martedì 10 febbraio 2009

Look Back in Anger

Reduce da un soggiorno di dieci grasse ore nel mondo di morfeo mi alzo ancora leggermente* incriccato dalla giornata snowbordesca di sabato.
Sono piuttosto soddisfatto del mio sonno, interrotto unicamente dalla regina della casa che desiderava una razione di coccole anticipate e per rendermi partecipe della cosa ha deciso di passeggiarmi sulla faccia accompagnando la prodezza di equilibrio con sottofondo di fusa.
Qualsiasi altro essere vivente al suo posto sarebbe stato defenestrato in tempo zero, ma no, non la gatta.
Come diceva Costantine: "C'è sempre il trucco" e poi mancano solo sei minuti alla sveglia è stata magnanima.

*eufemismo

Esco accompagnato per tutto il tragitto da dj random che dal cuore dell'iPod sceglie una playlist incredibilmente azzeccata per un lunedì mattina di febbraio.
Il percorso che mi porta in ufficio è perlopiù sotterraneo, dopo il binomio di treni devo fare si e no duecento metri a piedi per arrivare al posto di lavoro, corta passeggiata che compio giornalmente felice di ignorare e di essere ignorato dalla popolazione milanese a cui sto palesemente sul cazzo.
Condizione che vivo oramai con rassegnata consapevolezza o come direbbe un mio saggio amico me ne strafotto gli zebbedei, dopotutto il mondo è abbastanza grande per tutti.
Messo in chiaro questo semplice concetto quello che chiedo è solo di fare quei quattro passi per andare in ufficio.
Non sporco, non disturbo, attraverso sulle strisce e butto le cartacce nei cestino.
In definitiva posso garantire che attualmente la mia presenza è leggera ed inconsistente quanto un fiocco di neve e non genera picchi di entropia nel sistema Milanese.

Quando le scale mobili mi sputano in strada in cuffia sta passando "What's the frequency, Kenneth?" e mi fa un po' scena da film.
Poi guardo il cielo e mi stupisco di quanto sia azzurro e terso, come se qualcuno la in alto abbia deciso: ok è tutto passato, si fa restyling, una tabula rasa nuova di zecca per la tua settimana.
Chi l'ha detto che in questo posto c'è solo smog?
Penso che cavolo è un buon modo per cominciare un lunedì.

...

Ecco vedi, io non so chi sei, non so come ti sei svegliata stamattina non conosco la tua vita o le tue ragioni, sono tutte informazioni che con ogni probabilità non saprò mai e di cui sinceramente non me ne può fottere di meno.
So solo che per quanto mi sforzi a cercare un termine adatto a descriverti non riesco a trovare null'altro che brutta troia e non credo nemmeno sia abbastanza specifico.
Si perché tu non sei una qualunque, tu sei il metro di misura delle troie, la madre ti tutte le bagasce e dovresti essere conservata a Sèvres assieme agli altri campioni in infusione di platino-iridio.
No, invece di stare in terra di Francia la baldracchissima guida la sua cazzo di smart nera stupidamente convinta che i suoi neuroni possano gestire in multitasking ben due azioni distinte quali a: guidare e b: telefonare, quando è palese quanto il sorgere del sole che per quelle del tuo stampino pur con tutta la concentrazione del mondo è incredibilmente arduo portare a termine anche solo il punto a.

Ma perché devi tentare di mettermi sotto maledetta troia?

Non basta avere una smart che è la tipica auto da decerebrati¹, non basta cercare di parlare al telefono² con qualche tua amica quasi certamente vacca quanto te, non basta passare col cazzo di semaforo rosso³ e cercare di prendere mach 3 in meno di 50 metri, tutto questo lo devi fare quando sto attraversando la strada io? ma VAFFANCULO! che cazzo, è già la seconda volta in meno di sei mesi.
Quantomeno stavolta è diminuita la cilindrata, anche se comunque son sempre 780kg Vs 76Kg me la vedevo male mica da ridere.

¹-Qui sono stato ingiusto, la smart a Milano ha un senso.
²-Hanno inventato l'auricolare per parlare in auto col cellulare, ma probabilmente su Glamour non hanno fatto nessun articolo in merito.
³-Non era aracione e non era nemmeno appena scatato, ma talmente rosso che stavo per sentire il dannato inno russo, cazzo.

Se poi nostra signora dei testicoli avesse capito l'errore e accennato a scusarsi, ma no, figuriamoci non ha fatto nemmeno finta.
Anzi probabimente si è anche indispettita perché ha dovuto frenare e cambiare traiettoria per non dover rifare il parabrezza.

Ho poca memoria e questo è un dato di fatto, ma chissà come mai sto giro la tua targa me la ricordo perfettamente e spero fortemente di trovare la tua scatoletta nera parcheggiata in zona repubblica così ti lascio un mio personalissimo autografo mezzo chiave-toyota su vernice nera, STRONZA.

3 commenti:

[KabOOm] ha detto...

Bagashia!

Unknown ha detto...

Bagaxia!

whites.TM ha detto...

E' un difetto delle smart.
Sono troppo piccole per scrivere
IMPARA A GUIDARE
sulla fiancata.