mercoledì 15 aprile 2009

Inutile rientrare, penso

Evito discorsi troppo profondi per cui non sono tagliato e mi limito a rispettare il dolore composto di coloro che hanno subito una perdita.
Tragedie come queste ti danno la peggiore delle raddrizzate e ti fanno capire quali sono le cose veramente importanti.

Inutile rientrare, penso.
E così capita di trovarmi tra le mani un ora da buttar via per concludere un pomeriggio triste di cui tutti avremmo fatto molto volentieri a meno.

Percorro corso buenos aires e fatico a riconoscere Milano, mi sembra assolata e movimentata come non l'avevo mai vista e ho la vaga senzazione di essere in un posto diverso, non so spiegarlo bene, ma non mi sembra la solita città.
C'è tanta luce e vento caldo che soffia tra i palazzi.
Boh, forse è solo la primavera.
Stamattina comunque non faceva tutto 'sto caldo, cammino in ombra perché adesso è veramente pesante, jeans, giubbetto di pelle e gli occhiali da sole, passando davanti ad una vetrina mi rendo conto di essere vestito come Leonardo, non ci avevo fatto caso, inquietante.
Nel riflesso vedo anche l'insegna dall'altra parte della strada, ed ecco la prima tappa.
Attraverso, cestino la bottiglietta di the verde ed entro da Muji.

Quando chiedo il contenitore per le lenti a contatto il commesso smette di parlare col collega e mi guarda come se fossi il primo (o l'ultimo, a scelta) degli stronzi, ma oggi non sono tanto in vena e credo che l'abbia intuito pure lui, quindi quando apre bocca per dirmi che non ne hanno lo fa gentilmente e soppesando le parole.
Poi mi allunga un catalogo e aggiunge che se mi serve può ordinarmelo.
Li per li mi viene da rispondergli che no, in realtà non mi serve, lo compro solo perché sono uno sciroccato che fa collezione di portalenti a contatto.
Poi glisso e mi dirigo verso Cadorna con l'idea di prendere il primo treno utile, oggi mi sparo un po' di piscina extra che aiuta su tanti fronti.
uh aspetta un momento, Cadorna, li c'è quel negozio di dolci dove hanno le caramelle strane che mi piacciono un sacco e che non trovo da nessun'altra parte.
Figata! mi ci fiondo subito.
già, peccato che sia chiuso per ferie.

Ferie?

Eccheccazzo.

Mancano venti minuti scarsi al primo treno e non mi resta che fare un giro nel tendone trasparente sul piazzale.
Cazzo, dentro una libreria sono peggio di una donna durante i saldi, ovviamente ne prendo due che andranno a rifornire la pila dei "Da leggere".

2 commenti:

Tyi ha detto...

Che libri erano? E' trascorso un po'...son passati alla categoria letti?! :) Ho scoperto ora il tuo blog, e sono curiosa.

Unknown ha detto...

Uno era un libro di Chuck Palahniuk, si intitola "cavie" ed è uno schifo in tutti i sensi, continuo a credere che Fight Club sia l'unica buona idea che abbia avuto.
L'altro era un classico di Agatha Cristie con cui sono andato sul sicuro.