martedì 23 settembre 2008

Sushi for Dummies

Stasera ho un tantinello esagerato con la piscina e sono uscito cercando di distinguere al meglio l'alto dal basso.
Per non saper né leggere né scrivere mi sono fatto quei dieci minutidi idromassaggio (a sbafo) che mi hanno aiutato a ripigliarmi un attimo.
A dirla tutta mi stavo addormentando.

Se è stato per tutta quell'acqua non lo so, ma sta di fatto che sulla strada di casa mi prende sta voglia atavica di sushi e per convincermi ulteriormente dico ad alta voce, «cazzo ho proprio voglia di sushi»
Milano o Como?
Le gambe mi tremano e sinceramente non ho tutta sta voglia di farmi sta botta di chilometri alle 9 di sera per mangiare da solo.
«Però ho una cazzo di voglia di sushi»
Allora mi viene in mente il saggio Kaboom che in una sorta di apparizione via di mezzo tra un maestro Jedi e D'Artagnan mi ricorda che all'esselunga vendono sushi.

L'esselunga! mi illumino come Jake "Joliet" Blues quando vede la luce.
L'estasi mistica si interrompe quando realizzo che Kabbo intente la sua di esselunga, che da qui sarà all'incirca come andare ad inculandia o all'equidistante alfa centauri.

Perché cazzo devo stare dove c'è l'esselunga sfigata, nelle altre vendono la coca in bottiglia di vetro e il sushi, boia ce le ho tutte io?
No! fiducioso del sistema globalizzato esselunga decido di provarci lo stesso e 3,8 minuti dopo atterro nel parcheggio con una manovra da far invidia ai cugini Duke di hazzard.
Più che altro per la macchina, visto che la mia clacson escluso è decisamente meglio del generale lee.
(ha delle feature interessanti, tipo che portiere si aprono)

Sono le 21 e il cartello mi dice che ho ancora un ora, ma ci sono poche persone in giro e la maggior parte sono alla cassa l'impressione di chiusura imminente è nell'aria.
Tuttavia entro con espressione affamato-antisocial-arcigna, capelli spettinati, occhi rossi (da cloro, ma questo lo so io), barba lunga, felpa e jeans, in pratica la descrizione media del tizio che da motivo di esistere al servizio di sorveglianza.
Pensando banco frigo, banco frigo, banco frigo faccio slalom tra le corsie con l'andatura rilassata di JacK Bauer.

Arrivo a destinazione e dietro c'è una ragazza con carnagione vampirica e capelli neri che mi ricorda un po' la tipa di shining e non è un complimento.
Lei saluta molto cortesemente e io faccio altrettanto mentre scansiono quello che c'è dietro il vetro con l'avidità e l'impazienza tipiche di un bambino di sei anni davanti ad un giocattolaio.

Nothing, Niente, Nada, Niet.

Uff, ma io ho voglia di sushi.

Guardo la commessa che sembra possedere il segreto dell'allegria perché pare contenta come fosse il suo compleanno.
Per un attimo mi chiedo che cazzo avrà mai da essere così entusiasta il martedì sera alle ventuno
nel reparto pescheria dell'esselunga.

Riappare il Jedi-Kaboom azzurrino e traslucido che pacato mi dice «Rosichi giovane Padawan?»

Allontano l'immagine buttando li un interrogativo: «uhm... sushi?»

La vampira risponde, «si guarda è rimasto quello» ed indica l'ovvio piatto di sushi che sta in centro al bancone e che sono convinto abbia fatto apparire magicamente perché porca eva prima non l'ho visto, cioè non c'era cazzo.

«AH...» La mia espressione beota deve averla ripagata di tutte le otto ore di turno.
«Si lo prendo, ma tranne quelli col salmone»
La figlia di dracula invaschetta il tutto e mi chiede come mai non voglio il salmone che di solito è il più ricercato.
Io inspiro alzo l'indice e sto per spiegarle tutta la pappardella, ma poi proprio non ne ho voglia e le dico solo che non mi piace.

«Guarda c'è anche quello cotto al vapore se vuoi»
Sushi cotto? che mi pigli per il culo? penso.
Ma poi realizzo che a parlare senza sapere non può venirne fuori niente di buono e stasera non ho voglia di prendere lezioni di cucina giapponese da "wendy, tesoro".
«Aah no grazie prendo solo quello al tonno e i maki, grazie molto gentile»

Mi dileguo.

Arrivo a casa e mi accorgo che la nonmorta non mi ha messo le bacchette, cazzo, con le mani a mezz'aria tipo chirurgo guardo sconsolato la vaschetta e tristemente mi rendo conto che non posso mangiare sushi con la forchetta, cioè ok volendo anche si, però sarebbe come mangiare un toast con coltello e forchetta, e no, non si fa.
Qualcosa (che sia la forza?) mi attira verso il cassetto delle posate e senza ben sapere il perché rovisto in mezzo a forchette e coltelli in una ricerca che sembra vana fino a quando incredibilmente trovo le almost-dimenticate bacchette del ristorante cinese, cimeli perduti e ritrovati.
Si! Sono così contento che improvviso una jam session di batteria sulla confezione trasparente, mi fermo giusto l'attimo prima di lanciare le bacchette verso il pubblico.

Siedo.

Io, Bacchette, Sushi.

Manca qualcosa.

...

...ok mangio va.


Il delicato sapore del sushi mi distoglie dal turbine di pensieri.
Minchia una merda, ma una merda, ma una tale merda che vorrei sedermi sulla sponda del fiume di pietra e piangere, sembra di mangiare strisce di plastica adagiate su colla stick UHU.

«Beh sicuramente i maki saranno meglio, a me piacciono i maki, tutti sanno che sono buoni i maki»
Spalanco le ganasce e Oplà.
No.
No, coè fanno schifo uguale.

Al che scatta un carosello di imprecazioni che va dall'antico giappone feudale fino alla descrizione delle colorite abitudini sessuali della madre del signor esselunga, passando dalla discendenza di dracula e arrivando a toccare l'ordine dei cavalieri Jedi nella sua intierezza.

Concludo con un semplice asciutto e signorile vaffanculo.
Il panegirico è così vissuto e sofferto che al termine mi aspetto quasi l'applauso.

Invece entra in cucina mio padre e mi dice:
«Oh parli da solo? ma sei scemo?»
«No è che... »
Alzo la mano e chiudo gli occhi cercando le parole migliori per spiegare, ma non le trovo e allora
«No niente»
«Vabò, booonnanotti» (in sardo)
«'notte»

Concludo la serata con un toast standard prosciutto cotto/sottiletta, una Grazie-Dio-Gulden Draak e scrivendo queste porcherie senza capirne l'esatto motivo.

6 commenti:

[KabOOm] ha detto...

Io ti avevo avvisato che il Sushi Esselunga va bene solo se sei pesantemente in scimmia... e poi nella tua descrizione manca la salsa di soia... non mi vorrai dire che hai mangiato il sushi esselunga senza salsa di soia! Mio giovIne padawan, io sarò anche una testa di cazzo ma tutti gli avvisi giusti te li avevo dati! E poi ragiona... il Sushi all'esselunga viene preparato quando va bene alle 17.00... ok che lo tengono in frigo ma quanto può essere davvero fresco? Insomma... Dai! E poi non hai un sushi bar dalle parti di casa tua? Ti faccio una promessa solenne... uno di questi weekend ti porto dal Sushi Master a Milano, al Poporoya da M'arrabbio (che mi piace di più con l'apostrofo), e lì capirai il vero senso della forza perchè il sushi è arte non è cucina!

Unknown ha detto...

Ciccio ero pesantemente in scimmia e non è andato bene lo stesso. (forse c'è una morale in tutto questo)
In ogni caso non lo mangio senza bacchette ti pare che possa farlo senza salsa di soia o wasabi? no, non erano quelli a mancare.
E comunque illuminato "maestro" se ci fosse stato un sushi bar in zona non sarei andato alla cazzo di esselunga.

whites.TM ha detto...

Eh no ciccio... i supertuttopronto delle catene globalizzate alimentari fanno TUTTE pietà, e per rispettare la globalizzazione, indipendentemente dall'etnia del piatto.
La vendono anche da noi quella roba.. a vista sembra molto decorativa. Cioè se devi fare una foto e ti serve della plastica per costruire la scena, vanno benissimo..
Credo che quella roba sia studiata per l'apparato digerente delle amebe che vivono di precotti e surgelati.

Anonimo ha detto...

...ma venire a Gallarate che dista circa 20 minuti da casa tua pareva brutto? :D

adesso mi hai dissuaso dal provare quello del GS sotto casa, che tra parentesi costa come quello del ristorante

Anonimo ha detto...

(sono io l'anonimo sopra)

whites.TM ha detto...

ecco e io sono quello che, per non far nomi di aziende, lavora in C4 quindi GS quindi DìperDì...

lasciate perdere...