martedì 20 gennaio 2009

Ferrovie North 2009DC

Ad un paio d'anni dalla fine del mondo torno ad essere un pendolare delle Nord sulla canonica (per me) tratta Tradate-Milano.
La sensazione di dejavù e di riabbraccio nostalgico dura ben poco sostituita appieno dall'odore di umanità che pervade le carrozze.
Che bello, certe cose non cambiano mai, in un certo senso è rassicurante, in un mondo di incertezze le Nord sono un punto di riferimento che negli anni non cambia di una virgola.

In realtà sono stato ingiusto qualcosa è cambiato, adesso sono un fiero possessore della nuova customer card che mi è arrivata dopo *solo* 2 mesi durante i quali ho dovuto fare un carnet sostitutivo da sette giorni ogni settimana ovviamente, perché per un oscuro motivo non è possibile fare l'abbonamento canonico con il talloncino che rilasciano alla richiesta.

In compenso adesso c'è il distributore automatico di biglietti! indubbiamente una grande comodità, quando funziona intendo.
Si, perché è già la seconda volta che cerco di fare il mensile con l'attrezzo meccanico e quest'ultimo è fuori uso.
Perlomeno a Tradate.
Gli sguardi severi della signora distinta e le bestemmie tra i denti dello studente universitario che mi affiancavano in questa avventura non hanno sortito particolari effetti sul figlio di Wall-E.
Visto il mio ritardo cronico (forse si è riallineato alle nord anche il mio bioritmo) sono salito sul treno senza biglietto e ho atteso il capotreno per farlo a bordo.
Mentre i baronetti mi cantano Yellow Submarine passa il capotreno, trattasi non di barbuto vecchiaccio, bensi di piacevolissima capotrena che con estrema professionalità mi autografa un biglietto farcito con 5 sacchi di multa aggiuntiva "perché la biglietteria di Tradate era aperta e queste sono le nuove politiche".
Giah, "questa amministrazione non tratta coi terroristi" penso mentre in preda del sonno, in palese torto e anche lievemente ipnotizzato dagli occhi della fanciulla sorrido ebete e pago senza proferir verbo.
Quantomeno la qualità del personale è aumentata.

[...]We all live in a yellow submarine, yellow submarine, yellow submarine[...]

Avrei potuto fare il biglietto in stazione, ma arrivato a questo punto il mio spirito nerd pretendeva di fare l'abbonamento con la macchinetta ed oramai era diventata se non una questione d'onore, un puro e semplice sfizio.

Quindi la sera stessa al cambio canonico nella multietnica stazione di Bovisa-centro-do-mundo raggiungo la macchinetta, picchio dentro la tesserina, pigio i tasti opportuni e dopo un inquietante tempo d'attesa per il pagamento con bancomat Mr.Roboto mi sputa fuori la doppietta Ricevuta-Abbonamento.

Carta...

Ma dai che figata! 2009, tessera elettronica con banda magnetica, foto identificativa (per inciso sulla mia sembro un criminale) mesi per averla e l'abbonamento è un talloncino di carta, esattamente come 10 anni fa, oltretutto chi l'ha disegnato è un ciula perché ha un formato più grande della tessera dell'abbonamento e per metterlo nella bustina va piegato tipo origami.
Il progresso, che cosa meravigliosa.

Ed io che pensavo che la ricarica fosse solo elettronica tipo cellulare o skilift.
poco dopo istruito da una collega scopro che il talloncino dell'abbonamento per essere valido deve essere anche compilato col numero della tessera.
"Eh" dico io guardando il talloncino e cercando il codice
"no, nel senso che devi scriverlo a mano"
"come a mano?... Ma scusa allora la tessera personale con identificativo univoco a che cavolo serve?"

Non poteva stamparmelo direttamente il distributore come ha fatto con data e prezzo? cerco inutilmente il numero e trovo lo spazio bianco apposito dove scriverlo.
Geniale.
Pare anche che si incazzino se non lo compili e per un momento la tentazione di lasciarlo in bianco è molto forte, poi lo zen ha la meglio.
Poco dopo scopro che l'abbonamento va anche validato passando la tessera vicino alla timbratrice, molto Blade Runner, già mi immaginavo i controllori con un lettore tipo supermercato, blip, valido, blip, valido, etc.
Invece visto che gli unici strumenti che hanno a disposizione sono i bulbi oculari se ne sbattono della tessera e controllano il talloncino come di consueto, quindi? è una mia impressione o tutta la trafila "elettronica" non serve ad una beata cippa?
Potrei sbagliare, non sarebbe la prima volta dopotutto.
Staremo a vedere.

[...]No one's gonna take me alive, The time has come to make things right, You and I must fight for our rights, You and I must fight to survive[...]

Ad essere onesti anche l'intelligenza media dell'usufruitore delle nord non è di certo aumentata, ci sono mille esempi, ma le chicche si vedono in genere nell'assalto al passante, in particolare quando ha qualche minuto di ritardo, e questo è un evento che accade con drammatica frequenza.

Quando il treno sta ancora nelle viscere della città stanno tutti uniformemente distribuiti sulla banchina impegnati nelle attività più disparate, quando il brucotalpa arriva e rallenta si raggruppano in gruppi di imbecilli che ondeggiano avanti e indietro cercando di centrare una delle entrate e poi il clue, a treno fermo sto branco di coglioni si appiccica alle porte, un autentico muro di teste di cazzo, è incredibile il fatto che non capiscano che c'è gente a bordo (e dire che si vedono bene) e che prima devono scendere questi e che prima li lasciano scendere prima saliranno loro.
Non mi pare un concetto poi così complesso.
No, preferiscono creare una sorta di imbuto di corpi e far scendere una persona alla volta, magari sbuffando contro l'inefficienza delle nord che in questa rara occorrenza non c'entra una fava.
Una volta riusciti a salire non è che si infilano nei corridoi, no, si fermano in mezzo alle palle, per la serie: "io mio posto ce l'ho, degli altri me ne fotto".
Che è doppiamente assurdo perché a stare in mezzo vieni spintonato ovunque tipo pogo Song2* mentre nei corridoi o al piano sopra (nelle carrozze doppie) starebbero molto più comodi.
è un fenomeno che andrebbe studiato.

[...]And there it went, Almost like your life, That was just your life[...]

*questo per capirlo va vissuto.

4 commenti:

[KabOOm] ha detto...

Ben tornato nel mondo dei pendolari! :D

Unknown ha detto...

Ore 8.10 - prendo il treno. Figata, oggi arrivo alle 8.45 e via!
Ore 8.40 - sono ancora alla stazione di Desio. Intuisco che qualcosa non va. C. vorrebbe essere adirata, ma non ci riesce (problema hardcoded)
Ore 8.50 - finalmente si riparte. Pare che ci fosse un treno bloccato tra Lissone e Monza, 2 minuti, fanno una manovra e ci mettono sul binario libero.
Ore 9.05 - si parte. Senza manovra. Boh.
Ore 9.25 - arrivo in ufficio. Solo 40 minuti in ritardo rispetto al previsto. Mi e' andata ancora bene (sic)

PS: no, dai, obiettivamente finora non ho avuto enormi motivi per lamentarmi, solo a giugno e in queste settimane di gennaio.
E da me non c'e' la menata della tessera elettronica: prendi un biglietto, ci scrivi sopra "sono pippo, lo uso per gennaio", lo timbri e via :D

Anonimo ha detto...

Una volta in metropolitana ho visto la seguente scena: solita mandria di bufali che spinge per salire, carrozze strapiene e vecchio che arriva al volo mentre si chiudono le porte, infila le mani rischiando di farsele amputare e le riapre con sforzo erculeo, mentre qualcuno dentro dice "ma guardi che tra 5 minuti ne passa un altro!" lui risponde gridando "io DEVO PRENDERE QUESTO!!!!"

Anonimo ha detto...

...Dio che incubo!
mi viene quasi voglia di farci un giro,guarda!