mercoledì 11 giugno 2008

Villa B.

E' una bella giornata di sole, siamo stati graziati, penso mentre seguo la lancetta verde sul gps.
Faccio per parcheggiare, ma mi dicono, no, portala dentro c'è spazio.
Ottimo.
Il cancello è largo qualche centimetro più della macchina e la strada è piuttosto stretta, sudo freddo qualche secondo, ma tutto fila liscio.
Parcheggio, scendo e mi trovo nel giardino, davanti a me villa B.
Fa caldo e si sente odore di carbonella, non sono mai stato qui eppure mi ricorda qualcosa, ovviamente non ricordo cosa.
Saluto tutti.

Il cuoco mi intercetta per ultimo, Uella. ha una bandana con la bandiera nera del jolly roger, mi mette in mano un bicchiere di birra e sorride, l'ha fatta lui, stupito guardo le bottiglie sul tavolo e l'assaggio, cavolo è buona.
Anche la birra ti fai? ma è difficile? e per il luppolo come fai? maddai, ma quante ne sai?

Poi i padroni di casa mi sequestrano e mi dicono, Jes vieni, la devi vedere e mi fanno entrare nella villa.
Rimango senza parole, sembra di fare un tuffo nel passato praticamente è stata conservata come doveva essere anni e anni fa, i mobili gli oggetti, tutto.
Mi fanno fare un tour per ed io rimango inebetito ad osservare ogni dettaglio, ogni oggetto.
Le stanze sono enormi, come si facevano un tempo e anche se la villa è stata divisa in due parti è comunque molto grande.
Cucina, stanze da letto, stanze degli ospiti, cavolo è proprio una villa di altri tempi.
Il salone è grande e scuro, c'è un camino a metà alto fino al soffitto con davanti divani e poltrone, sul fondo una libreria e in mezzo il pianoforte.
Un tempo le persone si sedevano qui con il fuoco acceso e qualcuno suonava, e forse il padrone di casa stava seduto su quella poltrona a leggere un libro mentre fumava la pipa.
Ho paura di rompere qualcosa e cerco di muovermi con attenzione, i padroni di casa per contro non sembrano farsi particolari problemi a mostrarmi questo o quell'oggetto e a dirmi guarda, prova.
Mi fanno proseguire il giro a forza, mentre sono infatidito dal fatto di non essere riuscito a trovare il congegno del passaggio segreto nel caminetto, (sono fermamente convinto debba esserci).
Nello studio c'è uno scrittoio, sembra uscito da un film su Sherlock Holmes, ci sono la lampada, il ripiano regolabile e i cassetti e anche i pennini la ceralacca e quell'affare a mezzaluna per asciugare l'inchiostro.

è spettacoloso, indico, Posso?
Ma certo!
Mi ci siedo.
Assaporo l'attimo, mi fanno anche una foto, purtroppo non mi viene in mente nessun capolavoro, ma cazzo, non fa niente, ho sempre desiderato farlo.


Sono fottuto, potrei girare per questa casa per ore, mi propongo come higgins della situazione, sono disposto a sopportare anche un eventuale Magnum P.I. Varese non è distante e qualcuno dovrà pure curare questa casa.
Non ci sono solo lati positivi ciccio, l'inverno si fa sentire in queste stanze così grandi, e poi fidati dormire qui dentro da solo è abbastanza inquietante.
Immagino sia vero, ma sono convinto ci dormirei comunque anche solo per provare.

Mentre penso a questo mi fanno vedere un quadro con l'albero genealogico che risale fino al 1500.
Cerco immediatamente il nome cancellato, penso che ci DEVE essere il nome cancellato del parente con la storia oscura alle spalle.
Guardo bene, ma no, non c'è.
Vabè
Ok
Affascinante, io saprei indicare giusto fino ai bisnonni, e hm, nemmeno tutti.

L'ultima cosa che mi fanno vedere è accompagnata da "l'abbiamo lasciato per ultimo apposta" e ridono.
E' un muro in cantina e ci sono appese delle spade, vere.
Tra tutte riconosco immediatamente una striscia italiana e una sciabola da cavalleria, purtroppo non sono abbastanza esperto per dire di quando sono, ma non fa niente, va bene così.
Penso che forse sono state usate in qualche parata e questa cosa aggiunge fascino.

Il giro si conclude e dalla cantina usciamo nuovamente al sole accolti dal profumo di costine, in un attimo son tutti attorno al tavolo, non si scherza un cazzo qui. Il cuoco parla alla moglie e col coltello in mano sembra veramente un pirata se non fosse che nell'altra ha una salamella e che è buono come il pane.

Si mangia benissimo, il tempo fa qualche scherzo ma tiene, prima di andar via mi propongono di firmare il diario della casa.
eh? dico io.
Il diario della casa è un libro dove gli ospiti scrivono le loro impressioni e firmano, è un modo per ricordare e ce n'è sempre stato uno qui.
Non lo sapevo, si, volentieri.
Perdo un sacco di tempo a leggere i commenti degli ospiti e alla fine non mi viene nulla se non qualche frase banale che comunque scrivo e firmo.

Forse in futuro qualche ospite di Villa B. leggerà quello che ho scritto.
In ogni caso, grazie di tutto!

ps. Il discorso higgins rimane valido.

1 commento:

[KabOOm] ha detto...

'azz deve essere stato davvero surreale...