopo ha gagliardamente proseguito con:«Dai, prova ad attaccarmi con un calcio»
Quando l'ho aiutato a rialzarsi mi sentivo in imbarazzo perché mi scappava da ridere, ma credo di essere riuscito a dissimulare.
Dopo mi ha preso un po' più sul serio e abbiamo fatto quattro scambi decenti, anche se niente di fantascientifico e sopratutto tutte cose già viste.

lunedì 1 settembre 2008

And so?

Il sonno è tornato da un pezzo, ma oramai sono irrimediabilmente affezionato ai massive attack, credo sia l'unica musica che riesco ad ascoltare mentre leggo e/o scrivo, sarà che parlano poco e quando parlano non si capisce comunque un cazzo.
Con la musica in generis tendo a segure le liriche e perdo la mia già flebile concentrazione.
Ammetto che stanno perdendo un po' l'effetto valium, forse è dovuto alla dose eccessiva e sto sviluppando una sorta di assuefazione, mah.
In compenso mi servono meno perché sono stanco, ho scritto migliaia di righe di codice in questo periodo, sarà quello, ma perlomeno la maratona che ho intrapreso ha uno scopo ben preciso.
"Finalmente", si potrebbe dire.
"Vaffanculo", risponderei.
Obiettivo che mantengo sospeso e fumoso come nebbia per semplice, pura, umana scaramanzia.

Lo so che tanto non cambierebbe nulla, mi rendo conto che nel duemilaotto essere scaramantico è del tutto paragonabile al credere che l'allinemento dei corpi celesti possa in qualche modo avere influenza sulla vita e sul carattere.
Cioè cazzate assolute.
A parte i rispettabilissimi pareri personali ad oggi non esiste alcuna teoria scientifica a prova che l'entropia dell'universo possa essere controllata dalla mera volontà umana, quindi in soldoni tutto quello che succede non è dovuto al fatto che il mondo ce l'ha con te, ma fai lo fai con la tua testa (che funzioni a dovere o meno) e le tue mani.
Il resto sono solo stronzate.
...Ma tant'è.

In ogni caso non ho ancora visto nessuno strenuo sostenitore del metodo scientifico rompere di propria volontà uno specchio e non sarò di certo io a farlo.
Vista l'annata forse è successo e non me lo ricordo.
Il prode Broadcaster su IRC un attimo fa mi ha scritto una frase molto zen che riassume il comportamento da tenere nei confronti di qualsivoglia avversità:

"Se c'è rimedio, perché ti incazzi?"
"Se non c'è rimedio, perché ti incazzi?"
- Master Broadcaster

Mi inchino alla saggezza anche se temo di non essere abbastanza illuminato per seguire questo prezioso scritto, anzi...
Vabè, tutto questo spreco di byte per arrivare a dire: non è vero, ma non si sa mai quindi come si suol dire sto accotonato e alle ore 23.18 passo allo step 2/3.

giovedì 28 agosto 2008

Master of Puppets



Metallica
1986
...

End of passion play, crumbling away
I'm your source of self-destruction
Veins that pump with fear, sucking darkest clear
Leading on your deaths construction
Taste me you will see
More is all you need
Dedicated to
How I'm killing you

Come crawling faster
Obey your Master
Your life burns faster
Obey your Master
Master

Master of Puppets I'm pulling your strings
Twisting your mind, smashing your dreams
Blinded by me, you can't see a thing
Just call my name, 'cause I'll hear you scream
Master
Master
Just call my name, 'cause I'll hear you scream
Master
Master

Needlework the way, never you betray
Line of death becoming clearer
Pain monopoly, ritual misery
Chop your breakfast on a mirror
Taste me you will see
More is all you need
Dedicated to
How I'm killing you

Come crawling faster
Obey your Master
Your life burns faster
Obey your Master
Master

Master of Puppets I'm pulling your strings
Twisting your mind, smashing your dreams
Blinded by me, you can't see a thing
Just call my name, 'cause I'll hear you scream
Master
Master
Just call my name, 'cause I'll hear you scream
Master
Master

Master, Master, where's the dreams that I've been after?
Master, Master, you promised only lies
Laughter, laughter, all I hear or see is laughter
Laughter, laughter, laughing at my cries
Speak to me!
Hell is worth all that, natural habitat
Just a rhyme without a reason
Neverending phase, Drift on numbered days
Now your life is out of season
I will occupy
I will help you die
I will run through you
Now I rule you too

Come crawling faster
Obey your Master
Your life burns faster
Obey your Master
Master

Master of Puppets I'm pulling your strings
Twisting your mind, smashing your dreams
Blinded by me, you can't see a thing
Just call my name, 'cause I'll hear you scream
Master
Master
Just call my name, 'cause I'll hear you scream
Master
Master


mercoledì 27 agosto 2008

Hush

Perdo sangue dal naso.
Non mi hanno picchiato (no, non ancora almeno) ho cominciato a dissanguarmi mentre nuotavo, così senza motivo, boh.
Non ho ancora ben capito se è meglio seguire la scuola di pensiero che consiglia di tenere la testa all'indietro per fermare il sangue o se invece devo lasciarlo scorrere "che poi si ferma da solo".
Oltretutto scopro ora quanto è scomodo usare la tastiera usando una sola mano.
Non si finisce mai di imparare veh. [leggere con accento piacentino]

Oggi è stata una giornata strana, mai capitati i giorni in cui scrivi mille righe di codice e poi arrivi a chiederti esattamente a cosa servano quelle righe perché dopo che hai bevuto il caffè ti rendi conto che il problema era una puttanata e la soluzione che hai adottato non è di per se sbagliata, ma lo è concettualmente e che di fatto potevi cavartela con una decina di comandi?
No?
Nemmeno a me, mai, il mio codice è perfetto.

Cambiando argomento, l'ottima Mab mi mette al corrente che Caparezza suona a Milano il 5 di settembre.
Pare che si esibisca alla festa dell'unità, ops, cioè, volevo dire, ad una festa "democratica", sia mai.
Io che della politica, come di un sacco di altre cose, me ne sbatto ampiamente il cazzo credo proprio che ci andrò.
Sempre se il naso la smette di sanguinare si intende.

mercoledì 20 agosto 2008

MX5

Non ero mai stato prima ad un raduno di MX5, una delle vocine che mi sussurra nel cervello, cioè volevo dire, nel cranio, mi suggerisce che probabilmente è dovuto al non indifferente dettaglio che io non possiedo una MX5.
Jagger invece ne ha una verde scuro ed io sono stato più o meno volontariamente arruolato come copilota.

Io dico: "Se piove vengo corca".
Il re di Teglio dice: "La giornata sarà bella tendente all'incerto", il che significa tutto e niente, ma tanto basta a mettermi nel sacco.

la Mazda MX5 è una piccola e stilosa biposto decapottabile, viene definita da alcuni come una macchina "da donne".
Io che di macchine ne capisco quanto i tokio hotel capiscono di musica mi limiterò a scrivere il mio personalissimo parere.
L'impressione è quella di stare su un go-kart di lusso, nel senso che hai il sedere appiccicato al terreno, ma ha tutte le comodità di un auto normale, pesa relativamente poco, ha i suoi bei cavalli e come dicono loro "chiude bene in curva".

L'obiettivo è Livigno, dopo la colazione a base di caffè, brioche e commenti verso il tavolo di fianco partono dal campo base tellino cinque macchine (quasi) identiche, altre due si uniscono al convoglio a metà strada, ci si tiene in contatto con le radio e si ciarla del più e del meno senza lesinare sulle cazzate.
Raduno di MX5 + Trazione posteriore + Strade dell'alta valtellina = possibilità di divertirsi un po' con qualche atto (senza esagerare perché se non altro il treno di gomme costa un botto).

Livigno accoglie la carovana trattenendo a stento la pioggia, ma fortunatamente il tempo regge e dopo aver esaurito la scorta annuale di culo trovando clamorosamente parcheggio per sette auto tutte nello stesso posto ci fiondiamo nel piano interrato di un ristorantino al bivio della cooperativa.
Quello dove c'è il tizio all'esterno che rischia la vita grigliando salamelle davanti a una comitiva di affamati. (i miei complimenti alla direzione è vero che lui rischia la vita, ma è un ottima idea, abbiamo trovato il posto seguendo il profumo di salamella).

La cameriera aveva gli occhi sbarrati e le mancava giusto la lancia e l'elmo alato per essere una valchiria fatta e finita, non credo nemmeno capisse appieno l'italiano, ma il suo lavoro lo sapeva fare visto che le cibarie sono arrivate in fretta.

Argomento principe è ovviamente il tuning della MX5 nelle sue varie incarnazioni, motore scarichi, rifiniture e dettagli, io ascolto cercando di capirne il più possibile e sentendomi un po' come banderas nel tredicesimo guerriero.
Ora so cosa prova un non adetto ai lavori mentre ascolta i discorsi degli informatici, farò tesoro di questa esperienza.

L'accordo è di partire per le 16:30 e nel frattempo si fanno gli acquisti di rito, mentre passeggio senza una meta ben definita non riesco a non pensare a quante cose possono cambiare in un anno e mi prendo male un attimo.
Poi focalizzo sul presente e ne approfitto per fare le due cose obbligatorie a Livigno:

1. Comprare le Sugus.
2. Comprare il cioccolato.

In realtà la lista sarebbe molto più lunga e dispendiosa contemplando campi del tipo: alcol, profumi, elettronica e i suoi derivati, vestiario, scarpe, tavola da snowboard (13 anni per una tavola sono decisamente troppi e anche se rimando so che quest'anno dovrò cambiarla anche se a malincuore) ed un sacco di altra roba interessante.
Ma dalla tasca l'Ipod touch mi strilla con accento americano "Hey pizza, mandolinou, maffia ho two mesi di vita remember?!".
Ho capito dai, vada per le caramelle palindrome e il lindt iperfondente.

Mentre per gioia del mio dentista mi incemento le mascelle con una sugus rossa vedo il lego store e non resisto a dare alla sciura 2.50€ per il portachiavi di indiana jones, sebbene per ovvi motivi puntassi a quello del Joker che però era esaurito.

Prima di partire trovo un quadrifoglio ai margini del parcheggio e come di consueto lo regalo.
Ho sempre trovato e regalato quadrifogli ed erano molti mesi che non ne vedevo uno, se credessi ai segni direi che è un buon segno.


lunedì 11 agosto 2008

parli facile

“You must have chaos within you to give birth to a dancing star.”
- Nietzsche

Friedrich il caos c'è, dov'è la stella danzante?

giovedì 31 luglio 2008

One step back

Per quanto mi riguarda sono sempre stato un appassionato di quelle porcherie videoludiche chiamate videogiochi fin dalla prima volta in cui sono stato a casa di un mio compagno di classe delle elementari a cui avevano regalato il mitico MSX. (Se mai il destino beffardo ti farà passare su questa pagina: Ciao Luca! te lo ricordi il minatore? Gesù quanto tempo).
Ancora me lo ricordo, software caricato su cassetta magnetica e tempi di accesso millenari, del tipo che per metter su qualcosa ci voleva un quarto d'ora/mezzora di caricamento, tempo spesso utilizzato per fare merenda e ben più raramente per fare i compiti, tutto questo per dei giochi che obbiettivamente facevano cagare.
Però allora era diverso, c'era il fascino della scoperta e per gente venuta su negli anni 80-90 a forza di pane, nutella e cartoni animati poter mettere le mani pacioccose su un computer generava timoroso rispetto, occhi sbarrati e grandi "oooooh", beh almeno per me era così.
Quattro pixel cacati su sfondo nero per un undicenne sembravano roba da fantascienza in stile tron.
Da quel punto si vedeva bene il baratro e buttarcisi dentro è stata cosa volontaria, facile e veloce.
Certo, avrei potuto andar fuori a giocare a pallone, probabilmente ci avrei guadagnato in termini monetari visto il quantitativo spropositato di duecentolire che ho buttato nelle macchinette in sala giochi, ma che dire, il calcio mi faceva schifo già a quell'età.
In realtà sarebbe cambiato poco, io andavo in piscina, ma cavolo ora che mi viene in mente anche li a Castiglione c'erano i cabinati ed io e Tosatto finito di nuotare ci fiondavamo di sopra a giocare a double dragon, che coglioni.
L'avanzamento tecnologico e il conseguente abbattimento dei prezzi hanno permesso di creare console e computer capaci di ridicolizzare il concetto stesso di cabinato, infatti ora i videogiochi migliori stanno in casa sulla pleistescion ed le macchinette del videopoker hanno preso il posto dei gloriosi scatolotti neri.
Purtroppo rosico un po' perché grazie a questo discorso è diventato difficile anche trovare i flipper, che sono sempre stati legati a doppio filo ai cabinati (si, quando cadi nel baratro ci sono diverse specializzazioni tra cui scegliere) l'ultimo baluardo dove posso ancora usare una moneta per far correre sfere cromate su piste colorate rimane lo Zidor.
Meglio finirla qui altrimenti tra poco salterà fuori la frase "ai miei tempi" e ora come ora non è proprio il caso.

...Però voglio ricordarmi che finivo da solo e con un gettone King of Dragons! (col guerriero)

e se per un assurdo e quantomai improbabile motivo dovessi fare i soldi mi comprerei certamente un cabinato da sala giochi, un flipper e un juke-box coi tastoni.

E giusto per mantenere vivo il pensiero lascio qui un tormentone...




Chiunque abbia vissuto gli anni novanta ha giocato almeno una volta a questo gioco e se non l'ha fatto questa è la volta buona per rimediare alla mancanza, dopotutto almeno per queste cose non è mai troppo tardi.

Istruzioni:
  1. Cliccare col mouse sulla finestrella del gioco.
  2. Premere Enter.
  3. Usare le frecce di fianco al tastierino numerico (oppure quelle del tastierino numerico) per direzionare il tiro.
  4. Barra spaziatrice per lanciare la bolla.
  5. Enjoy.
  6. P per mettere in pausa
  7. Se non funzionano i tasti elencati premere tutti quelli presenti sulla tastiera e verificarne la funzione secondo il metodo sperimentale.
Attenzione! questo gioco può provocare facilmente dipendenza cronica anche dopo un solo utilizzo, effetti di tale dipendenza variano da persona a persona ed includono: crisi di astinenza, forti cefalee, ansia, fobie, tremore, sudorazione eccessiva, palpitazioni, tachicardia, incubi notturni, parolacce, odio feroce verso le bolle colorate, i draghetti pacioccosi e i programmatori in genere.

mercoledì 30 luglio 2008

Ma il cielo è sempre più blu

Rino Gaetano
1975
(parte I)
...

Chi vive in baracca
Chi suda il salario
Chi ama l'amore e i sogni di gloria
Chi ruba pensioni, chi ha scarsa memoria
Chi mangia una volta
Chi tira al bersaglio
Chi vuole l'aumento, chi gioca a Sanremo
Chi porta gli occhiali, chi va sotto un treno
Chi ama la zia
Chi va a Porta Pia
Chi trova scontato, chi come ha trovato
na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu
ma il cielo è sempre più blu
Chi sogna i milioni
Chi gioca d'azzardo
Chi gioca coi fili, chi ha fatto l'indiano
Chi fa il contadino
Chi spazza i cortili
Chi ruba, chi lotta, chi ha fatto la spia
na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu
ma il cielo è sempre più blu
Chi è assunto alla Zecca, chi ha fatto cilecca
Chi ha crisi interiori, chi scava nei cuori
chi legge la mano, chi regna sovrano
Chi suda, chi lotta, chi mangia una volta
Chi gli manca la casa, chi vive da solo
Chi prende assai poco, chi gioca col fuoco
Chi vive in Calabria, chi vive d'amore
Chi ha fatto la guerra, chi prende i sessanta
Chi arriva agli ottanta, chi muore al lavoro
na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu
ma il cielo è sempre più blu
ma il cielo è sempre più blu
Chi è assicurato, chi è stato multato
Chi possiede ed è avuto, chi va in farmacia
Chi è morto di invidia o di gelosia
Chi ha torto o ragione, chi è Napoleone
Chi grida "al ladro!", chi ha l'antifurto
Chi ha fatto un bel quadro, chi scrive sui muri
Chi reagisce d'istinto, chi ha perso, chi ha vinto
Chi mangia una volta, chi vuole l'aumento
Chi cambia la barca felice e contento
Chi come ha trovato, chi tutto sommato
Chi sogna i milioni, chi gioca d'azzardo
Chi parte per Beirut e ha in tasca un miliardo
Chi è stato multato, chi odia i terroni
Chi canta Prévert, chi copia Baglioni
Chi fa il contadino, chi ha fatto la spia
Chi è morto d'invidia o di gelosia
Chi legge la mano, chi vende amuleti
Chi scrive poesie, chi tira le reti
Chi mangia patate, chi beve un bicchiere
Chi solo ogni tanto
Chi tutte le sere
na na na na na na na na na
Ma il cielo è sempre più blu
ma il cielo è sempre più blu

martedì 29 luglio 2008

Insalata

Questo qui è un coltello, prego notare l'impugnatura ergonomica in plastica rossa e la sobrietà della lama in acciaio con affilatura dentellata, ne esistono molti come lui ed ognuno è stato creato con una specifica funzione, quello nella foto ad esempio non è un arma, non è adatto ad essere lanciato, non è il massimo per tagliare salumi e nemmeno per pulire pesce.
La funzione per cui è stato creato è quella di: "coltello generico da tavola", le mansioni dove questo strumento eccelle riguardano per lo più il tagliare bistecche, formaggi, torte, verdure e così via.
Ed è appunto per la verdura che questo fondamentale attrezzo mi ha assistito nella delicata operazione che descrivo fotograficamente qui sotto.

Il posto dove vivi da sempre vantaggi e svantaggi, uno dei vantaggi di vivere in un paesello del cazzo è avere il giardino con annesso l'orticello, una cosa che a prima vista può sembrare banale, ma che in realtà non lo è affatto.
Ad esempio può capitare che una sera hai voglia di un insalata, ecco quella sera al posto di uscire ed andare all'esselunga metti le ciabatte e fai un giro della casa e taaac ecco qui,
Questa purtroppo è un po' passatella, ma non bisogna mai fermarsi alle apparenze, il cuore è sicuramente ancora tenero quindi...

afferro con la delicatezza di Sam Fisher


Estraggo ed ecco qua


Direi che la radice non serve più


zzac
(nessun cespo di insalata è stato maltrattato nella stesura di questo post)



via le foglie esterne, troppo gnucche.


Et voilà! gioisci! tra meno di dieci minuti sarai in una biella assieme a pomodori, mozzarella e noci.