mercoledì 4 marzo 2009

Pray for snow

Per evitare di pensare troppo ci sono molti modi, quello meno dannoso prevede di esaureire il tempo libero intraprendendo le più svariate attività, questo come tutte le medicine genera irrimediabilmente degli effetti collaterali, ad esempio ora succedono talmente tante piccole cose ed ad una tale velocità che non faccio a tempo a scriverle ed anche se mi faccio un "appunto mentale" poi puntualmente lo dimentico da qualche parte nei cassetti della memoria giusto per citare Gerry Scotti, con la differenza che quelli della mia memoria sono tarlati e quando li riapro non ci trovo una bega.

Vabè

Sabato mattina alle otto c'era un cielo azzurro tipo paradiso in terra e le montagne così vicine che
sembrava di poterle toccare allungando il braccio, oppure in effetti abbassandolo visto che il mio
culo poggiava su una delle stesse.

Faccio per mettermi il caschetto e in quel momento mi rendo conto di non aver freddo, certo non fa nemmeno caldo, ma e se non fa freddo la mattina a 2000 metri vuol dire che sarà una giornata molto calda.
Dopo questa pensata da far impallidire Sherlock Holmes, equipaggio gli auricolari e parto.

Macino chilometri di pista, mangio cioccolato fondente, mi abbiocco sulla seggiovia, salto & cado,
Surfo e a tratti mi impantano nella neve fresca, schivo alberi, sciatori grandi e piccoli, ciaspolatori, motoslitte e un cane(!) In definitiva snowboardo e lo faccio finchè dura la musica, quando smette mi fermo e mi rendo conto nell'ordine: che ho una fame fottuta, che sono le quattro, che sono vivo, che ho ascoltato sette ore di musica ininterrotta lasciate in mano allo shuffle.
Se ti porti dietro sedici giga di musica e hai tempo saltano fuori cose veramente strane, quasi
sperimentali, tipo tchaikovsky dopo i prodigy, Tori Amos che va a braccetto coi Foo Fighters,
improbabili collaborazioni tra Rino gaetano e i Muse, Daft punk featuring Metallica, The Who & White Stripes e cose così, più o meno incomprensibili.
Non mi era mai capitato di esaurire la batteria dell'iPod, forse quando l'ho acceso non era completamente carica, si è scaricata proprio alle quattro, come a dire: "oh ciccio, bon, mi sono rotto il cazzo pure io stacca dai".

In effetti ha fatto molto caldo.

Categorie Incontrate:

Wannabe pro snowboarder: non è perché sei vestito Burton da capo a piedi che sai sciare bene, mettitelo in testa, pirla.

Bimbi: i bambini si suddividono essenzialmente in due grandi categorie, quelli che stanno imparando e quelli che sanno.
I primi sono di una tenerezza disarmante, li vedi scendere pian piano a spazzaneve tra le gambe del relativo genitore, hanno con questi sci piccolissimi, in proporzione.
Poi imparano.
A quel punto c'è la trasformazione radicale tipo Gizmo -> Gremlin, il genitore viene accantonato per eccessiva lentezza e i teneri trottolini diventano proiettili da venti chili privi del benché minimo senso di autoconservazione e/o paura che si sparano a velocità folli giù per le piste in gruppi da cinque o sei componenti.
La pista diventa un concetto astratto per i batuffoli, loro vedono due punti: la cima e il fondo, tirano una linea retta che li unisce e seguono quella. Pericolosi.

Lone Wolf: Sciano da soli, spesso con musica nelle orecchie, per i più svariati motivi. Vuoi perché ha fatto delle cazzate e quindi si trovano in quella situazione, vuoi perché dovevano venire venti persone e hanno paccato tutti all'ultimo, vuoi perché devono provare il fuoripista, vuoi perchè "Gli altri sono al mio livello e rimarrebbero indietro" oppure per scelta (ma quest'ultima non è nient'altro che una scusa), epici e malinconici a tratti Rock'n'Roll.

Maestro di sci: stile & pregio, categoricamente con gli sci, vagamente retrò.

True Snowboarder: Difficili da incontrare, in genere si sente giusto il profumo del dopobarba, una folata di vento e dopo devi guardare per aria perché tendono a stare attaccati poco al terreno.

1 commento:

[KabOOm] ha detto...

Ci sono anche i Ricchioni... ne ho un amico esponente!