lunedì 8 settembre 2008

Caparezza e Kempo

Caparezza è un genio.
Le persone che suonano con lui sono della stessa pasta.
è un artista che sa cantare il suo genere e tenere il palco, prendere in giro e far ridere, ma sopratutto sa prendersi in giro, qualità così rara nei tempi menosi in cui viviamo.
Si è fatto attendere un buon tre quarti d'ora, tanto che sinceramente mi stavo sbrindellando le palle, ma poi ne è valsa la pena visto che tra lui e il suo socio supporter (come dice Paolo, molto nu-metal) hanno strillato per quasi due ore intervallando i pezzi con sketch stile cabaret, ovviamente da nerd inside ho apprezzato veramente tanto la presentazione di abiura di me col pacman gigante e il fantasmino.
Uno che si mette il costume dicendo «scusate, ho imparato a vestirmi ad art attack» per quanto può valere ha tutta la mia simpatia.
So che dopo un po' il genere musicale può stufare, ma se si conoscono i pezzi vale la pena di andarlo a vedere dal vivo perché merita veramente.
Grazie chi è venuto con me e mi spiace per chi non c'era, ma si sa ognuno ha le sue.

***

Domenica mattina, il mio personalissimo viaggio attraverso le arti marziali non si ferma, questa volta ho sperimentato il nippon kempo ad un open stage di presentazione del corso.
Sinceramente non sapevo che cavolo aspettarmi visto che a parte antiche rimembranze di un mio amico che lo praticava (o diceva di farlo) in seconda media non avevo la minima idea di cosa cavolo fosse sto nippon kempo.
Prendo la borsa della piscina, aggiungo alla dotazione il kimono e faccio quei 5 minuti di strada.
Quando entro in palestra vedo i pasticcini e solo in seguito ho realizzato che avrebbero dovuto mettermi in guardia, da quando si portano pasticcini alla presentazione di un arte marziale?

E' un po' una bolgia, nel senso che essendo una presentazione aperta sono presenti tutti i generi di personaggi, dai curiosi come il sottoscritto, agli addetti ai lavori, dai tamarri con lo scooter alle mamme con bimbo aspirante goku.
Non conosco il protocollo delle cinture ma da come si presentano intuisco che i maestri sono due e il resto sono allievi storici, una buona metà hanno la nera, gli altri sono cinture colorate modello karate.
Il maestro è sulla cinquantina, relativamente giovane quindi, ma da come parla e si atteggia mi da subito la spiacevole impressione dello sborone, che chiariamoci se fai kickboxing va anche bene, se fai un arte marziale seria fai solo ridere.

Arriva la biondona che funge da speaker, spiega cos'è il nippon kempo, come si è sviluppato, che è un arte marziale unicamente difensiva, l'onore il rispetto e blah blah blah.
Le solite cose che dicono alle presentazioni, è curioso, all'inizio nessuno mai ti spiega che "difensivo" è un concetto del tutto relativo e che le arti marziali sono solo uno strumento, una volta appreso dipende unicamente dalla testa di chi lo usa.
Una matita può essere usata per fare un bel disegno, oppure modello nikita, non so se mi spiego.
Tuttavia dubito sia conveniente per le iscrizioni essere completamente sinceri e spiegare alla giovani mamme che i loro bimbi potrebbero tra le tante buone cose diventare dei piccoli bulli bastardi.

La prima cosa che salta all'occhio è che questi combattono bardati di tutto punto, a oltre alle ovvietà come guanti e conchiglia si mettono anche una maschera con bande metalliche (tipo quella che indossa il ricevitore del baseball e ti da l'impressione di stare davanti a charlie brown) e un corpetto protettivo che ripara il petto e l'addome.
Una volta equipaggiati come dei giocatori di football e dopo il saluto rituale se le danno di santa ragione.

La presentazione dura un quarto d'ora/venti minuti i maestri fanno vedere le varie proiezioni, uno contro uno e ok, uno contro due (l'importante è crederci), uno contro quattro (HAHAHAHA).
Non mi dilungo in tecnicismi ma di fatto è un mix tra karate, judo e pugilato, ah e siccome hanno le protezioni tirano sul serio.

Alla fine arriva la prova sul campo, sul cartellone c'era scritto che chi voleva poteva sperimentare una lezione pronti via.
Ovviamente ho provato.

Ora, sinceramente io non mi reputo abilissimo nelle arti marziali, anzi penso di essere abbastanza una chiavicaccia, ma in genere e sottolineo in genere sul livello fisico riesco a stabilire se un avversario è alla mia portata oppure no e questo indubbiamente lo era.
Siccome il maestro non poteva far dietro a tutti si son formati dei gruppetti capitanati da cinture nere che dopo le presentazioni di rito han fatto provare qualche attacco così tanto per far vedere come funziona.
Arriva il mio turno e mi metto in guardia, lui mi chiede se ho fatto qualcosa ed io rispondo che ho fatto qualche anno di karate al che commenta:
Uomo Mascherato: «ah, Karate»
Io: «"ah Karate" cosa?» Penso
Ancora adesso non son riuscito a capire bene se fosse un commento di sufficienza o cosa cavolo volesse dire, ma poco importa visto che dopo ha gagliardamente proseguito con:«Dai, prova ad attaccarmi con un calcio»
Quando l'ho aiutato a rialzarsi mi sentivo in imbarazzo perché mi scappava da ridere, ma credo di essere riuscito a dissimulare.
Dopo mi ha preso un po' più sul serio e abbiamo fatto quattro scambi decenti, anche se niente di fantascientifico e sopratutto tutte cose già viste.

1 commento:

[KabOOm] ha detto...

Sarei voluto venire volentieri anche io ma ero a pezzi... sarà per la prossima ;).